sabato 14 dicembre 2013

Diversamente Limoncello




Tempo fa mi hanno offerto e poi regalato un liquore ( o bevanda spiritosa...) buononissimo; non aveva nome se non liquore digestivo.
Ho chiesto subito ricetta e dopo lunga attesa mi è arrivata; sicuramente è ancora in casa , infilata in un libro di cucina, messa in un cassetto apposta per non smarrirla, messa in busta di plastica antisommossa e accuratamente imboscata .
Un ricordo delle proporzioni ce lo avevo, voglia di richiederla invece no. E quindi sono andato un po' a memoria ed un po' ad ispirazione.
Ennonè venuto mica male! Ed ho deciso di chiamarlo Diversamente Limoncello, ecco.

Le dosi sono esagerate, ma conto che duri un bel po' , conto di regalarne qualche bottiglia, poi si puo' sempre ricalibrare :

- 2 kg limoni non trattati, belli ciccioni, anche un po' verdi
- 20 gr di cannella in stecca sbriciolata
- 20 chiodi di garofano
- 1 bella macinatona di noce moscata ( 1/3 di noce più o meno)
- 1 kg zucchero bianco
- 3 litri alcool 95°
- 1 manciata di foglie di erba luigia ( erba cedrina)

per lo sciroppo
- 3 lt acqua bollita con 1 kg di zucchero bianco


Dopo aver lavato i limoni, tagliarli a fettine ( io uso una spettacolare mandolina con lama in ceramica) e metterli in capace contenitore ( un vasone, una damigiana a bocca larga) insieme alla cannella sbriciolata, chiodi di garofano, erba luigia , alcool, zucchero e macinarci dentro la noce moscata.
Lasciare a macerare per un 15 gg e se ci capitate davanti dateci pure una generosa sgrullata che non si offende.

Passato il tempo preparare lo sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero e facendolo poi  raffreddare per bene.
Filtrare il macerato di limoni, io uso carta da filtro per le macchine del caffe' ammericane, ma non buttare via nulla! Mettere lo sciroppo dentro la damigianona ( bottigliona, vasone) con dentro ancora il blob di limoni e mentre si filtra l'alcool lasciar macerare lo sciroppo inseme ai rimasugli in modo da recuperare ancora un pochino di alcool e di sapore.
Filtrare anche lo sciroppo come si desidera ( io con garza bianca a trama fitta) ed unire alla parte alcoolica filtrata prima ed imbottigliare.
E' buono da SUBITO!

lunedì 9 dicembre 2013

Tortel di Patate





Complici il ritrovare dopo tanti anni un sapore, un regalo inaspettato dalla Francia, il piacere di cucinare, il gioco di provare a rifare a casa quel che si è mangiato, sabato scorso ho provato a fare il Tortel di Patate in versione magnum .
Lo si trova nel Trentino più tradizionale in versioni diverse. Dopo ricerca su libri in casa ed in rete ho mediato una versione semplice e "poco" condita, fatto in forno in pezzo unico da tagliare a pezzi; condito "solamente" da un po' di strutto, sale e pepe.

Per 1 persona molto affamata :
- 600 gr di patate non novelle
- 1 cucchiaione di farina
- sale + pepe a piacere
- strutto per ungere stampo e condire "di sopra"




Il procedimento è facile facile: si grattugiano grosse  le patate sbucciate e lavate e le si fanno scolare dall'acqua per qualche minuto.












Quindi si salano e pepano a piacere, si mescolano ad 1 cucchiaione di farina e si versano in uno stampo da forno ben unto con strutto.
 
Si schiaccia un po' il coposto cersato e si conza con un po' di strutto sopra. In forno ben caldo ( 180-200°) per una 30ina di minuti o in ogni caso finchè non si colorano per bene .









Con cosa si mangia ?
Ma con ogni ordine e grado di affettati, formaggi e sottaceti!

Io con prosciutto cotto, cetrioli e peperoni in agrodolce, formaggio francese ( Chaource, spettacolare. Grazie!) e per completare una bottiglia di vno novello, francese pure quello.

Invece di farlo al forno, il tortel si puo' fare fritto facendone delle piccole "frittatine" da girare e poi scolare per bene. Fritte con lo strutto sono il top anche se decisamente non vegane; dovrebbero venir bene anche fritte nell'olio ma ho solo letto e mai provato.

Da mangiare ASSOLUTAMENTE caldo appena estratto dal forno/padella.