sabato 29 giugno 2013

Karađorđeva

Su istigazione di Luciano in Serbia ho mangiato la Karađorđeva snitzla, non solo un pasto completo, direi quasi 2..
Ho cercato un pò in rete , ho trovato questo link
http://www.myboite.it/burekeaters/?p=1035

Su ispirazione principalmente di questo ma variando a mio gusto e possibilità :

per 2 persone, ma va bene anche per 3-4 mediamente affamate , altrimenti si congela

- 2 braciole di maiale belle spesse
- 100 gr di kajmac simulato ( vedi sotto)
- 3-4 pugnoni di pane grattuggiato
- 2 uova
- ciccioletti di pancetta affumicata ( secondo me andrebbe bene anche prosciutto crudo, coppa)
- sale a piacere

Si disossano le braciole in modo da sfrantegarle il meno possibile, bisognerà poi batterle alla vigliacca finchè belle sottili e di forma grossomodo rettangolare.


Battute per bene le braciole, salarle poco poco e preparare la simulazione di kajmac ( a meno di non trovarlo già pronto..)

Io ho seguito quasi il procedimento consigliato nel link, parti uguali di panna acida ( sour cream, creme fraiche) e formaggio quark ( philadelphia o compatibile) lasciando perdere margarina o burro.
Visto che la panna acida non l'avevo trovata mi ero autoprodotto anche quella mescolando il giorno prima, in un contenitore di vetro con tappo, parti uguali di panna fresca e jogurth greco con un cucchiaione di succo di limone .


Spalmare abbondante similkajmak sui 2/3 della bistecca battuta e cospargere generosamente  di ciccioletti di pancetta ( o crudo o coppa o ....insomma basta che sia "roba" saporita).



Arrotolare partendo dal lato "più spalmato"; in altre parole il lato più libero lasciatelo li dove si trova. Se si fa fatica ad arrotolare si può usare un coltello a lama lunga per iniziare ad arrotolare. Stringere bene e non preoccuparsi troppo se fuoriesce un pò di ripieno o se la forma non è un cilindro perfetto; la perfezione lasciamola pure alle copertine delle riviste ed ai maniaci di ogni genere e sorta.
Non è servito usare stuzzicadelti per mantenere fermi i lembi della carne.

Mettere a scaldare una pentola con abbondante olio per friggere le bisteccone . Io ho usato uno stampo robuto per plum cake visto che i cilindri mi sembrava stessero più a loro agio in una pentola rettangolare, ma anche per sprecare meno olio ed evitatre la tentazione di frigger troppa roba per volta. Ho tagliato anche i rotoloni in 2, sempre per logistica operativa: e dove li metto a friggere 35 cm di bestia?
Intanto che l'olio si scalda a puntino, sbattere bene le 2 uova con un pizzichigno di sale. Quindi fare la doppia impanatura sui rotoli ( uovo--> pane --> uovo --> pane) cercando di impanare bene anche i lati esterni dei rotoli ( aiuta a chiudere bene il ripieno all'interno della porco bistecca).

Quando l'olio è giusto ( e qui ognuno ha il suo metodo di controllo) friggere girando un paio di volte.

Ci mette un pò a cucinare bene, ma non tantissimo; non ho cronometrato , ma quando l'impanatura è bella dorata cacciare le bestie, scolarle un pò dall'olio e metterle su carta assorbente per un paio di minuti come per tutti i fritti o quasi.
Chi vuole farsi veramente male ( nel senso"buono") nel frattempo avrà anche fritto delle patatelle, chi è meno epicureo avrà preparato dell'insalata. Io mi colloco nel mezzo ed avendo un piccolo orticello in piena produzione di zucchine mi ero fatto un pò di zucchine gligliate.

La bisteccona è buona anche fredda o tiepidina, ma cotta e magnata  da il suo meglio. Accompagnata appunto o da verdura o da patata fritta o da tutte e due. La morte sua è con salsa tartara di accompagnamento, io ho rinunciato alla morte ed ho finito l'avanzo di kajmak simulato che male non ci sta per niente.
La prossima volta modificherò qualcosa : insieme al kajmak simulato metterò qualche pezzetto di formaggio saporito tipo caciocavallo ; sostituirò i ciccioli di pancetta con prosciutto o coppa. Ne mangero' solo un pezzo ma farò la salsa tartara...



giovedì 20 giugno 2013

999 tappa

Tappa finale, ultima sera ad Istanbul. Di questo viaggio almeno...
In quattro anni è la terza volta che ci vengo, la seconda da solo, la prima in bici. Non posso dire che sia sempre come la prima volta, ma è una città che mi piace e basta.
E' viva, sgarrupata, piena di passato remoto e recente, moderna e post moderna tutto insieme; ci convivono milioni di persone, un sacco di etnie, colori, religioni, lingue, nazionalità. A me piace proprio, credo che per qualche tempo non ci tornerò , ma avevo già detto così dopo la seconda volta.
Cosa ho fatto in questi giorni se non pedalavo ?  
Ho camminato ferocemente, la bici l'ho lasciata in albergo; non che mi sia passata la voglia, ma come città la preferisco a piedi che in bici. Ho visto cose che le volte precedenti mi ero perso, sono tornato a vedere cose che non mi stancheranno mai, mi sono stupito ogni santa volta che passavo per l'ippodromo, mi sono fermato qualche ora a leggere e bere the in piccole oasi di tranquillità per la terza volta consecutiva.
Però la parte mangione ? Eccerto che si'; la prima sera sono andato a mangiare vicino al mercato del pesce, un bel pesciolone tipo tonnetto grigliato, una insalatona e 2 birre.  Poi sono andato a farmi una fumata di narghilè tra il Topkapi e Aya Sofia  bevendo ogni tanto un teino e leggendo amenamente stravaccato.
Il 18, quando sono entrato nella età di mezzo, ho mangiato qualcosa al volo per strada a mezzodì, ma per la sera avevo prenotato da Hamdi, un bel posto dove si mangia bene e si è pure serviti e riveriti : meze misti con pida piccante, un kebap di cui non ricordo il nome , ma comunque ovino e adagiato su letto di melanzane e yogurth ( nota , il pane lo fanno loro e te lo portano appena sfornato). Uscito di li sono andato in una pasticceria e mi son mangiato 3 "dolcetti"; metto le virgolette, perchè qui i dolci sono talmente dolci che quando ne metti il primo pezzetto in bocca senti lo smalto che si cricca, come il ghiaccio quando lo metti nel'acqua. Avevo pasteggiato con raki, il latte dei leoni, per cui ero pure pure serenamente alticcio...
Il giorno dopo ho tentato di andare a Sentralistanbul ( arte moderna, museo dell'energia,facoltà di architettura/design) ma le info sul sito in inglese erano fasulle; pazienza, ho preso la funicolare e sono andato in piazza Taksim : PERICOLO!!!!
Vero mica niente e allego pure foto, Sullo sfondo ci sono i pulman della polizia e ci stavano un paio di mezzi antisommossa, non dico che non ci siano proteste, cortei o altro, ma i servizi che ho visto su internet facevano sembrare il tutto una Beirut degli anni 70.


Comunque ho fatto un bel giro per il quartiere; ha ancora qualche sede di ambasciata, ci sono dei palazzi  di inizio secolo ( l'altro) molto molto belli delle altre vecchie ambasciate e non ,  qualcuno conservato bene, qualcuno sgarrupato, comunque è una delle vie dello shopping selvaggio de giovinastri, quindi Levis, Benetton, Swatch, ma anche marchi locali . E ci sta il museo di Pera che è sempre un piacere vedere ; oltre alla collezione permanente ci sta sempre una parte di museo che cambia, questa volta c'era l'esposizione di un artista pop art spagnolo. Sssai bel.
E già che ero da quelle parti sono andato in una altra istituzione di Istanbul, Haci Abdullah. Bbbbbono ao'.
E' una "lokantasi" quindi letteralmente una tavola calda, ma solo a parole. Li ho mangiato un piatto misto ( piccolo picolo ) con agnello in 2 modi ( melanzane e peperoni, in besciamella e formaggio), melanzane con lo yogurth, e poi sono passato ai dolci che qui sono pochi ma da emozione : ho fatto il bis che merita e basta, la composta di frutta e lo asure . La composta di frutta è una macedonia cotta, frutta sciroppata insomma, ma chiamarla coì non le rende giustizia. Lo asure invece è un budino, ma è fatto a base di legumi  ( ceci e fagioli), frutta secca ( fichi, albicocche, mandorle, noci, uvetta, arancio), grano spugnato, acqua di rose e zucchero. Anche qui potrei parlarne per ore senza riuscire a darne una idea, bisogna assaggiarlo e basta, non trovo proprio paragoni con altri dolci.
La sera poi sono andato a mangiarmi un panino con il pesce vicino al ponte di Galata, anche questo un classico istanbuliota. E difatti non pago stasera ci sono tornato ...
Ho mangiato in posti figoni, ma per me una delle cose belle di Istanbl è che mangi dove vuoi , come vuoi , spendendo cifre da irrisorie ( per noi ) a sostanziose, ma sempre mangiando bene e sempre con qualche verdura di mezzo.

E cosa ho visto in questi giorni ?
Qualcosa l'ho detta , sono andato parecchio in giro ed ogni tanto facevo in modo da ripassare dall'albergo nelle ore più calde un pò per recuperare io, un pò per recuperare info da internet o dalle guide pdf che mi ero portato dietro. Foto però ne ho fatte gran poche, addirittura la macchina la lasciavo in albergo .
L'ho portata dietro oggi che sono andato anche nella parte asiatica per vedere oltre a qualche moschea classica, una moschea moderna e per di più progettata da un architetto donna. E' molto bella, non  sarà grandiosa come quelle di Sinan, ma li siamo a livello di san Pietro!
Qulalche foto li l'ho fatta , eccole.



















E per finire una immagine dolce, anche se nel riflesso ci sta il McDonald, indovinate chi vince...


E per finire finire finire la Fiumicello-Istanbul quale migliore frase se non l'inizio di praticamente tutte le sure del Corano?  (In nome di Dio, Clemente, Misericordioso)  Io poi non ci credo, ma metti caso..
E' una delle barche che fanno i famosi panini con il pesce presso il ponte di Galata



Oh, io stavolta le medie medie non le calcolo e non le voglio nemmeno calcolare; pero' facendo le somme mi son detto , appero'!
Domani  aereo, sosta a Mestre e poi a casa che ci sta l'orto a cui badare, l'intonaco da rifare, le lavatrici etc etc . E comunque avro' ben 8 km dalla stazione di Cervignano a casa. Se riesco a rimontare la bici
Ciao e notte notte.

km metri ascesa ore pedalate
1902 11207 95

lunedì 17 giugno 2013

16 tappa : da Silivri a Bisanzio

Confermo tutti i racconti dell'arrivo in bici ad Istanbul : è un bel casino.
Uno si immagina l'ultima tappa del Tour o del Giro con la passerella finale e invece no. Tranne per gli ultimi 15 km pero', li è proprio passerella se uno vuole o delirio se  uno se lo vuole cercare.
Sveglia per le 5 in modo da riuscire a partire prima delle 6 e sperare di evitare il traffico grosso per il primo pezzo di tappa che dovrò giocoforza  fare su superstrada. Per un pò di km ci stava la corsia di emergenza, ma poi questa scompare o è talmente piccola e rovinata che è come non averla. Oggi ho notato che i camion pur essendo quelli che si vedono più in difficoltà con l'evitarti sono stati corretti; diversamente i pulmann e gli autobus che passano molto molto vicini  e tendono  fare POOOOT quando ti sono immediatamente dietro.
Ho pensato molto a loro ed alle loro mamme oggi.
E poi le colline che ieri verso la fine si erano fatte meno irte, oggi si son ritrasformate in gran premi della montagna.
Comunque fatta dai; il piano che avevo in mente era di prendere il primo pezzo di superstrada, ma poi di uscirmene e fare un po' di complanari (o quasi) e di farmi un po' lo hinterland di Istanbul in modo da evirare strade troppo strette e con troppo traffico veloce. Questo fino all'altezza dell'aeroporto Ataturk, poi da li  grossomodo comincia viale Kennedi ( Kennedi Caddesi) con il lungo mare.
E in ogni caso senza percorso preprogrammato, ma scegliendo de visu volta per volta con l'aiuto del gps  il percorso. Ha funzionato bene direi; i pezzi in cui mi sono sentito a disagio ed in pericolo sono stati pochi e sono durati o pochi km o poco tempo; invece che circa 70 km  ne ho fatti 98 ma ne è valsa la pena.
Durante il tragitto non ho fatto foto : se andava bene da una parte avevo il mare , dall'altra caseggiati, condomini , negozi e botteghe, fabbrichette, caserme. Niente che meritasse insomma.
Però appena è comiciata la parte  ciclable dopo l'aeroporto, ho visto Istanbul da un lato che non avevo visto le altre 2 volte che ci son stato; e quindi qualche foto l'ho fatta.
Ho mandato sms telegrafico di arrivo più o meno alle 12.30; in realtà sono arrivato ad Istanbul almeno almeno 1 ora e più prima ; però a quell'ora sono entrato nell'area di sedime dell'ippodromo di Costantinopoli che avevo deciso fosse il fine tappa .

Lo skyline della parte nuova europea ed asiatica

Lo skyline più classico, con antenne asiatiche e minareti europei

vecchie porte(restaurate) delle mura di Bisanzio


sempre più vicino, Topkapi, Moschea Blu, Aya Sofia, tutto insomma

Moschea Blu dal lungomare

Aya Sofia dal lungomare


Bon, come ha scritto e disegnato Altan , ho portato in giro il bambino che è in me; adesso per quasi 4 gg porterò in giro anche l'adolescente e l'omaccione, mangerò cose buonissime o che desidero mangiare; spero solo che non mi blocchino la Visa...

Le ultime medie e stavolta buon pomeriggio

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
98 06.01.00 1.10 801 15.9



domenica 16 giugno 2013

15 tappa : da Edirne a Silivri

Oggi ho allungato un pò in previsione di domani; vedo se partendo praticamente all'alba riesco ad evitare sia il trafficone in ingresso ad Istanbul, sia il caldo che oggi è arrivato bello bello.
Colazione alle  7.30 sulla terrazza dell'albergo, guardate un pò che signor panorama





















 La città era piena di fontane, ma questo monumentino celebra una delle specalità locali : le saponette a forma di frutta. Non ne ho prese, lo si sappia, però io che vomito al pensiero del fegato ieri sera l'ho mangiato ed anche con soddisfazione. E' il piatto tipico di Edirne, fegato a fette sottili sottili, marinato nello yoghurt e quindi infarinato e fritto; servito con peperoni sigaretta , un pò fritti, un pò in salamoia ( entrambi piccantoni), pomodoro, cipolla cruda, salsa di non so cosa ma piccante. Bbbono aò, anche se non credo entrerà nei piatti che poi a casa cerco di rifare.



Il primo pezzo di uscita dalla città finalmente semplice e praticamente in discesa, complice la domenica mattina presto e la città che non è molto grande . Poi è cominciata la serie infinita di colline; non alte per carità, ma di pezzi in piano oggi veramente poco o nulla. Continui cambi di ritmo, il cambio testato come non mai tra quasi tutto avanti e quasi tutto indietro .
A destra campi, a sinistra campi; per la maggior parte grano oramai maturo. Deve essere uno spettaclo quando partono le mietitrebbie su un'area così vasta.
Questo per dire che tra caldo e su e giù continui la tappona è stata un pò provante, e come sempre quando il gioco si fa duro, via con l'autofoto!






















Devo ancora imparare a guardare l'obiettivo e non il monitor lcd...

Poi ecco un cartello aziendale fatto apposta per lo Spesso! Ce lo avevo detto io di registarlo il marchio..
Poco dopo questo cartello sono entrato in una città e mi son fermato al primo minisupermarket aperto; preso della halva energetica ( dolce da far crepare i denti) ed un litrone di limonata ( buona , non gasata e sapeva di limone). Il negozio era veramente bello, non un supermercato tradizionale, più un pizzicagnolo con tanti formaggi e anche puttanezzi vari gestito da una coppia. Il paron mi ha chiesto se venivo dalla Germania, quando ho detto Italia  ha detto " io no parla italiano, tedesco si";  ha lavorato 10 anni in Germani aprima di ritornare in Turchia, ha la doppia nazionlità bulgara e turca, ma si trova meglio in Turchia.
E siamo stati a chiacchierare una 20ina di minuti in tedesco, con un sorriso a 54 denti mi ha chiesto se volevo un caffè buono, non turco o porcheria della nestlè, un lavazza! E mi sono  anche bevuto il cafè in compagnia. Mai però avrei pensato che il mio povero tetesco mi sarebbe stato tanto utile e mai pensavo di riuscire ancora a parlarlo un pochino
Arrivato in prossimità di Corlu, fine tappa previsto, ho deciso di continuare ancora un pò per vedere se domani riesco ad arrivare a Bisanzio in bici partendo all'alba con fresco e spero poco traffico; vedrò domani, non mi faro' nessun problema a prendere qualsiasi tipo di mezzo lecito e non. Però un giro nella minipista ciclabile che segue il tracciato dell'ippodromo si che lo farò; è dalla prima volta che son stato a Costantinopoli che me lo immagino .
Comunque dicevo, ho proseguito ancora per una 30ina di km fino a Silviri, amena località balneare sul mar di Marmara ( appena visto il mare e appena visto che era tutta discesa arrivarci ammetto di aver cantato "il mare marmarava calmo e placido al passaggio...").
Il mare di graminacee alle spalle, il mare e le case di fronte.

















E per finire ecco dove sono andato a lavarmi i piedoni puteolenti e sandalati ( per il primo giorno ho pedalato con i sandali!!)


La ricerca dell'albergo è stata un pò lunga stavolta ( più di 30 minuti...) ; la località e' di mare mare e quindi ci sono o i grand hotel, o delle pensioni chiuse ( maledizz, dannazz), ma per la maggior parte case vacanza.
Ma alla fine traversando la tangenziale con sottopassaggio pedonale irto e pieno di gradini ( grrr) sono arrivato ad una pensione un pochino fatiscente, il tipo turchissimo parla solo ed eslusivamente turco, quindi a gesti e disegni ci siamo capiti. Bene cosi' dai, da domani però lusso da satrapo.

Le medie del giorno, alla fine collina qui , collina la, son venuti fuori più di 1000 metri di dislivello...

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
153,5 07.19.00 2.01 1187 21,0



sabato 15 giugno 2013

14 tappa: da Harmanli a Edirne

Oggi tappa corta, ma son riuscito a toccare 3 nazioni.
Partito dalla Bulgaria sono arrivato in Grecia e da li tutta una tirata fino alla Turchia. Fiko no ?
Stamattina sveglia standard  verso le 6 e qualcosa che il caldo è cominciato, lavaggio & bagagli & colazione fai da te, l'albergo non si era trasformato in una più accogliente zucca; sono uscito bardato per la pugna e con la bicicletta già carica per andarmi a bere un cafè, spendere gli ultimi lev per un pò di cosette da viaggio e non e poi via.  
Per la cronacaieri sera la città non offriva molte scelte culinarie al cicloviandante, tanti kebab o polpettari ; però ho trovato una pizzria ed ho mangiato la versione bulgara della pizza. Non male dai, diversa dalla nostra, ma interpretata bene lo stesso. E dopo 3 giorni di vino ho assagiato anche la birra bulgara ed è buona. Ne ho presa una a caso, avevo la scelta tra 3-4 tipi più le estere; i più golosi sappiano che ero tentato di prendere la seconda pizza, pedalare diciamo svuota, ma ho preferito prendere un dolce. Il menù era solo in cirillico, gli osti e le ostesse niet lingue estere, la pizza che ho preso aveva la foto ( 5 foto di pizze per una 30ina di scelte...), però ci stava un dolce che si chiamava TORTA senza foto. Mi è arrivato uno spicchio di una torta a strati alta almeno 16 cm; strati di crema gialla, marron, pan di spagna; porca in modo disgustoso. Ma ci voleva tutta quanta.

Il panorama è il solito, però l'aria è bella fresca e pulita ( ieri sera e stanotte è piovuto), le strade sono vuote ed è sabato quindi sono praticamente da solo prima in città e dopo per la strada.





Sulla pista tra Omaha e Tucson 




Qui ai supereroi  non fanno i monumenti, mettono le indicazioni stradali 





Eccolo il cartello tentatore, come fai a dire di no ? 




Da archeologia industriale il tipo di archiettura, ma è la dogana greca. Sia qui che in quella bulgara, tutti sorridenti o perlomeno cordiali.
Quella turca invece con doppa file di reti, filo spinato, divieti di far foto, guardie armate ( fucile imbracciato, elmetto, caricatori e baionetta); non sono i 5 controlli di qualche anno fa, ma diciamo che la cortesia non fa parte del servizio. Solo alla parte di dogana vera e propria ( controllo bagagli) i 2 tipi di servizio mi sorridono e mi fanno cenno di passare. Appena passate le sbarre, un altro mondo ancora, campagna ma stavolta coltivata ad orti. Sono passato in 70 km  dal cirillico con talvolta le scritte latine, al greco con sempre le scritte latine, a qualche scritta greca che sopravvive, ma ovunque alfabeto quasi latino; quasi perchè in quello turco ci sono lettere che tengono conto della ricchezza di suoni come la i senza il puntino sopra, le varie cidiglie sopra sotto e di lato. Ma almeno questo riesco a leggerlo quasi dai.



L'ingresso in città avviene per una strada a cubettoni devastanti per lo smalto dei denti e per le pudenda, un circa 3 km che ne valgono 5 di salita..
Pero' poi quelli che all'orizzonte sembravano minareti, sono minareti davvero!

Sullo sfondo una delle moschee di Sinan, il ponte è sempre ottomano.

Arrivato in albergo, stavolta non equivoco e cercato ieri sera in rete, prendo possesso stanza, lavo me e l'abbigliamento ed esco . Ed è subito semiquasiistanbul.; dejavu dello stesso tipo di casino organizzato, strade non proprio liscie e pettinate, profumi ed odori. Che bene!
Fino ad oggi non ho mai mangiato in modocanonico a pranzo; quando avevo fame o ne sentivo i vaghi sintomi mi fermavo, normalmente però ho sempre mangiato durante le varie soste che mi prendo , vuoi per foto, vuoi per soprassella. Ma adesso sono le 13 ora locale ( 12 italiane) ed ho fame nera. Quindi primo kebab arrotolato con tante verdure, acqua fresca ed ayran che è la roba più buona del mondo quando mangi speziato e piccante; è solo yoghurt allungato con acqua e salato , ma è buonissimo.
Dopo aver pensato alla panza ho cominciato il mio giro per Edirne storica. E' stata teatro di diverse battaglie, le vestigia delle varie città che è stata sono nel museo archeologico che non ho voglia di visitare; ci sono però delle bellissime moschee e tanta tanta gente in giro, metto un po' di foto in calce.
Tardo pomeriggio ( adesso son quasi le 19) si è rannuvolato e allora me ne sono tornato in albergo, devo dire stanco ed assonnato per il caldo. Tempo una mezzora, tuoni, lampi fulmini e pioggiona: un aninna nanna che non vi dico e quindi mi son fatto un'oretta di dormitona finchè non mi ha convinto ad aprire gli occhi il muezzin che chiamava per l apreghiera delle 18. Adesso che sto scrivendo pioviggina ancora un pò; meglio, così cerco in internet il posto per l'ottima cena!



 Credo sia la moglie di Cat Stevens con prole in giro per Edirne...

 Una prima comunione









Le medie del giorno, poca roba ma tutto fa mucio!

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
66,92 03.09.00 0,04 264 21,2

venerdì 14 giugno 2013

13 tappa : da Pazardzik a Harmanli

Oggi la tappa è cominciata e finita con una fuga solitaria per la pianura della tracia.
Campi a destra e sinistra, davanti e dietro; ricordavo che la tracia era uno dei granai di Roma, adesso mi spiego anche il perchè.
Talmente preso che ho sbagliato strada e stavo ritornando verso Sofia, pazienza 10 km in più di strada, giusto per riscaldamento. A parte l'uscita dalla città, tutto il resto del tappone sulla statalona che va verso il confine; non avevo voglia di strane diversioni in mezzo ai campi, le scelte non erano tante o un infinito zigo zago o via per la statale. Dopo le 14 entrava in vigore il divieto di transito per i camioni., ma fino alle 14 ce ne stavano parecchi.
La strada era comunque abbastanza larga per tutti; un pò si sentivano quando passavano, in entrambi i versi, ma la scelta era praticamente obbligata.
La giornata stamattina era  abbastanza serena, con un venticello fresco che stava giusto bene; colazione faidate vagando per la città insieme agli indiggeni. E stavolta non mi son fregato da me, sono riuscito a prendere qulacosa di dolce  non i kifili con dentro il wurstel ( biustel, gustel, fate voi) che sembravano belli dolci ed invece...
E insomma bon , partito. Dopo un pò di km  questo avamposto di civiltà in mezzo ai campi

 

Come si vede dalla bandiera il vento ci stava , e tutto a favore! Poi pero' ho svoltato a 90°...

Tutto rettilineo o quasi fino a Plovdiv; avrei voluto fermarmi qui ieri, ma è stato al di la delle mie capacità. Mi aveva preso il fatto che è una citta dai più nomi, quello attuale , quello romano, quello greco, quello turco, quello italiano ... E' un adelle cità che è sempre stata li da prima di Roma, dicono abbia un bellissimo centro storico ed un sontuoso museo archeologico. Bon, un altro buon motivo per ritornare da queste parti.
Alle porte di Plovdiv questo strambo e bruttino monumento, ma ci sta il mio potente mezzo e l'evidenza che anche oggi un pochino è piovuto. Giusto quei 15 minuti che se no il materiale antipioggia mi si annoiava nelle borse. Non so se si vedranno, ma ci stanno un po' dei nomi della citta impressi sul cemento.


Passare Plovdiv è stata l'ennesima dimostrazione che le città sono collose. Tra semafori, la ciclabile cittadina costruita da produttori di bici biammortizzate, il trafficone che converge, ci si mete un pò a passarla. E quindi mi son pure fermato a mangiare.
Passata la citta' ricomincano i campissimi, grano e girasoli; in alternativa girasoli e grano.





















Comunque campi su campi e su campi; ogni tanto qualche distributore o negozietto, i paesi rimangono al di fuori della strada principale almeno fino a metà strada, poi ogni tanto qualcuno compare.
 Na palla, come faranno i ciclisti ( anche se li pagano) a farsi le fughe solitarie da km e km ?



 Almeno qualche distrazione mi è arrivata




A volte dalle fuori serie che giravano per la strada

















O dagli avvisi di caseificio/ latteria volante che comparivano appena ci stavano 3 case in croce ( si chiamano Kasar!)











Oppure, visto che devo rifare il bagno di sotto, distratto da queste signorili pubblicità che dovevo fermarmi a segnarmi il nome che mi dimentico sempre tutto a questa età.









Dal km 100 in poi è stata sofferenza e tragedia, non mi passava proprio più. Come ogni volta che vedo in autostrada il cartello San Giorgio di Nogaro 15 km e penso di essere già a casa e invece ce ne sta, uuuu se ce ne sta.
E sempre dal 100 in poi le lievi ondulazioni o cavalcavia hanno lasciato il posto a colline giustamente sfiancanti.
Comunque facendo passare tra le soste intervalli di tempo/km sempre più brevi sono arrivato
a fine tappona. Domani tappa breve che un po' son stanco, un pò dovrebbe arrivare il caldo ( già oggi non è stato malaccio, l'abbronzatura a strissie è da urlo, più di 5 litri di liquidi vari buttati giù) .

Però la fine tappa è stata da commedia dell'arte. Ricordavo dal racconto di Rigatti, anzi Emilio che ci do del tu adesso, di 3 hotel in 1 . Era qui ad Harmanli!
Per la ricerca dell'albergo, se le sere prima non trovo nulla di interessante sul web, mi rivolgo al navigatore per cercarne 1 a caso; son li che girovago guardando un pò la strada un pò il gps, mi fermo ed ecco che compare dietro di me una signora vistosetta bionda di nero vestita con capello misto cotonato/cignon svolazzante che mi fa "hoteli hoteli ? xwqauethdck hoteli ?"
E io ci dico si, ma ci sta internet ( imate internet), tenete o garage per la bici ( imate garažo za kolesa?), e quanto mi costa sta meravegia per una persona ( koliko stane ena posteljna soba ?) 
Questo per strada praticamente. Mi porta dentro la presunta hall, buia stretta , con altre 3 siorette equivoche dietro ad altrettante reception che starnazzano dietro a questa un pò ridendo, un pò incazzate. E' l'albergo 3( o 4 ) in 1  di Emilio!!!! Per farla breve, è un palazzo di 8 piani anni 70,che contiene oltre ad attività che non voglio sapere, anche questi 3.4 alberghi. E ci son le targhe fuori  con un misto di stelle, nomi e fantasia. La signora che mi ha accaparrato è la rapresentante dell'hotel Elmaz, che occupa il 7 piano. Porta dentro la bici, stacca le borse , riprendi un attimo conoscenza e la bionda che mi vuol portare su a veder la camera e non parla una parola che non sia bulgaro..
Nell'ascensore continua a parlare non so ben di cosa, ma alla fine mi dice qualcosa con madame e  vecer. Ora madame ok, ma vecer vuol dire sera; ed io nella mia tenera ingenuità non capivo e questa che continuava. Mia mamma sarebbe stata orgogliosa della mia purezza d'animo e intenti , comunque alla fine ci sono arrivato, mi stava proponendo la "coperta".... .Comunque vedo la stanza e mi va bene, son stancone, puzzone e sudaticcio/attacaticcio, mi va ben tutto. Saluto la signore che intanto continua a parlare ma non capisco cosa vuole , comincio ad aprire le borse per il necessaire, i caricabatterie, mi spoglio, lavo l'abbigliamento prima della doccia e sento bussare e la bionda voce che vuole qualcosa.
Mi son rimesso su  i cosciali belli insaponati, apro ed e' la sioretta che mi rida la carta di identita' e vuol il pagamento della stanza... Bon daghe sti soldi e va ben cosi dai. 15 euri , ma son ancora qui un pò perplesso un pò che rido. Nel frattempo però al supermercato ho preso un disinfettante e lo sto usando....

Bon dai, le medie del giorno e poi notte notte che domani Adrianopoli ( Edirne) e le prima balze di Turchia mi aspettano

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
159,7 07.17.00 2.10 571 21,9