venerdì 31 agosto 2018

28.08 - 30.08


28.08 Castelnaudary

E finalmente quasi pianura; quasi eh che dopo uno si abitua male. Ma comunque basta su e giù fetenti e per un pochino basta anche vento. Solo per un pochino.
La tappa comincia andando verso Tolosa, ho deciso nottetempo che si punta verso il canal du Midi, magari noioso dopo un po', ma almeno con pendenze risibili, senza troppi sfastidi di attenzione, tutto sommato rilassante per qualche giorno.
Parto cercando un caffè e diobono che fatica trovarne uno; alla fine lo prenderò e pessimo in un minicentro commerciale. Dove però hanno in offerta i croissant freschi che saranno spuntini per il giorno e mi sa che avanzeranno pure .
Lemme lemme si arriva alla periferia di Tolosa, che si è alzato il ventone che pare che lo cerco apposta, non cerco nemmeno di andare verso il centro storico che il traffico è un casino, costeggio di bolina insomma e passo vicino all’università. E vedo il miraggio, un triciclo con su macchina del caffè San Marco. Chiedo un cafè grand che in genere mi capiscono ( ma non si sa mai, che in Spagna era “alto” oppure “americain” , in Portogallo “largo”) e infatti niet, indico con le dita e m mostra praticamente una mastella, nego con il capo e alla fine concordiamo per un double expresso che mi ha sgamato che son francese della bassa..
E me lo offre pure, che capito che son italiano mi parla un pochino nell’idioma natio, che ha giocato a calcio per anni e ci stavano parecchi italiani nei giri internescional che frequentava; e li un misto, lui in francese-italiano, io in italiano-francese bbiam discorso amabilmente di bici e viaggi, di dove sono stato , della bici che ha ammirato da subito ( “aaaah, Cinellì, a grand velo”). Poi cerca di vendermi anche un pacco da 500 gr di semi di caffè ( che obiettivamente era buonissimo e viene dall’Uganda) ma obiettivamente si è messo a ridere anche lui quando gli ho ricordato che mi sarei fatto 1500 km con caffè al seguito…


E poco dopo il caffè, l’incontro con il canale. Dio che ben non pensare più alle strade da fare ma solo seguire. Tanto so che tra qualche giorno mi stuferò, ma più di qualche giorno non durerà e intanto va benone così. Che si può pensare al qui ed ora che la strada è li segnata e non ci si può sbagliare più di tanto, assai yogosa come cosa, ma ogni tanto fa bene.
Parto dalla città, tutto asfaltato, un sacco di gente in bici o che corre, tante barche ormeggiate, la maggior parte da anni e per sempre che ci stano atelier di moda/arte, bar, night, abitazioni, di tutto un po'.
Poi comincia lo sterrato e quando gli alberi mancano si fa sentire il vento sempre più forte, la madonna se si fa sentire. Pare che Eolo abbia sentito che son libero da peccati e faccia di tutto per farmelo scontare.




Declinazioni di percorso






A tenuta stagnissima






 Installazioni













Stanco punto ad un campeggio, ma per arrivarci sbaglio piano di battaglia che non mi accorgo che ci sarebbe anche un altro ponte più avanti; e li la battaglia controvento si fa a dir poco epica, velocità sui 3 km/h a testa bassa. Finalmente entro in paese ed un pelo cala, vedo una Lidl e mi ci fiondo dentro per prendermi una birra fresca, che non ho nemmeno voglia e gambe per cercare un bar; ed il campeggio è municipale e quindi probabilmente senza bar o simil struttura.
Davanti trovo 3 ragazzi provato in bici, con superbagagli e bici che affamati addentano pane e affettati, ciacoliamo un pochino ma la gola arsa e la gola mi chiamano. Poi esco e mentre sbevazzo continuiamo, loro son di rientro, son di Tolosa, è da 2 mesi che sono in giro per i balcani e l’Italia del nord la hanno fatta in treno partendo da Trieste, abbiamo in parte le stesse borse, le polacche Crosso ed una delle ragazze mi dice che le ha prese che sua mamma è polacca e le conosceva, le migliori borse da bici che abbia mai usato, mi dice però che ultimamente han rivisto i listini e son diventate costosone.
Ci salutiamo , che loro stasera dormiranno a casa ed io devo ancora controlare se il campeggio è ancora operativo, ma la birra dopo gli ultimi feroci km controvento ci stava tutta quanta.
Campeggio , solote cose, 4 chiacchiere con i vicini inglesi anche loro in bici e poi quando già lavato mi sto guardando su gugl cosa mi offre l’ameno posto, arriva l’omino del campeggio che preannuncia disastri meteo e che se si vuole possiamo dormire dentro la sala comune che lascerà aperta. TRAGEDIA! Anche stasera niente canard nelle sue succulente declinazioni . In effetti il cielo è nero nero e il vento se possibile è aumentato di intensità; fuck invece di duck, si fa un riso furbo e veloce che la mattina avevo giusto reintegrato le scorte del non si sa mai e giusto dopo aver lavato le pignatte comincia a piovigginare. Zot, in tenda a leggere e scrivere.
E anche oggi niente canard, grrrr.


km 91 h 560 m



29.08 Ponzois – Minervois

in effetti qualche scravazzone lo ha fatto alternato a pioggerellina ed il vento sempre a raffiche forti; esco durante una calma e pianto i picchetti supplementari .
Poi di notte mi sveglio e non capisco subito il perché, ci sta silenzio, basta pioggia ed il vento è una brezza leggera. Poi mi riaddormento, ma alla fine mi alzo al solito prima delle 8 e miracolosamente la tenda è praticamente asciutta grazie al vento, non si deve aspettare il sole alto che scaldi ed asciughi, via operazioni di cambio assetto, da orizzontale a pedalante. 







Declinazioni di percorso





Piante a bordo ok, ma questo anche con la statua da giardino!



Si riprende il canale, il vento non ci sta, in compenso asfalto poco e tanto sterrato. Prima di mezzodì arrivo ad una chiusa che ha anche un sopraffino ristorante, leggo fois gras, gesier, magret e canard, tentazione fortissima e chiedo, le danze cominceranno non prima della mezza e allora confido nel culo, che anche se è calato è sempre una bella bestia.
E difatti verso le 13, con già più di 50 km fatti, trovo 3 trattorie 3 una dietro l’altra; pesce si scarta, una non mi ispira, la terza è quella giusta : salade gourmande ( con fois gras, gesiers, insalata verde, pomodoro confit, noci , a lato verdure miste in agrodolce) un quartino di rosè ben gelato e con 15 euri ci siam tolti il primo sfizio, finalmente un degno peccato di gola.
Poi via, altri km quasi sempre sterrati e in parte sentierini ( o single track che fa figo) e dopo qualche ora mi stanco e si punta ad un campeggio non troppo distante dal canale che domani ci si ritorna. Esco sulle strade finalmente asfaltate, ci sta un po' di vento contro ma niente di che e dopo tutti i sobbalzi della giornata non mi sembra vero; vigneti su vigneti, qualcuno lo stanno già vendemmiando, chateau di qua, vigneron di la, stasera si punta al magret di canard, al petto insomma. E vinazza naturalmente.
Avrei puntato ad un campeggio un pelo più distante, ma poi sulla destra ne vedo uno piccolo, con accanto un posto dove fan da mangiare; controllo il menù, hanno l’assiette ( piatto composto e completo) di magret de canard. Fatta.
Entro, scavalco i 2 cani più buoni e indolenti dell’universo, saluto e chiedo se hanno posto ( domanda oziosa.,..); la signora mi chiede se voglio un letto in bungalow oppure se voglio piantare la tenda. Io ci dico ( credo di dirle, che il mio francese è un po' così) che ho la tenda e quindi… e lei mi fa la proposta che non si può rifiutare : la piazzola per la tenda 9 euro, il letto in bungalow 10…
Evvai di bungalow che tanto la tenda è asciutta!
Son stanco per lo sterrato ma non è tardi e allora mi metto a pulire la catena, che in nel Lidl dove avevo ripristinato la scorta di emergenza avevano lo spray in superofferta ; carta ovunque, spruzza, asciuga, aspetta ed alla fine riungi per bene. Poi in reception per la birra di fine giornata, tristesa quella da 200 cc , che bevo sugli scalini del mio castello di legno; finita in un lampo medito sulla sete che ho ancora e mi arriva la vicina con bottiglia di acqua gelata ed un bicchiere, mi dice che visto che ho il frigo spento e l’acqua dei bagni non è molto fresca, le sembrava il minimo offrirmi del ristoro. Diobono che stragentilezza!
Chiacchieriamo qualche minuto, mi fa vedere dove è che posso passare dopo a riportarle il bicchiere; e ci vado poco dopo la doccia, sono lei ed il marito li in vacanza da 3 mesi, però non sono in pensione che siamo credo coetanei o poco via, il marito è in congedo causa parkinson . Tristezza ed imbarazzo, ma nel mentre arriva un loro amico di campeggio con la chitarra e rimango con loro a cantare ( si fa per dire) qualche canzone dei Beatles; i testi non li conosco se non qualche parola, però è stato bello veder l’uomo perdere i tremori e cantare a voce chiara. Mi ha ricordato Bruno Lauzi anni fa in piazza Transalpina a Gorizia; anche lui con parkinson e spiegava che cantando stava meglio e gli sparivano tutti i tremori ed i sintomi peggiori, come se il ritmo della musica gli consentisse di riprendere il suo di ritmo. Molto molto bello, l’imbarazzo è sparito, un pelo di tristezza però mi è rimasta.
Che dire del magret? Bbbbono aò, cottura media, insalata , pomodoro, patate grosse fritte di contorno, mezzo di rosè gelato.
Na vitaccia.


km 96 h 410 m




30.08 Fontignan

Dopo aver salutato e ringraziato i miei vicini riparto, ma non subito verso il canale; ci sta un pelino di vento , a favore!
Via di statale che tanto ha poco traffico, media di 26 km/h; faccio il primo tratto, mi ricongiungo al canale e vedo che è ancora sterrato. E stica, si continua almeno fino a Bezier. 30 km 30 in bomba .
Bezier molto carina visto che son stato veloce mi concdo caffè e giretto in centro, poi cerco di riprendere il canale e non ci riesco perché dove puntavo è sopraelevato, fighissimo!
Oramai è praticamente pianura, le colline sono smussatissime, ma li a Bezier ci sta un avvalamento e allora, miracoli dell’ingegneria dell’ottocento, il canale lo han fatto come pontone, che tiene acqua, barche e pure la ciclabile/pedonabile a lato, ma per prenderla dovrei tornare indietro di qualche km, pazienza.




Beh, visto il nome del fiumiciattolo....





INTERVALLO
Bezier ( Francia)







Il canale sospeso a Bezuer




Rimonto nel percorso che adesso è asfaltato e pienone di gente in bici, un sacco di famiglie e di gitanti. Presto la pompa a 3 tedeschi appiedati e stupiti che un italiano faccia fatica in bici per divertimento. Tiè, voi mangiate la pasta e bevete il Lavazza, io vi imito nei cicloviaggi lunghi.
Pian piano scompare la ressa e difatti ricomincia lo sterrato; a tratti bello liscio, ma tanti tratti molto sconnessi. E buco, maldita spina sempre sul fianco della gomma, almeno sulla ruota davanti che non devo smontare troppa roba . E si riparte per polvere e sassi e ribuco, sempre una spina e sempre ruota davanti. Capito, si devono prendere tutte le buche e non andare ogni tanto per l’erba per evitarle. E tutto il vantaggio che avevo preso con il vento a favore me lo son giocato, ma va bene lo stesso.
Adesso son poco dopo Sete, ci son già passato all’andata e ci stava caldissimo; il pezzo finale, finalmente asfaltato , di ciclabile che percorro lo ricordavo come infinito causa caldo e vento contrario. Adesso il caldo è relativo, vento contrario poco o nulla ed è volato via in un lampo; però son stanco lo stesso da tutti i km di sterrato rimbalzato e decido di fermarmi sui 100 km . Punto ad un campeggio, ma poi passo davanti a questo piccolino e va bene così, che quel che non pedalo oggi tanto mi devo pedalare domani.
Stasera si punta alle moules, alle cozze insomma; gioco facile che oramai saran 20 km che si vedono i cartelli Moules & Frites a volontè.


km 93 h 400m

lunedì 27 agosto 2018

25.08 - 27.08


25.08 Ousse

Si riparte lungo il fiume , che è proprio bello e fermo. E in piano e senza vento!
Poi proseguo su altri rivoli d’acqua sempre a rispettosa distanza dalle vette dei Pirenei. E’ sempre salita ma dolce e senza strappi per un bel po' di km. Non ci sta più la nebbia dell’oceano, ma la mattina è sempre più umido e devo attendere che il sole sia alto per far asciugare tenda, sacco piuma e materassino, e qui toccherebbe di citare i Righerira.
Le architetture sono cambiate nel giro di pochi km dalla Spagna, adesso i tetti sono a falde complesse, le tegole son diventate scandole, la campagna è coltivata e mantenuta in modo diverso. E’ sempre un passaggio lieve ma ad un certo punto ci si accorge che qualcosa è cambiato, non solo le scritte ed i nomi ( che son sempre bilingue). Acquitania, ma anche paesi baschi, un misto tra Spagna e Francia, tra monti e colline.





Punto a Pau seguendo il fiume per strade secondarie, evitando la statale quando possibile; si sale dolcemente e inesorabilmente, piano piano però. A parte qualche collina . E cominciano a comparire le indicazioni per Lourdes. Ossignor, son passato per Santiago e va bene, ho sfiorato Fatima e passi, ma adesso anche Lourdes sembra veramente un pellegrinaggio, Mando qualche messaggio ad amici, se gradiscono omaggio di madonne con acqua gasata pro spritz santificante, delclinano gentilmente a parte mio cognato che ne vorrebbe 2 damigianette ( per bilanciare il carico..) .
Punterei anche a Pau ma ci passerò solo per vedere il centro storico che il campeggio municipale sarebbe chiuso ma in realtà è stato trasformato in centro nomadi o una cosa del genere. Chissà i Salviniani/lepeniani locali che ne pensano, me ne frega poco, si pedala ancora una 10ina di km ( naturalmente in direzione Lourdes) che ce ne sta un altro.
Arrivo, modesto, anzi decrepito, ma in compenso con poca gente pure gentile. Ma per la sera punto al’anatra, che qui si è in Aquitania, confine con perigord, terra di anatra, gesier de canard, fois gras, rillette, canard confit, magret de canard; in poche parole, la morte mia.
E invece panino con salame e 2 calici di vino nero, che in campeggio niet, ristorante vicino al campeggio niet, paese vicino, che ci sta la festa del paese con fuochi, concerti, danze, niet. Il resto dovrei riprendere la bici che però uso come albero per la roba stesa e poi sono ad almeno 8 km
Quindi pane preso la mattina, salame anche , ma almeno un bicchiere di vino rosso onesto. Per l’anatra vedremo prossimi giorni, che la gola sta montando.


km 110 h 630m



26.08 Masseube

E anche oggi si parte tardissimo, ma per buoni motivi.
Il primo è il mio vicino di campeggio, tetesco di Cermania con cui passo un’orata abbondante a parlare e che mi offre pure caffè fatto con la moka! Due giri, che è un appasionato del caffè, ci piace quello alla tedesca, ma in viaggio preferisce la moka. E dio bono, scorso anno in Islanda una coppia di tedeschi con spaghetti Barilla, olio extravergine e pomodoro secchi, in Francia un tedesco con moka, prossimo giro vuoi vedere che ne becco uno in sandali senza calzetti ? Ma dove si andrà a finire con questa globalizzazione ?
Una brava persona comunque, è stato veramente piacevole ( non solo per il caffè!) ; è li in campeggio in roulotte con la figlia, la sta accompagnando a Pau dove farà un semestre all’università, per imparare meglio la lingua, per Erasmus, per fare insieme anche qualche giorno di ferie. Un papà figo insomma, che a lui la roulotte fa cacare, preferirebbe alberghetto da usare com ebase e da li partre a piedi per giri e poi spostarsi, ma la ha presa 20 anni fa quando i figli erano piccoli e ai figli piace… Un santo insomma.




Mmmmh, dove ho già visto ? Soia, mais, in lontananza motange azzurre... Dove ?



Questo cartello mai visto prima, ok attenzione pedoni, va bn attenzione bici 



Da uno degli onnipresenti monumenti ai caduti della grande guerra, quel che si dice scambio alla pari










La svolta a sinistra!











Poi parto, all’inizio pianura e vado via veloce, medie alte e la batteria si carica veloce attaccata alla dinamo. Poi la prima salita lunga e si conquista l’altipiano e via ancora veloci. Bella la campagna, bella pure la boulangerie dove mi pappo una mille foglie ed un flan parisienne, che si deve pur usare un sostituto del pastes de nata. Bboni aò, ma questi li so fare pure io, a casa mi allenerò duramente sui pasteis.
Poi cominciano le colline di traverso , una dietro l’altra; stancanti, che si tira fino in cima, poi via per discesa sempre troppo breve e poi subito altra salita. Spacca gambe e spacca fiato.
Manco mal che la campagna è bella, ma la pacchia di pianura e salite dolci è finita per qualche giorno; per evitare le salitone dei Pirenei mi tocca di passare le forche caudine delle colline e di traverso, che son tutte microvalli che scendono giù dai Pirenei.
Decido per un campeggio verso i 100 km in modo da non arrivare troppo tardi e anche perché son stanchino; per una volta non ha la un gran premio della montagna per arrivarci e vicino ha pure 2 ristoranti, uno chiuso e quindi si punta all’altro.
Il campeggio è comunale, strutture nuove di stecca, poca gente, erba morbida e niente sassi; 5.50 euri; e dove sta la fregatura? Niente birra di fine giornata, niet, solo analcolici o al più vinassa, bottiglia intiera però. E po ben, si fa lo stesso con l’acqua fresca il momento religioso prima di montare la tenda, quello in cui faccio il sunto mentale della giornata, le cose belle viste, i profumi, i colori. Le cose fetenti e la fatica, ne valeva la pena ? , dove andrò domani ? .
Piccoli dubbi e grandi conferme, ma il fine pedalata per me è sempre cos’, meditativo ma anche godereccio e quindi mi immagino ENORMI anatre grasse tutte per me.
Si monta, si lava, ci si lava, dopo aver atteso il minimo dell’orario decente per presentarsi con la bava alla bocca si va a mangiare ( che la verdura di 2 sere fa e il panino di ieri sera mi gridano vendetta).
IL dramma : hanno avuto afflusso anomalo la domenica a mezzodì ed hanno finito i gesier, il fois gras e pure il magret di anatra. Non fossi ateo mi sarei messo a piangere e in ginocchio supplice ad ululare “ perché mi hai abbandonato!”.
Gaudioso però rimedio con insalata di capra calda (già dettagliata) e per un piatto di petto d’anatra affumicato, con pane croccante, una pizza bianca e mezzo di rosso. Si lo so, è praticamente metadone, ma ci rifaremo prima di lasciare la zona.

km 90 h 920m


27 Saint Lys

Dio bono che stanchezza oggi, si parte tardi per far asciugare le varie umidità, si cerca invano di bere un caffè, boulangerie tutte chiuse per ferie o fallimento, tristesa profunda. Meno male che qualcosa da mangiare ce lo ho sempre dietro, avanzi di pane, il salam di 2 giorni fa e quando si arriva in Francia, sempre almeno un pacchetto intero di galette ( o palette) breton, una spremuta di burro demi-salè, zucchero e farina.




 E ci fossero quei 500 metri in piano!















In Friuli le case si tiran su a forza di madonne, vicino a Louder son tenute su dalle madonne






Diverse vedute di santuario, per me un pelo più a destra, dopo la  discesa









E si comincia subito con salita secca, poi discesa secca e poi risalita secca. Così tutto il giorno tranne gli ultimi 6 km. Sfiancante, mi fan male le gambe e mo dopo quei 6000 km dovrei essere quel tanton allenato, ma niente , non si riesce a prendere un ritmo, una cadenza, una ragione.
E diventa solo fatica nonostante la bella campagna, i cavalli, le mucche, i fiori.
Fatica, solo fatica. E nemmeno come una bella salitazza che uno si fa la foto in cima e fa il grosso, niente , nemmeno quella stupida soddisfazione. Ma dalla zona si deve uscire, non ci stan santi e nemmeno madonne; a parte quelle che tiro sul 12% che ogni tanto compare e quelli che invoco per non avere rotonda o stop alla fine della discesa.
E niente po', consulto la mappa per vedere i dislivelli e devio verso ovest per cercar la pianura o almeno di smussare i colli, Tolosa che è grande e incasinata la vorrei evitare, mi tocca di puntarla per evitare dolori, ma alla ine mollo e punto ad un campeggio e vedremo domani che sarà. Poi domani punterò verso Carcassone e poi di la per un po' sarà pianura di cui mi lamenterò a non finire, ma basta sti infiniti e letali saliscendi. Giornata corta, iniziata tardi e finita presto, ma va ben così ch si sarebbe pure in viaggio/ferie nomo ?
Stavolta non mi fregano e controllo pure su google, il campeggio esiste, pare che i proprietari siano gentili e disponibili e va ben così allora.
Fregatura, è fuori dal paese di un 6 km , non ha ristorante e non ce ne stanno di vicini per almeno 6 km.
Quindi niente anatra e robe grasse nemmeno stasera, ma cazzerola! Minestra di verdura knor di riserva , corretta con olio stratavergine ch emi porto dietro dal 14 giugno, pane e per fortuna uno splendido uvaggio di Merlot, Malbec, Cabernet, Tannat ( mai coverto) che vende il paron del campeggio. Ci si consola liquidamente e lentamente ma inesorabilmente la bottiglia sta per finire tra prepara la cena, mangia la cena, scrivi 4 paiassate , pubblica le stesse. Domani però, a costo di fermarmi a mangiare a mezzodì e passare il giorno pitonato a bordo strada , fois gras sarà.
Ecco.


km 64 h 913 m

22.08 - 24.08



22.08 Castro-Urdiales


Tappona di trasferimento, che tanto non riesco ad arrivare a Bilbao ad ore decenti e forse non ci riesco nemmeno e quindi diventa problematico prenotare qualcosa per dormire, che i campeggi son lontani. E poi tanto su e giù e quindi si punta ad un pò di km prima in modo da arrivare presto a Bilbao, mollare bici e basto e andare ingiro per il centro.
E infatti tanti saliscendi, vento non molto ma ogni tanto bello bello arriva .





Anche le rotonde nei dintorni a tema Altamira





Svacco




Sfizzera ?


Verde verdissimo e il mare si vede raramente, la strada è all'interno e non costiera


 Da un bel pò di km le vedo, all'inizio pensavo fosse un caso, ma invece no e mi sa che come in Bretagna il clima aiuta : le ortensie monumentali.

Ce ne fosse una di sfigata e macilenta, tutte grandone e piene di fiori.










 Niente di eclatante a parte l'arrivo in campeggio con salita al 12%; a questo punto mi sa che lo fanno apposta per fare selezione, come l'attacco di tante ferrate.
Mi applicano tariffa pellegrino, anche se pellegrino non sono; accanto a me campeggiano poi 2 veri pellegrini in tenda. Entrambi tedeschi, lei con tenda sulla schiena, lui a quanto ho capito naviga da solo, ma si è appoggiato ad un organizzatore che gli fa trovare tenda e materassino nei campeggi/luoghi dove si fermerà. Mah.
Cena autogestita, però mi gusterebbe ancora del sidro; chiedo al bar del campeggio e niet che non siamo mica in Asturia, siamo in Biskaia . E che li possino, tra qualche km saran paesi baschi e li la bevanda sarà di nuovo il sidro....

 
km 92 h 1100 m




23.08 Bilbao

E un altro puntino lo abbiamo segnato, anni che mi sarebbe piaciuto venire a Bilbao e alla fine solo per il Guggenheim.
Pochi km ma ben sofferti, salite secche e frequenti. Altri 20 punti agli spagnoli, questa volta alla polizia stradale. Che mi ha fermato ad un posto di blocco  e mi ha chiesto dove andavo , che se ero pellegrino stavo sbagliando strada e andando dall'altr aparte, se invece andavo a Bilbao, mi conveniva tornare indietro di 1 km e beccare la ciclabile che con meno salite e soprattutto taaanta discesa mi avrebbe portato a Bilbao, la strada che invece stavo seguendo sarebbe stata tutta un su e giù ed anche di qualcosa più lunga. Mica male no ?



Giornata biggia, che per la notte e domani è prevista pioggia .
Ciclabile superba ma alla fine si arriva a Bilbao o meglio nei sobborghi tutti uniti e si ricomincia con i su e giù che sembra San Francisco.
RIcerca dell'ostello prenotato in centro e via al Guggenheim



Si viene accolti da questo enorme cagnolone opera di Starck, i fiori sono veri 


E senza saperlo prima, sono anch efortunato : oltre alla collezione permanente ci sta una esposizione di Chagall dei primi anni, una di Joana Vasconcelos ed una sezione intera dedicata all'arte cinese dal 1989 in poi.

Chagall meraviglia assoluta, Vasconcelos una scoperta, la parte cinese è per la maggior parte arte concettuale e li è stata dura. Dei bellissimi filmati, sempre sperimentali , ma affascinanti.



Poche foto che non si potrebbe e mi hanno sgamato subito con la macchina fotografica, sarebbe stato più pratico il cellulare ch eperò è scassato.


Questa è l'unica opera che son riuscito a fotografare, Vasconcelos. Usa oggetti di uso quotidiano o quasi e li assembla in modi veramente  incredibili. Questa a lato composta di soli ferri da stiro. 



Anche questa è Vasconcelos, concepita apposta per il museo e infatti si appropria di tutti gli spazi del museo, non è in una sala , ma in corridoi, ballatoi, atrio e androne. Spaziale


Che poi il museo stesso è opera e installazione. Fargli foto è difficile che le linee rette si confondono con quelle sghembe; oggi poi ci sta poca luce.

Ma è veramente bello già solo lui da fuori.

La collezione permanente ha pochi pezzi esposti, la maggior parte del museo è dedicata alle esposizioni temporanee; a ottobre ce ne sarà una retrospettiva su Giacometti, sigh.

Nel museo "solo" 5 ore passate tra visioni, rivisioni e ascolto ragionato dell'audioguida veramente completa e per una volta pure in italiano.
Poi in giro per Bilbao, per mangiare e bere qualcosa ( ottima la cerveza tostada!), ma anche per andare alla stazione dei bus a vedere se ci sta posto per domani direzione San Sebastian. Pigro ? Anche si, ma stanotte e domani pioggia, su e giù a non finire e senza senso se si possono evitare a poco prezzo.


km 41 h 690m


24.08 Urt

Pioggia per andatre in stazione, pioggi aper aspettare il bus, pioggia durante il viaggio, pioggia arrivato a San Sebastian. Poi ha smesso, giusto il tempo di riassembrale bici & bagagli  e  bere caffe/sigaretta al coperto ed ha smesso . Botta di chiulo.





Usciti da San sebstian si ricomincia con il verde e con i saliscendi, quelli kattivi e sotto la pioggia me li sono evitati alla grandona .

SI va, si passa il confone presidiato dalla polizia francese, solto casino da frontiera con negozi di vizi, che in Francia alcool, tabacco e benzine costano molto meno che in Francia. Anche olio di oliva, scarpe e sistemi di crescita di cannabis a far la media dei negozi.

Si passa e cambia l'architettura; sempre paesi baschi e quindi doppia dizione dei nomi.
E finito il comune prima di Biarritz, nella repubblicana Francia si vanta nientepopodimeno
una cittadina si vanta di essere città imperiale. Ma che li pozzino.


Poi arrivato a Bayonne, la pianura, O meglio, finalmente in piano che si segue un fiume e senza vento!
I km passano su qualche pezzo di ciclabile, strade secondarie e solo qualche pezzo di regionale .
La direzione è Pau, ma non ho la minima intenzione di arrivarci che son chilometroni da fare; punto invece ad un campeggio intermedio, chiuso. E allora a quello seguente di non troppi km, anche lui con salita finale di selezione.
A gestione familiarissima che è piccolo e gestito da coppia over 60. Estremamente tranquillo ed averi anche voglia di mangiar qualcosa di anatroso che son tornato in Francia, ma niet, unica roba disponibile a poca distanza è una pizzeria....
E allora cena autogestita, ma in vendita nel campeggio ci son prodotti locali e in mezzo pure del signor sidro basco che risolve la situazione mettendo un pò di allegria al  cous-cous con tonno e pomodoro.
Poi conosco Evelyn, o meglio è lei che mi chiede se può scroccarmi una sigaretta e alla fine tra una cosa e l'altra facciam serata insieme. Li cammina e segue un percorso in mezzo ai Pirenei, poi ad un bivio si è detta "e perchè no " ed ha cambiato strada e adesso è li in campeggio. E anche lei ha mollato il lavoro per potersi concedere gli spazi per queste decisioni, 15 anni di marketing dedicati a convincere le persone a comperare qualcosa di cui non hanno bisogno ( son parole sue) .
Ha i piedi a pezzi che i km dal cambio strada son stati quasi tutti di asfalto; da vecchio marpione mi offro per un massaggio taumaturgico ai piedi, lei mi chiede se son masseur di professione e mi tocca di rispondere programmatore. Dopo quei 20 minuti di risate, concordiamo uno scambio alla pari : io massaggio i piedi e fornisco sigarette, lei caccia fuori bottiglia di nero.
Seratona! Tra racconti e risate in un misto tedesco inglese per me, lei solo inglese che lo sa benissimo, il tedesco anche che essendolo di nascita...


km 70 ( 157 con bus) h 920m