mercoledì 27 giugno 2018

24.06 - 27.06


24.06 Barolo
Domenica, traffico quasi inesistente, Torino sembra un’altra ancora. E’ sempre bello girarsene per le città incasinate di traffico ad orari strani; o in giorni come ferragosto o pomeriggio di natale. Si va tranquilli, si riesce a guardare in giro e non solo al pericolo di lamiera che sta in agguato.


Esco dalla città in direzione Stupinigi e dopo qualche km alla faccia della “palazzina” di caccia! Villa Manin sembra una villetta a schiera. Non ho voglia di visitarla e proseguo attorno al parco, si fa per dire parco…. .














E poi d’incanto la mamma di tutte le ciclabili : un tratto di strada in mezzo ai campi chiusa al traffico con gente che corre o che pedala.



E anche il Piemonte ha la sua bella storia di emigrazione e fuga dalla fame.
E disperazione








Ideona!


E poi si ricomincia la pianura seguendo le provinciali. Non so come siano durante la settimana, ma mi metto a cantare “ tuuuuttta mia la cittàaaaaa” e vedo via veloce. Non fa nemmeno sto gran caldo, il cielo è coperto da nuvole alte . Mi fermo ogni tanto a bere qualcosa, un paio di telefonate ai fratelli che oggi il fratellone ne fa 64 ( e il bello è che mi coiona perché oramai ne ho 55…) e i paesi scorrono via ognuno con i monumenti ai caduti delle 2 guerre, i palazzi signorili in decadenza, almeno un paio di osterie, i portici.

In uno più cicciotto ci sta un supermercato aperto e mi fermo a prendere frutta, all’uscita un cinquantino atletico mi guarda e chiede quanto pesa la bici a pieno carico. In effetti non ho pesato le borse altrimenti mi sarei arreso alla partenza; quest’anno sono bello carico tra materiale per accampamento e qualcosa di pesante per montagne e nord europa. Mi sa che sono sui 16-17 kg più 13 di bici . Più panza e chiapponi che stanno calando giorno dopo giorno. Dico le valutazioni al tipo che si mette a ridere e mi dice “bravo, bel coraggio!”.
Mi fermo alle porte di Bra in un parchetto con alberi ombrosi e fontanelle non funzionanti ( grrr) e subito mi attacca bottone Massimo, quasi coetaneo sul disperato andante con in mano una lattina di birra Lidl. Ci fumiamo una sigaretta insieme, vien fuori che naturalmente ha ftto il militare in Friuli, anzi a Udine alle Osoppo. E mi racconta dei suoi disagi e come sembra essere diventato sempre più naturale, ne da la colpa agli extracomunitari. Non all'alcool che lo ha devastato, non alle scelte cucù fatte negli anni, ad aver lasciato la scuola. Blaf.


Subito dopo Bra, discesissima verso la valle dello Stura/Tanaro e poi si affronta la prima vera salita : la salita a La Morra , cima Coppi dalla zona di e del Barolo. Mica tanto alta poi , sui 450 metri. Salita tra il 3 ed il 7%. Letale con il carico però. Ciclisti sia in salita che in discesa applaudono l’impresa. Loro con la leggerezza delle bici da corsa, io on la pesantezza di bagagli organici e non. E anche un casino di moto con la loro orribile puzza e temibile rumore che uno spera sempre che non lo speronino nell’orgasmo della piega o del sorpasso.

Sarà duretta con alpi e provenza, ma ci si prova lo stesso. Io mi aspettavo già un tripudio di viti e invece per la maggior parte noccioli. Con soste sempre più ravvicinate per far calare battito cardiaco e sudore alla ine arrivo in cima e vicino al camposanto una provvidenziale fontanella. Ma devo ancora scollinare e appena arrivato in cima, la meraviglia. Non è tanto diverso dal Collio più bello, solo che qui è tutto bello, ogni cavolo di angolo.










Enoteca...






La discesa me la immaginavo a 100 all’ora e invece freni tirati e terrore; la strada che avevo scelto, la più diretta per il campeggio e solo fatta da discesa, è una serie di sterrati in mezzo ai vigneti. Bellissima ciò, ma se prendo velocità qui mi fermo solo in un intrico di filari preziosi che nemmeno la de Beers. Passo accanto alla Cappella del Barolo, cappelletta sconsacrata decorata da 2 artisti contemporanei. Boh, a me non dice nulla. Sarà che è talmente bella la texture data dai vigneti piegati da una parte o dall’altra per far ricevere il massimo del sole alle piante, forse avrà il suo che in inverno quando i colori sono smorti, ma tant’è, pieno di gente a far foto e che poi si fermava li, da dove ero sceso io solo i 4x4 e non i suv fighetti.
Spiana, finisce lo sterrato e trovo subito il campeggio; è una azienda agricola, producono vino , una parte del prato la hanno attrezzata a campeggio minimalista. Non fanno da mangiare ed è un peccato che avrei approfittato eccome. Però vendono il loro vino e allora mangiando un cous cous con pomodoro secco, mi son lappato del Dolcetto. Il destino cinico e baro ha fatto si che non avessero le demi-bouteille ( il botigliut insomma) ma solo le standard. Hanno anche Barolo e Barbera da invecchiamento e qualche bianco, a parte i bianchi di cui non ho voglia, tutti impegnativi e con il cibo che avevo a disposizione e nessuna voglia di rimettermi in bici per salite a cercare da mangiare, via per il dolcetto . Intanto mi son messo d’accordo per fare un giro di degustazione domani pomeriggio. Però la bottiglia intera… beh, ma domani sono pur qua, la metto nel thermos così si mantiene bene.
Seeeee, proprio. Un bicchiere preparando da mangiare, un generoso bicchiere mangiando e poi sotto il pergolo leggendo, scrivendo questo e godendomi fresco, tramonto e tutto il mondo. Notte felice e con sogni acconci.


Km 85   h 410m





25.06 Barolo
La note è stata felice e decisamente fresca; addormentato alla snoopy sopra il sacco piuma, sveglio in piena notte per ficcarmici dentro chiudere anche la zip. Al solito sveglio alle cinquemmezza vecchio orario lavorativo, ho ridormito e cazzeggiato fino alle 9 passate. Dioccheppalle ste ferie!
Oggi museo del Barolo a Barolo e quindi ancora salite, ma con bici scarica.
Il museo è carino, ma non indimenticabile; moderno, con tante cosette alternative, ma dopo l’Egizio si diventa esigenti. La visita finisce nella cantina regionale di Barolo , il sancta santorum con tutti i produttori rappresentati dalle loro bottiglie. E solo Barolo, dal vino, al barolo chinato, alla grappa di. Bottiglie dai 26 iuri in su, quando ho visto quelle da 150 mi son fermato che ho sentito una vena di Robspierre nascere in me. Però si possono fare degustazioni con prezzi che variano tra i 2 e i 5 euro, si fa una card , la si carica e si passa al mescitore automatico che non sgarra di 1 millilitro ; il mescitore è diviso in 3 sezioni che descrivono il terreno su cui crescono le viti e che danno quel che di diverso le une dalle altre.
Ora, gli assaggi erano si al limite della omeopatia, ma il Barolo non è mica così leggerino e poco saporito . Quindi appena uscito sono andato in cerca di cibo come un T-rex in dieta; trovato l’ottimo locale ( il più vicino praticamente) ed ho optato per il piccolo menù degustazione : battuta di fassona alla piemontese, vitello tonnato ( sempre alla piemontese, ci mancherebbe anche!), sformatino di toma, tajarin al ragout di salsiccia, torta di nocciole con zabaione al moscato. E un bicchiere di Nebbiolo. Che bene!






Tardo pomeriggio giro di assaggi in campeggio,; doveva esserci o il capo o il figlio, appuntamento alle 17.30. Passo, ripasso, cerco, nel mentre vedo che nella vigna in salita fronte campeggio, che mi han detto essere loro, passa e ripassa a dar prodotti in trattorino cingolato. Provo ad entrare in cantina e trovo un lavorante, chiedo a lui e mi caccia fuori 4 bottigliette da mezzo, 2 baroli, un nebbiolo, 1 barbera e mi dice portale domani mattina dopo avermi spiegato le caratteristiche. Le avessi portate la mattina non ci sarebbe stata traccia di loro e quindi mi son dato 45 minuti, giusto per assaporare e lasciar decantare i sapori prima di passare al prossimo. Giuro he ce la ho fatta, 1 dito 1 di ognuno; anzi, il barbera no che il tappo era infilato dentro com eun chiodo e non son riuscito ad estrarlo. Nebbiolo molto alcolico e non di mio gradimento, i 2 baroli poesia pura.
Per cena giusto un avanzo di pane che mi portavo dietrpo da un paio di giorni ed è andato bene anche come pulitore di palato.
Io sarei anche alla ricerca del fritto misto alla piemontese o almeno dell’antipasto totale globale, mi sa che farò un altro giro per queste lande; troppo caldo e si fa fatica a trovare, oltretutto ho fame che però placo con poco quando vagolo in bici.
Ma ho ancora un paio di giorni in Piemonte e non si sa mai.


Km pochi ma buoni


26.06 Demonte
Si parte per le valli che mi porteranno in Francia; e per i luoghi cantati da Revelli e Fenoglio. Un rapido passaggio per Alba, troppo rapido , ma i km so che saranno anche di salita . La valle del Barolo non pensavo avesse tanto traffico, ho preso qualche piccola deviazione locale, ma alla fine sempre per la provinciale in mezzo . Mi fermo a prendere della focaccia per il giorno e visto che ispiravano anche un 2 sfogliatelle ricce. La signora mi tenta con un bignè in assaggio, ma la collega giovane le dice che vista la bici carica necessito di roba più “forte” e mi coionano per il viaggio in solitaria e così carico…







E qualche bel mostro ci sta pure nelle meravigliose Langhe.












E traffico ce ne sta un sacco, poi però becco qualche km di ciclabile lungo lo Stura e me la godo. La strada che volevo fare è chiusa per lavori e allora mi tocca di affrontare le prime salite secche; 10% che mi ha bastonato per bene, usato tutti i rapporti e sudato che i pori sembravano irrigatori. Direzione di massima Cuneo ( dove feci 3 anni di militare…) , ma sfioro anche Fossano che ricordavo nominata da amici che ci avevano fatto il car da carabinieri . Era salita e non son passato per il centro, mi sembrava anonima comunque. Passo in mezzo a paesini e paesoni, mi fermo alle fontanelle e stavolta niente disagiati per far 2 chiacchiere. Mik rendo conto passando per i paesi che ci stanno si i monumenti a caduti, dispersi, morti per malattia delle 2 guerre mondiali, ma anche targhe per le guerre risorgimentali. O anche al primo bersagliere del paese. Mi fermo stanchino che ci sta poca pianura e tanto falso ( ma falso) piano che ci sta un alimentari che aprirà di la a 20 minuti. Bello, di paese, all’ombra e con gradini su cui sedersi e colonna su cui appoggiarsi. Non faccio quasi in tempo a chiudere gli occhi che arriva la signora che lo apre. Uffa! Prendo qualche biscotto, un paio di banane, del teino freddo da bere subito e riparto. Sempre salita e campi, sfioro Borgo San Dalmazzo e già il nome seguito dai nomi seguenti mi fan tornare in mente i racconti della guerra partigiana e della storia orale tramandati dai 2 autori. Val Gesso, Valle Stura, Paraloup, Vinadio, l’infilata dei Tetto qualcosa. E sempre salita.
Alla fine saran quasi 1000 metri per arrivare al campeggio La Sorgente a Demonte. Volendo sarei potuto andare anche andare un poco più avanti, ma perché poi ?
Piazzata tenda, lavati i panni ed il corpaccione, sono andato a prendere la meritata birra al bar del campeggio/pesca sportiva/allevamento di trote. Che salendo mi ero preso dei salamini tipici, della toma di valle e , finito il pane, dei grissini cuneesi. Tuttobbono aò!
Il tipo del bar mi dice, “mi spiace, ma birra grande abbiamo solo la Moretti”. Ignaro lui….


Km 100 h 905m


27.06 Jausiers
Fatta, il colle della Maddalena abbiamo fatto.
Lungo, sudato, non eccessivamente duro non fosse per il basto che mi porto dietro.
E’ una bella salita versante italiano, ha dei tratti che fan rifiatare, però la parte più dura e continua è giusto verso la fine. Mica robonone, ma un 7-8% continuo si. Fontane da tutte le parti, le poche persone con cui ho interagito tutte disponibili e gentili. Anche la signora del bar/ristorante/albergo a quota 1500 che mi ha venduto una lattina di te freddo e, saputo che stavo andando in salita, mi dice bella bella “ ah, mancano 11 km e 500 metri di dislivello. E’ la parte più dura”. Che io già ce lo sapevo, ma dirmelo così a tradimento!
Traffico ma non sostenuto in salita e discesa, tante moto ( che zeus li accechi quelli che passano vicini sgasando o che allargano le curve puntando il cicloviandante in affanno) .




Questo è il piano. Falsissimo.





Giuro che nel mezzo ci sta una marmotta; non ho portato anche il tele lungo...



Infilata di oribbili tornanti all'orizzonte









 Tanti ciclisti che rigorosamente mi passavano come fossero in motorino, ma tutti salutavano ( quasi tutti dai) e tante macchine che venivano in discesa che pivettavano e salutavano il ciccione pedalante. Tante minisoste, che partivo da poco meno di 800 metri e dovevo arrivare a quasi 2000. Mi ero dato un intervallo di 100 metri di dislivello per ogni sosta, ma sui tornanti alla fine ho cambiato in 2 tornanti il segmento prima di bere qualcosa e rifiatare. E polaco polaco son arrivato in cima. Sti fetenti di taliani non han nemmeno messo il cartello con cui farsi l’autoscatto, meno male che ci han pensato i francesi ; però per loro è il col du Larche, fatta con quello che ci capisce lo sa.

In cima mi son fermato per bere e godermi il venticello fresco; si che fa un bel rescino e questo ha aiutato la mia salita. Stamattina son partito tardi per far asciugare tenda e ammenicoli vari prima di impacchettarli che fresco faceva fresco e poi vicino all’acqua una signora condensa su tutto quanto. Comunque in cima qualche pulman e tante macchine di gitanti a piedi. Mi si affianca un ciclista di quelli veri e in mezzo francese e mezzo inglese, l’omo si è fatto già il col de la Bonnette, sceso da quello su per la Maddalena, poi giù e poi non ho capito bene per dove tornava che ero già in debito di zuccheri per lui. Fisicaccio e bici figona, ma cazzerola figone e basta.







Sempre falsissimo, ma oramai è l'ultimo




La gloria imperitura





Si lo so, potevo anche sorridere. Ma non vedevo nulla con il sole in fronte e il



E dall'altra parte meraviglia

.
E via giù per la discesa facendo fatica a disdegnar i posti in cui avrei potuto fermarmi a dormire, via direzione Barcellonette. Ma alla fine ho ceduto e mi son fermato qualche km prima in un campeggino giusto di fianco all’incrocio per la salita alla Bonnette. E no, non ho la minima intenzione di andarci su domani!
Solito giro di lavaggi e piantaggi, un paio di birre ( tristesa profunda, qui la piccola è da 25 cl…., bis immediato ) e poi ho cercato informazioni su come cercar sdi “spiantare” il kobo che ieri sera mi ha piantato in asso mostrando mezza schermata. Prima di far eil rest con dati di fabbrica, consigliavano di fare reset con una clip/graffetta da infilare nel buchino apposito. Ora, ho dietro di tutto, ma graffette proprio no. Disegnandola alla reception me ne hanno data una ( dopo aver cercato di descriverla come un piccolo whirpool atto a tenere fogli ) ed ho scoperto come la chiamano i francesi o almeno il franzoso alla reception : trombonne . E in effetti simile al trombone si dai.


Km 70   h 1311m



sabato 23 giugno 2018

21.06 - 23.06





21.06 Valenza
 
Mai visto tante gioiellerie e omini culturisti in questa strana accoppiata.

Ma andiamo con ordine, dormito il sonno dei distrutti dalla bici, la colazione non è stata delle migliori, poca roba, la parte salata triste e mesta e quindi giusto due frutti, un mini croissant, un nano pain au chocolate ed un caffè doppio. Però delle belle chiacchiere con il gestore dell’albergo che in questi ultimi 2 anni ha visto crescere l’onda di ospiti cicloviandanti . E quindi oramai in ritardo con i lavori, conta per il prossimo anno di allestire uno spazio dove piazzare lavasciuga, qualche attrezzo, un piano di lavoro, apposta per i cicloviaggiatori. Non arrivano per ora comitive numerose, ma con la bella stagione 2-3 presenze giornaliere le hanno. Nel frattempo ha decorato qualche stanza con stampe dedicate alle 2 ruote, già occupate per la note trascorsa e quindi non le ho viste.

 
E dire che si, ben che la ciclovia è abbastanza segnata, ma con degli sterrati impegnativi per bici con bagagli che non la rendono appetibile a molti. 
Però su mappa qualche alternativa poco trafficata la si trova; oggi infatti pochi km, poco meno di 100, ma tanti li ho fatti su sterrato e con un caldo a tratti giaguaro. Per fortuna che, anche se non in tutti i paesi, fontanelle pubbliche ce ne sono ancora; per trovarle però tocca di uscire dal percorso istituzionale; e ci sono uscito per lunghi tratti, alternando i tratti sterrati con un po' di scorrevolezza dell’asfalto . Capita abbastanza spesso di trovare colonnine con il defibrillatore ; abbastanza spesso significa che ne ho incrociati almeno una 30ina fino ad oggi da Ferrara a qui. Ogni tanto sul percorso, ogni tanto nei paesi che si attraversano; e ancora più spesso indicazioni su dove trovarne uno. Oggi tappa di trasferimento e di meditazione; nel senso che durante lo sterrato anche no, ma nei tratti solitari di asfalto io e i massimi sistemi ci siamo confrontati alla grandona. Sto entrando nel viaggio insomma, perso nei pensieri e perso nel paesaggio che attraverso polaco polaco.





Risaie










 




Doveci stavano i Parun dai bei braghi bianchi









 






 Toponimi










Stasera mi son fermato a Valenza Po, come dicevo un sacco di gioiellerie, di compro oro usato e un sacco di uomini bitorzoluti e tatuati. Quattro diconsi 4 solo al discount dove mi ero fermato a prendere del te freddo, altri visti poi passando per il paese. Puntato per la presenza di un campeggio, ma data la spossatezza andava benissimo qualsiasi cosa. 10 euri che è benissimo devo dire, in un parco con acqua termale ( da bere), piscine ( ma li si paga a parte e in ogni caso dovevo prima lavarmi e fare il bucato), in cima alle prime salite vere che affronto ( diopoi se sono carico ) e gabbie con volatili. In qusto momento 4 enormi e coloratissimi cacatua emettono il loro dolce verso ; si faccia conto un Hilti a velocità massima con percussore su granito, spero solo non siano uccelloni nottambuli e notturni. Speta spetta, anche i PACOEEE PACOEEE dei pavoni in lontananza. E una famiglia con il padre urlatore campano in uno dei bungalow al limite della zona tende. Quasi quasi domani nella prima farmacia si comperano i tappi…

km 94



22.06 Torino

Caldo, feroce caldo.Mi arrivano messaggi da Friuli & Veneto preoccupati di quanta acqua ho preso.
Zanzare assassine tante, te freddo anche, acqua dalle fontanelle parecchia. Pioggia niet e caldo se possibile aumentato rispetto a ieri.


Questo uno dei momenti "freschi" della giornata, stavano allagando una risaia e ci stava un refolino di aria che colpendo l'acqua fresca quel sollievo lo dava.





Delta del Mekong





Ore 13, ennesima sosta all'ombra di un portico.


Si perchè mi son ricomparsi i portici; segno che come al nord quando qui si mette a piovere lo fa in modo professionale e continuativo. E anche segno che oramai la ciclovia del Po la ho lasciata per passare alle provinciali dove trovo ogni tanto un afontanella, ogni tanto una bottega o un bar dove bere qualcosa di fresco. E devo dire che nel Monferrato ho trovato persone gentili e curiose, una signora di un alimentari mi ha regalato 2 chiacchiere sui moti dove abitano i parenti ( Agordino) e una banana, una barista over 70 parole gentili e il pieno di acqua fresca. Che l'obiettivo di oggi oramai è Torino; dovrebbero essere circa 100 km, sofferti per il caldo e per i chiapponi che si fan sentire, un giorno fuori sella me lo merito insomma.

Caldo ferocissimo, ma alle porte di Torino cominciano le ciclabili cittadine lungo i fiumi; quindi asfalto o almeno non single track e soprattutto queste deliziose fontanelle con il torello e l'acqua che scorre bella fresca. 
Veloce telefonata all'ostello di Torino per vedere se avevano posto per un fuori quota e cerrrto che ce lo avevano.
In stanza con un giovine alto atesino di Meltina in viaggio di piacere mentre studia per l'ammissione all'università di Vienna.
Ostello in zona per me sconosciuta di Torino, ma va ben tutto. Moderno e quel che deve avere lo ha, fuck the star!

km 111


23.06 Torino

Nessuna foto che non avevo voglia di portarmi dietro la macchina fotografica tutto il giorno. 
Tanto lo sapevo che avrei fatto solo un giretto per il centro ed il resto esclusivamente dentro i musei. 
Ben po, il museo egizio di Torino è il più bel museo che abbia mai visitato. Per i contentuti, per i pezzi esposti, per la sua storia narrata con garbo e senza sensazionalismi, per come è organizzato il percorso espositivo, per i contenuti mutimediali delle scuffiette che ti danno all'ingresso. Merita già da solo un viaggio fin qui. 
Poi però l'arte moderna è una altra passione e qui a Torino ci sta un Modigliani mai visto... E allora 2 orette anche al GAM ( galleria d'Arte Moderna); ecco questo non vale sicuramente il viaggio, ma dei bei pezzi ci sono eccome. A parte il Modigliani, che non potevo mancarlo, altri pezzi di pregio o se non altro che mi son piaciuti e che non conoscevo. 
Il centro di Torino è cambiato parecchia da quando c'ero stato. praticamente 20 anni fa... L'epopea d'oro dell'informatica, oro si fa per dire : euro , anno 2000 e quindi rifacimento o revisione di un sacco di sistemi informativi. C'ero stato si per dei mesi, ma praticamente mai vista di giorno, giusto qualche via . Si lavorva parecchie ore,  ricordavo giusto qualche pezzo di strada per arrivare dall'albergo all'ufficione Telecom, qualche pezzo divia nei dintorni dello stesso per mangiare qualcosa, piazza San Carlo,  piazza Carlo Alberto, piazza Solferino. Non ho trovato più le vetrine di Borsalino e della Caffarel Prochet, sono comparse le solite vetrine che si vedono in ogni centro. Meno librerie di quante ne ricordassi ( e ne ricordavo parecchie!) , nessun tossico, ma barboni o disagiati sempre un casino. Ne parlavo ieri sera con una delle persone di servizio all'ostello, i tempi sono cambiati rispetto a 20 anni fa, ma la povertà è aumentata e le politiche di ogni colore non han fatto molto per affrontare questi disagi.
Comunque adesso sfinito. Mangiato una insalata da un turco e fatta scendere con Moretti gelata da 66 e devo vedere un pò cosa sarà di me domani e qualche giorno in avanti . Che le langhe mi aspettano frementi




giovedì 21 giugno 2018

14.06 - 20.06




14.06  Punta Sabbioni
Tornato a casa tardi dopo pizza di fine anno scolastico con compagni di scuola e due professori non trovo di meglio che riorganizzare le borse prima di andare a dormire. E le 2 fanno presto ad arrivare senza aver ottenuto il risultato sperato di pesi e volumi. Sveglia presto allora per rifare almeno la metà delle borse...
E alla fine in ritardo all'appuntamento con Marco per bere un caffè con krapfen propiziatorio a Cervignano; in compagnia per una mezzoretta che lui doveva andare a lavorare (LUI) ed io invece con tranquillità a Cervignano a prendere il treno per Latisana. Talmente tanto tranquillo che lo perdo, o meglio lo avrei anche potuto prendere fossi stato Hulk per trasportare bici e borse in un colpo solo al binario. Ma chissene, sono in ferie no ?
In breve comunque arrivo a Latisana, scarico bici, faccio 2 viaggi per portar fuori dalla stazione armi e bagagli e decido che mica mi va di fare il ponte di Latisana che ci sta tanto traffico, meglio prendere una bella deviazione no ? Che mi allungherà INUTILMENTE la strada di una 20ina di km , visto che i sotto/sovrappassi che sulla carta mi sembravano così brillantemente risolvere la vita non ci stavano causa i lavori per la terza corsia. E tornare indietro sui propri passi non se ne parla proprio, che la saggezza da tanti km sulle chiappe è ancora arrugginita.
Comunque niente di nota, territori visti e conosciuti da anni. Scopro che il cellulare mi fa una ultima fotografia e poi la camera non parte più , si incessa e poi da errore. Disinstalla, reinstalla, tira via altre app, niente da fare; niente autoscatti o foto del cibo o scatti al volo pro invidia via whatsapp questo viaggio, il destino vuole così.
Un simpatico agricampeggio a Punta Sabbioni chiude degnamente la prima giornata, nessuna foto scattata e l'amara constatazioen che le birre oramai saranno da 33cl, starò lontano dalla civiltà della pivo ( unità di misura il mezzolitro) per un pò di tempo; e quindi bis per arrivare a 66.

km 102

15.06  Trecenta - Occhiobello
Oggi si prova l'ebbrezza di spostarsi tra le isole in bici e barca; tanto tempo perso in attesa dei mezzi, in mezzo pedalate da record dell'ora per timore di perdere il mezzo. Comunque avendo come obiettivo il giro della laguna e non arrivare ad un'ora decente a Trecenta è un bel giro e si passano dei bei posti. Val la pena ( scoperto dopo) fare il biglietto giornaliero e poi pagare in barca il supplemento di 1 euro per la bici; se il comandante da il permesso di portarla a bordo, che come giro è bello gettonato e pullula di  bici. A proposito di bici, incontrati 5 cicloviandanti in giornata, tutti teutoni e tutti con e-bike.
I tratti in barca mi fan vedere la laguna da angoli sconosciuti

Questa è in piccolo e probabilmente non rende l'idea, ma vedere Venezia andando da Punta Sabbioni al Lido, fa veramente impressione. So che è o era la via di ingresso delle grandi navi; o perlomeno anni fa quando abitavo in zona e andavamo in punta alla diga di San Nicoletto con Max &c a pescare e fare bagnetti, ogni tanto passavano questi mostri di barche . Comunque, se ai tempi della Serenissima era da qui che facevano "entrare" a Venezia i vari personaggi in visita ettecredo che questi rimanevano giusto quel pelo impressionati dalla potenza di Venezia.


Comunque alla fine sbarcato a Chioggia  ( piena di indigeni in e-bike!) acqua ed una pizzetta e via verso Trecenta. Che poi perché Trecenta che non ci sta nemmeno nelle figurine ?? Ma per un puntino non dichiarato, andare a trovare la ex-collega Federicca, fioretto promesso e che devo mantenere.

Si cerca di evitare la Romea e quindi via di strade lungo i canali di deviazione del Brenta e poi dell'Adige . E alla fine l'Adige vero e proprio, con quei civici che fan quasi pensare a vie consolari.





Grano praticamente maturo e sullo sfondo i colli Euganei; per qualche giorno sarà sempre e solo la grande pianura dei grandi fiumi.









Arrivo a Trecenta dopo le 18 e vedo l'ospedale sempre nominato ma mai visto dove gira una delle installazioni che seguivo, uno dei "clienti" insomma. Mi ha fatto strano, ma nessuna nostalgia!
Ci incontriamo con Federica, le bevo praticamente una bottiglia di te freddo, mi porta a vedere la ( m e r a v i g l i o s a) casa in costruzione, ce la raccontiamo per benone, poi arriva anche il ( fortunatissssimo) compagno Max e ce la riraccontiamo e nel mentre si fa tardi per arrivare a Ferrara. Pazienza, mi consigliano un albergo a Occhiobello e addirittura Federica mi fa da segretaria e me lo prenota al telefono!
Via nella notte a schivare i pterodattili succhiasangue della pianura e a dormire senza cena ; una Moretti da 33 però in albergo ce la hanno e me la concedo voluttuosamente.

km 142 in tutto, pedalati sui 130che ci stanno anche i pezzi in barca e non ho voglia di far conti

16.06 Ferrara e ancora Ferrara
Ma se Trecenta non ci sta nemmeno nelle figurine, che dire di Occhiobello? Ma è fondamentale per il ponte sul Grande Fiume no ?
Peccato fosse chiuso per lavori e quindi ciao ciao agli 8 km di passerella...


Poco prima di arrivare al campeggio, una piccola torre di acquedotto con vestigia del passato recente; sbiadita ma sempre li

Po ben, arrivo in campeggio , monto la tenda, lavatura etc etc e poi a dormire qualche ora; che a Ferrara coi son venuto per un appuntamento con amici da Udine  e Lombardia per una pedalatona notturna di gruppo : Ferrara bike night .
Cercare per credere, belle anche se credo che per qualche tempo non ne farò più.
Ferrara la ho già visitata qualche anno fa, è un ricordo oramai falsato, ma comincia a fare caldo e preferisco starmene in campeggio all'ombra a dormicchiare e leggere nell'attesa della chiamata degli amici che arriverà verso le 19.

km 42

17.06  La lunga notte ed il perfido giorno

Eccoli gli amici nottambuli in centro a Ferrara prima di partire; dopo panino e birra, non sbadiglianti e ancora belli profumati.








Pedalar di notte ed in gruppo ha un fascino tutto suo. Mi è capitato di farlo da solo per le campagne friulane, vuoi perché son cazzone ed esageravo con la lunghezza del giro, vuoi per sfuggire al caldo. In gruppo , e questa volta erano oltre 1000 partecipanti, è una robonona;  a vedere la quantità e le diversità di bici e abbigliamenti, sembrava una parodia picaresca di Mad Max. Vedere poi i serpentoni, vantaggi della pianura e del percorso lungo la sponda del Po, di luci davanti rosse e dietro bianche era affascinante. Che anche le luci, dalle standard, ai fasci laser, alle lampadine natalizie, ai  palloncini trasparenti e avvolti da lucette a led che vendevano a Ferrara e che sembravano meduse degli abissi. Insomma un carnevale sudaticcio e pedalante.



E poi vedere l'alba è uno spettacolo che non stanca mai; se non la si vede per andare/tornare a lavorare tutti i giorni naturalmente ...




















Fatta , finita., 100 km di pedalata notturna e questo giro non siamo nemmeno lontanamente gli ultimi. L'effetto però è quello di SONNO TOTALE. Infatti si ritira il sacco colazione, si mangia qualcosa e poi tutti all'ombra o quasi degli alberi a dormire. Scene fantozziane di gente che usa le buche del minigolf come materasso, altri a bocca aperta in posizione liquida appoggiati a qualsiasi cosa. Comunque dormito alla grande anche se per meno di 2 ore. Che un po di ente era già andata via; chi pedalando ( tana e via a casa) , chi invece con i bus prenotati per il rientro. Noi invece che si è quantomeno originali niet e si pedala anche all'indietro, ma non per la via dell'andata. Si sceglie un percorso breve e non trafficato.
Ci separiamo in 2 gruppi e si affronta l'asfalto caldo della pianura; qualche sosta per bere e far respirare le chiappe, della ciliege spaziali e una barista spassosa e si riarriva a Ferrara. Baci abbracci, smonta bici , carica bici ed io mi considero fortunello perché qualche km ed avrò doccia e tenda ad aspettarmi. Si ok, la tenda però era nel mentre clamorosamente sotto la battuta del sole e quindi doccia,  telo sotto gli alberi, pioggia di Autan e via a ronfare en plein air!

km 167


18.06  Carpi
Che mica avevo deciso di andare a Carpi, ma alla fine ci son stato, ho dormito e mangiato nelle vicinanze e ci ho festeggiato il 55° compleanno. In viaggio come faccio in modo che capiti da qualche anno; non esiste regalo migliore.

Oggi il viaggio ricomincia, non ho più appuntamenti oppure orari a parte quelli fisiologici. Comincia il gioco.

Uscendo da Ferrara garda che fabbrichetta che ti trovo! Emmica lo sapevo che lo facevano a Ferrara il delizioso .







Dopo un girovagare per le pianure imbocco finalmente la ciclopista che dovrebbe portarmi in avanti verso Torino; è ricavata dalla sede in una strada ferrata, non si nota mica no ?
Il caldo aumenta giorno per giorno e qualche km dentro questa bella galleria verde è tutta salute.












Nomen omen

Eccola Carpi; la piazza principale che è sontuosa. Praticamente tutti dalla parte dell'ombra e ci mancherebbe!
Pregusto cena di compleanno con gnocco fritto & tigella & salumi emiliani & lambrusco gelato. Telefono ad un agriturismo con recensioni favolose.
Arrivo li e scopro dopo poco nell'ordine che l'attività è stata rilevata da 15 gg, il lunedì è giorno di chiusura, sono pugliesi e che però mi faranno da mangiare qualcosa.
Il qualcosa da mangiare è andato più che bene; festeggiavano il compleanno di un loro amico e mi hanno aggiunto un coperto in disparte. Tagliatelle ai funghi, rigatoni alla carbonara, grigliatina mista. Beh, il lambrusco gelato almeno ci stava ed era pure buonone!
E poi la cena me la hanno offerta visti gli inconvenienti causati dal cambio gestione in corso ( attese, casino notturno, attesa al mattino di 1 ora per pagare, etc) . Ma va benone così e non avevo nemmeno detto che in realtà stavo festeggiando anche io. Il posto merita un ritorno, anche perché la gola di tigella &c mi è rimasta.

km 88



19.06 Cremona

Partito tardi per vari disguidi, il caldo è già li che attende, sempre pianura tra provinciali e secondarie . Un altro puntino, il campo di Fossoli; è aperto alle visite solo nei fine settimana, pazienza , non è rimasto  molto in piedi . Il tempo lo sta inghiottendo pian piano, alberi e cespugli in mezzo alle strutture.




Qualche minuto di pensieri in compagnia di una signora, passata anche lei da questi parti e che si è detta, perché no, di passare a omaggiare una delle tappe della shoah italiana.


Tiriamoci su va, che almeno i nomi delle vie hanno significati semplici e fanno pure ridere



E visto che si passa vicino a Brescello, come non passarci?Sarà ch han forse costruito qualcosa in più, sarà la memoria bambina che fa vedere tutto grande, ma io la piazza della chiesa me la ricordavo taaaanto più ampia. O forse è la tcnica cinematografica. Comunque appena ritorno a casa, maratona Peppone e don Camillo sarà.
Il paese è piccolo e dedicato alla memoria della serie ; aziende agricole, bar, imprese han tutte un riferimento ai film e qualche gadget iun vendita. La cosa bella è il pellegrinaggio vero e proprio con giovani, adulti e vecchi che passano di qua, camminano, fanno qualche foto, mangiano qualcosa e immancabilmente cercano di entrare nella chiesa. E anche questo puntino è fatto!






Zanzarodromo






Forrest



Missili padani



E su e giù per gli argini si arriva a Cremona; che ci sta pure economico campeggio gestito da cooperativa sociale che è credo centro di riproduzione mondiale della zanzara da attacco . E ci  arrivo dopo esser andato su e giù per gli argini del Po infinite volte; dopo aver passato tratti di provinciale a traffico pesante e magicamente arrivando a Cremona, tutto diventa ciclabile e affrontabile. E tanta gente che va in bici e corre.
Dopo essermi sistemato un giro cena in centro, alla ricerca della torta fritta che è lo gnocco fritto sotto altro nome.
Lo trovo in piazza insieme ad affettati e sottaceti a cura di un insieme di associazioni che hanno organizzato un happening mangereccio pro racclta fondi. A seguire mucisa in piazza rvival anni 80; ci passo una mezzora e poi la stanchezza mi fa tornare in campeggio. E dal campeggio scopro che è in corso un'altra festa con musica dal vivo a volume improbabile; e alle 2 di notte scopro che a Cremona le Harley Davidson godono a smanettare in una certa curva e che li pozzino cecalli!

km 127



20.06 Stradella



Una perla anni 80



E qualche bel nome









In pianura è pieno di ciclabili; a volte perdo la traccia della ciclabile del Po, che poi non è solo una. A volte la trovo illogica , ma  d'altronde se l'argine non ha stradina da qualche parte bisogna pure andare. Però dopo Piacenza per un bel trattone di 15 km si passa sulla Padana Inferiore che ha densitò di traffico di un suk. Ho provato anch a cercare qualche alternativa, ma sarei dovuto tornare indietro parecchio e cambiar sponda di Po. Il bello è che in mezzo al macello del traffico ci stanno i carteli sia della ciclopista del Po, che quelli ENORMI della via Francigena; ora già a farla in bici, ma a piedi robe da enfisema polmonare.
Comunque caldo caldo caldo, dal meteo online vedo ancora per qualche giorno. E allora mi fermo per dormire in un puntino dove pensavo solo di passaree; il posto che è "quella città dove tutte le armoniche di questa pianura sono nate e qualcuno le suona così "














km 91