mercoledì 16 aprile 2014

100 miglia d'Istria


Beh, in realtà 65 km, pero' la manifestazione si chiama così e quindi faccio il grosso e me lo gioco come titolo. Ci stavano 4 percorsi possibili : la 100 miglia (per i veri eroi!), la 100 km (per i meno coraggiosi), la 65 km ( per tutti :) ) e la 1 km ( bambini e famiglie). Tra parentesi ci sono i sottotitoli ufficiali dei percorsi.

Tutto è cominciato circa un anno fa quando il collega Andrea arriva zoppicando in ufficio. Nel fine settimana aveva partecipato alla 100 km e, nonostante sia un fisicone atletico, problemi alle ginocchia lo avevano costretto al ritiro a 75 km . Però era talmente entusiasta e i racconti che ci ha fatto così coinvolgenti che, quando ha buttato li che nel 2014 avrebbero fatto anche la versione "light" di 65 km ed ha detto "la facciamo?", in 3 abbiamo detto subito si. Alessandro, Paolo e mois.

All'inizio di quest'anno hanno pubblicato percorso, altimetrie ed aperto le iscrizioni; ci siamo iscritti in 3 che nel frattempo Andrea stava frequentando il corso Allenatore di calcio ed aveva l'esame giusto il sabato della gara; pero' ci aveva promesso di raggiungerci da qualche parte e fare un pezzo di strada insieme. E alla fine mica è venuto il nostro diafolo tentatoren! Peccato, ma grazie lo stesso per averci indotto in tentazione.

Per tutto l'inverno in dipendenza del meteo, della voglia , della stanchezza e anche degli impegni di lavoro più o meno ci siamo allenati. Un po' di corsa, un po' di camminate, un po' di sci di fondo. Io ammetto di aver cominciato ad accumulare carboidrati un bel po' prima dell'inizio della gara, ma la gola e lo sfizio di preparare qualcosa di diverso ce la ho sempre.
Nell'ultimo periodo abbiamo sentito l'impegno vicino e aumentando i carichi son cominciati i primi malanni fisici; e con loro la sottile sensazione di aver fatto una cazzata, ma poi via al piu' ci si ritira che mica ci uccide nessuno .

La settimana prima della gara ultimi acquisti, ultime sedute leggere e preparativi e panico crescente ( odddio prendo le scarpe nuove ?, che calzetti uso? , ma devo prenderlo il fischietto ?, dio non ho le doppie stringhe di ricambio!, mi ingrassa questa maglietta ?) . Il we precedente io avevo un sublime corso sui grandi lievitati pasquali tenuto da Adriano & Paoletta e in effetti tutto il giorno in piedi e fino a tardi a modo suo è stato un allenamento.

Nel mentre la notizia del tentativo si era diffusa ( mica fuga di notizie, eravamo noi stessi che per tirarci su e pomparci la diffondevamo) e si sono formati i vari partiti che si possono sintetizzare con le frasi programmatiche :
1. ma occorre proprio far una roba del genere ?
2. ma sei fuori ? Non ce la farai
3. dai, figata! Occhio pero' allenatevi che è lunghissima
4. Miiiii, ma sul serio ? Ma è tantissimo

Gli stessi partiti che si sono materializzati quando sono partito per Bisanzio...

In settimana è arrivata anche la mail del direttore di gara con le indicazioni ultime e definitive e qui ci siamo resi conto di essere entrati in un mondo con un lessico a se. Nella guida della corsa si parla di ritirare il BIB muniti di ID. Ora grazie a google, il bib è risultato essere il numero di gara con nome, paese e tipo di percorso, ma ID niente da fare. Quindi scrivo una mail per chiedere cosa sia questo ID ( un chip da impiantare sotto pelle ? un tatuaggio tribale ? un codice QR ?) . Mi rispondono il giorno dopo, sarebbe la carta di identità o il passaporto... ma li pozzino cecalli.

E insomma finalmente arriva il venerdì, il sabato si parte a mezzodì con 18 ore di tempo davanti per finire il percorso di 63.74 km con dislivello +2156 -2289, 8 ore il tempo di soglia per fare i primi 30 km .
Alessandro ed io partiamo il venerdì sera con il camper del suo babbo (grazie!) dopo un cicchetto propiziatorio di Bekerovka e pizza in compagnia di Tania, la moglie di Alessandro. Paolo arriverà il sabato mattina ad Umago .



Evitando accuratamente l'autostrada slovena arriviamo ad Umago e nonostante il navigatore ci perdiamo. Per evitare fastidi con la polizia croata e per sicurezza cercavamo un campeggio non troppo lontano dal punto di ritrovo, ma la stagione deve ancora iniziare ed i campeggi aperti sono lontani. Andando in direzione di Salvore sulla destra ad un certo punto vediamo qualche camper parcheggiato in un bello spiazzo illuminato e decidiamo di volè di parcheggiarci li per la notte. Parcheggiamo, scendiamo e che ti vediamo di fronte se non lo ATP Stadium che è il punto di ritrovo e che noi non avevamo nemmeno visto ? Decisamente si parte bene anche senza volere, gli dei ci sono favorevoli. Anche il meteo è dalla nostra parte, la settimana prima caldone, adesso freschetto e  cielo quasi sereno.


La mattina sveglia presto dopo aver tardato un po' a dormire per la musica a volumi assurdi dello American Bar ( 15 minuti credo...) ; ci stanno da ritirare i numeri ( bib) , il pacco gara etc . Ci presentiamo belli belli tra i primi in assoluto e ci chiedono lo zaino per l'ispezione del materiale obbligatorio ma noi ce lo avevamo in macchina... Ci abbuonano il controllo, tanto avevamo comunque tutto ; scambio di sms con Paolo in arrivo e via verso il centro per cercare di fare una sazia colazione. Paolo è in arrivo e magicamente dando 2 indicazioni fumose ci incrociamo . Ben che Umago non è proprio Los Angeles, però altro presagio favorevole. Colazione , un po' di spesa e poi via a cambiarsi palpabilmente sempre più cacati, che la maggior parte dei partecipanti che si aggirano per il parcheggio sembrano veramente degli ufo e noi dei piselloni; poi però compare anche qualcuno senza equipaggiamento tecnologicamente avanzato ed un po' ci tiriamo su nell'attesa della partenza del pullman che ci porterà a Buzet da dove partiremo.
Nel torpedone faccio 2 chiacchiere con un italiano ( dopo aver parlato un pò in inglese, ci riconosciamo come stranieri, ci guardiamo il numero che ha anche scritta la nazionalità e ci scopriamo pure vicini di casa) Michele di Staranzano. Io novellino ( nonostante la divisione per età mi marchi come Veterano..) lui invece gare ne ha fatte tante. Punta ad un tempo sulle 8 ore e invece finirà in poco meno di 7 , al 7° assoluto e al 3 posto della sua categoria ( veterani) ; chapeau.
Comunque il pullman ci mette un bel pò ad arrivare a Buzet, quindi noi ci metteremo un sacco..e vabbè, tanto è tutto pagato e le salme le rimpatriano aggratiss .
A Buzet ci lasciano in basso e quindi saliamo verso il centro del paese ( tutto dislivello non computato vorrei sottolineare). Il paese vecchio è in cima alla collina , parzialmente abitato, e, come molti paesi dell'Istria, affascinante; e lo conosco da tempo che è la capitale istriana del tartufo ( bbono aò).




 Qui un 2 scatti tra bandiere nazionali




 ed altre popolari


Comunque un signor colpo d'occhio tra tutine colorate, materiali di derivazione spaziale e le case di pietra  o comunque diciamo di qualche anno fa.


Alessandro riconosce anche l'aspirante cognato di Andrea che dopo aver finito lo scorso anno la 100 km , quest'anno con la compagna fa anche lui la 65. Ha raccontato che lo scorso anno per fare gli ultimi 30 km ci ha impiegato 12 ore; ben che si è anche fermato a mangiare, pero' ha dato veramente l'idea della fatica oribbbile tenendo conto che è un fisicone e che in montagna va come una lippa.



Dopo il divertente briefing di gara e aver mangiato un 2 fette di focaccia si parte alle 12 in punto; i primi partono di corsa, dietro un pò si cammina e poi si comincia a corricchiare fino al piano che però dura poco e si parte con la prima risalita della giornata. I primi sono già solo una sequenza confusa di impronte nel terriccio.

E si vedono anche i diversi approcci, chi con i bastoncini telescopici, chi con quelli fissi, chi accelera e chi rallenta e ansima ( io...)
E anche il gruppo terminale si sfilaccia pian piano.
Appena ricomincia il piano qualcuno comincia a correre, qualcuno a corricchiare e ci provo anche io; ma subito dopo comincia un discesone e i miei due compagni se ne partono come ungulati. Io accenno qualche passetto e poi penso ai due menischi in meno e a quei 5-6 etti di sovrappeso e zompetto ma li vedo partire irraggiungibili .



 Mi aspetteranno più giù arrivati al piano o quasi, ma nel frattempo avevo fatto coppia con Ana, croata di Pola ma che abita a Umago da qualche anno. E i 2 sghignazzano per avermi beccato in buona compagnia e giustamente ripartono con il loro passo veloce che non provo nemmeno a mantenere.








  Finita la discesa si entra in una valletta dove l'aridità dell'Istria viene smentita da fango e dagli innumerevoli attraversamenti del fiumiciattolo che scorre in fondo. Si passano delle spettacolari praterie di aglio ursino in piena fioritura ( dio che profumo!), mentre l'atletico Paolo sfida l'insidioso fiume.
























Usciti dalla valle si risale e nel mentre si vede l'invaso artificiale che ha reso meno un pochino indipendente dal fato l'approvvigionamento di acqua dell'Istria








Cammina che ti cammina e ti cammina tra qualche su e qualche giù, si risale una collina e sbuca all'orizzonte Montona ( Motovun) arroccata sulla sua collina.
Bellissima, ma arrivarci sembra non finire mai, non si avvicina mai sta cittadina, sempre li che sembra alla stessa distanza ; una volta arrivati li ,  i primi 20 km saranno andati e in cima ( naturalmente) ci sta il primo punto di ristoro.
I 2 compagni di avventura mi chiamano per chiedermi dove sono e se mi devono aspettare . Sempre sghignazzando mi chiedono se sono ancora in buona compagnia , io da signore che sono rispondo che si lo sono e che non è il caso che mi aspettino visto che non fa caldo e si raffredderebbero ( nel mentre anche qualche goccia di pioggia) e NON per altri bassi scopi. Tanto ero già lesso e con la maglietta tecnica bella sudata e fermentata, e dove volevo andà ?






Certo Montona è sempre stata bella, ma adesso la stanno recuperando un pochino, è comparso qualche B&B. Merita ritornarci e fermarsi un pochino di più.





Il ristoro : oltre ad acqua , cocacola, banane, arance, cioccolato ci stavano cose che non avrei mai pensato di trovare . Alimenti della Nasa ?  Razioni K ? Catene di amminoacidi impastellati con glutatione?
Mortadella a tocchetti con a fianco cipollotti, patatine alla paprika, salatini....


In coda ( 2 persone)  per riempire la bottiglia di acqua, Ana mi dice che visto che mi fermo un bel pò lei riparte e che casomai ci si vede dopo. Qualcosa mi dice che sono proprio lento... Po ben, riparto qualche minuto dopo, faccio un pezzo di strada con una russa che sta facendo la 100 miglia 100 ( i percorsi partono diversi , ma poi in momenti diversi si ricongiungono), poi con un serbo anche lui  in cammino da 24 ore . Che fisiconi, massimo rispetto.

E da Montona non si puo' far altro che scendere per poi risalire da un'altra parte , verso il punto di controllo del tempo soglia di 8 ore. Ci arriverò in poco meno di 6 e quindi saro' arrivato a poco meno di metà strada.





Si passa per boschi, si vedono sempre panorami bellissimi quando si scollina, nel mentre si sfiorano tracce di borghi o  case oramai abbandonate da anni.



 Poi si incontrano anche queste cattedrali della ciccia...






Poco prima del punto di controllo mi vengono crampi; da scemo mi sa che ho bevuto troppo poco e soprattutto non ho nemmeno sciolto i sali nell'acqua. Sempre camminando mi metto in bocca i sali e butto giù un poco di acqua per scioglierli e camminando allungandomi arrivo al punto di controllo dove bevo lentamente ma come un cammello  acqua, cocacola, teino tiepido. Per non saper nè leggere nè scrivere decido di passare al doping pesante e mi sciolgo in un bicchiere pure un antiinfiammatorio ( un Oki, mica che).  Buttando la bustina nelle scovazze mi accorgo che è un trionfo di bustine usate di ogni tipo di antiinfiammatorio presente sul mercato, lo sport è salutare...




Il camnmino prosegue dentro e fuori dai boschi, salite e discese, ma il piu' è fatto come dislivello verso l'alto. Si cammina su mulattiere a fianco di muretti a secco, su single track e anche su tratti della Parenzana . Si attraversa qualche ponte ricostruito , si fa passa qualche piccola galleria
e pian piano si macinano i km. E' sempre più raro incontrare qualcuno se non ai punti di ristoro . Si segue la via picchettata con bandierine e con nastri bianchi e rossi a volte fitte fitte  a volte con 20 metri l'una dall'altra .
Quando non si incontra nessuno mi vien da pensare alla solitudine dei primi, ma più spesso guardo il mondo ed i fiori che sono spettacolari lungo tutto il percorso. Mai vista l'Istria così verde!

Pian piano arriva l'imbrunire. I primi sono già arrivati da un pò ( il primo ci ha messo poco più di 6 ore) . Rimonto l'ultimo crinale in tempo per vedere il mare all'imbrunire; che spettacolo, il momento migliore per vederlo.
E poi attacco la frontale che si comincia veramente a vedere poco quando ci sono alberi.
Faccio in tempo a vedere questo borgheto ritirato a lucido; per tutti e 3 rimaraà il sogno della casa ideale, in posizione magnifica, un pò fuori dal mondo, con accanto un cimitero diroccato ed una chiesetta avvolta dalle impalcatur-. Nelle foto che seguono ecco come l'ha fotografata Alessando con la luce ed io all'imbrunire spinto e ditemi se non è una figata e basta.














Inesorabilmente arrivo a Buia ( Buje) che è decisamente buio, sono le 23 e io sono inequivocabilmente lesso.
Sono a quasi  50 km e ne mancano ancora 14. Mangio qualcosa, bevo e riparto .
Sbaglio strada che la deviazione è mal segnata. E quindi mi rifaccio la discesa che avevo appena  finito e stavolta la chiamo salita, siamo in 3 e non troviamo la traccia . Provo a chiamare Alessandro che mi spiega più o meno e finalmente trovo i segnali; lui è in prossimità di Umago, ma dice che non arriva mai , è stufo e basta. Si cammina per la campagna di vigneti e olivi , ma oltre alla frontale non si vede molto. La luna è quasi piena, ma nel frattempo il cielo si è anche rannuvolato. Passo per un sentiero fangosissimo con solchi profondi lasciati dai trattori e stracco come sono, mi scivola un piede e finisco in una pozzangherona. Cammino per un paio di km fino a trovare un tratto asciutto con almeno un sassone dove appogiarmi, che se mi siedo per terra adesso mi rialzo ad estate inoltrata.
Bradipescamente mi asciugo e cambio calzetti e riproseguo.
Adesso è proprio fatica pura, guardare il piccolo cono di luce davanti a se e continuare a camminare dandomi un ritmo, ogni tanto mangiare qualcosa, ogni tanto bere qualcosa.
Il mare si vede, è li; o meglio, si vedono le luci della costa , i lampioni dei lungo mare. Ma non finisce proprio mai ? Si va avanti a zigo zago dentro e fuori da boscehtti di quasi pianura, si passa per la campagna , si costeggiano canali, ogni tanto qualche frontale compare all'orizzonte limitato, ogni tanto arriva qualcuno spedito da dietro, ogni tanto ne sorpasso qualcuno anche io.
E continua a non finire.
Comincio a sentire freddo, ma già con la maglia termica a maniche lunghe ed il windstopper non è che son vestito poco, son proprio sfinito, non riesco piu' a produrre calore o almeno la sensazione è quella.
Arrivo ad un punto di controllo e mi applaudono ; li per li rimango basito, ma devo dire che mi ha tirato su, mi ha dato una bottarella alla considerazione di me e dei miei mezzi. Mi chiedono il numero e mi dicono che ormai manca poco , "solo" 5 km ed è finita. Son le 1 di notte oramai, mi chiamano prima  Alessandro e poi Paolo e mi chiedono come va e dove sono ; confermano anche loro che manca poco, sono arrivati, andranno a farsi la doccia e cambiarsi e poi verranno a prendermi all'arrivo ( ieppa ieppa!).
Quei soli 5 km mi ci vorrà un ora e mezza per farli. A 50 metri dalla fine mi chiamano, è Alessandro che camminando alla zombie via ( esattamente come me e gli altri in giro)  viene a farmi la claque.
A 20 metri le 4-5 persone al traguardo applaudono ed in un impeto faccio gli ultimi metri di corsetta.
Fatta finita e vonde.
Speravo in qualcosa di caldo che sto tremicchiando, ma han finito quasi tutto. Ma ci stanno bottigliete di birra, non l'ho bevuta , la ho assorbita.
 Poi come nel vdeo di Thriller alla macchina alla ricerca del ristorante dell'organizzazione che scopriamo ha chiuso a mezzanotte ( grrr), unica pecca dell'organizzazione.
Alessandro recupera l'informazione su un posto aperto tutta la notte, un fast food croato ma ci andrebbe bene tutto . Paninone , bira e tutti e 3 diciamo che è stata una figata , fino ai 50 km anche bene, ma poi sofferenza e basta e che quindi mai piu'. Poi tutti e 3 tremanti dalla stancheza andiamo al camper per dormire. Io prendo una tachipirina, mi vesto con quello che ho ( compreso capello) e mi ficco nel sacco a pelo. Il giorno dopo scene comiche per la mobilita' articolare e l'incapacità o quasi di salire o scendere un gradino senza fare smorfie.
Poi davanti ad un piatto di pasta in slovenia, è venuto fuori di un trail a Krk ad ottobre che pare sia bellissimo e tutti e 3 abbamo cominciato a pensare : ma perchè no ?
Magari un pelino più corto....