lunedì 22 giugno 2015

A Diakofto

Oggi giornata a kilometri zero, niente fatica che tanto è nuvoloso e pioviggina un pochino.
Sveglia standard, ma senza dover smontare la tenda e fare bagagli, sazia colazione e in stazione ( 50 metri...) a fare i biglietti per il trenino.
Molto carino, se si passa di qua e si ha del tempo vale la pena; forse sarebbe valsa la pena fare metà tragitto in treno, poi camminare fino al capolinea e poi tornare indietro in treno per la tratta completa. Ma oggi avevo voglia di far poco e il tempo non ispirava. La fregatura è stata che il viaggio dura poco più di 1 ora, poi sono stato 3 ore a Karitena che offre ben poco; e allora il solito caffè greco ma stavolta doppio e un Aarto Paasilinna d'annata sul Kobo fino al ritorno.
Poi mollemente stravaccato a bordo piscina a finire Aarto e cominciare un Cormack McCarthy che dopo il  trenino in stile vecchio west ci sta de dio .
Stasera si va di pesce, domani mattina sveglia con calma e poi gli ultini 50 km di Grecia in bici verso Patrasso. Poi nave con gran letture e infine in notturna verso Fiumicello sperando che non faccia troppo freddo che ho visto il meteo Osmer...

Qualche fotina














domenica 21 giugno 2015

Micene – Diakofto

Oggi tappa doppia, nel senso che in origine avrei voluto fermarmi a Corinto per vedere un altro pò di storia e di rovine; poi alla fine ci sono arrivato presto, gola di vedere parte archeologica non ne avevo molta, per domani è previsto tempo così così e allora ho pensato di tirare dritto. Tenendo anche conto che dai tempi di san Paolo con le sue lettere ai corinzi ne è passato di tempo; la città era famosa per i peccati della carne, adesso probabilmente per le griglie...
Mi sarei aspettato vigne su vigne e tralicci per farle asciugare; niente, aranceti, limoni, ulivi, zucche e zucchine, ma di vigneti per l'uvetta nemmeno a pagare. Boh.

Oggi doveva essere poca salita, ma da Micene fino a Corinto in realtà la salita ci sta. E poi anche le conseguenti discese, ma comunque mai dure e mai oltre il  7%; fa caldino ma è ventilato, insomma si sta da dio. Sono ricomparsi 2 volte i cani rognosi e fetenti, però in discesa e scalando e alzandomi sui pedali gli ho solo urlato dietro più forte di loro in modo da imbarazzarli e skizzare via .
 


Prima tappina Corinto per vedere il canale; ma non la parte alta del canale che ho visto in decine di foto ( anche sul sussidiario mi sa...) , ho preferito andare a vedere dove greci & romani andavano a fare i Fitzcarraldo dell'epoca. All'uscita ci sta un ponte abbassatoio, nel senso che non si sposta di lato o si alza, si abbassa proprio! Mai visto così il meccanismo.

Mi son fermato un pochino sperando di vedere passara una navona visto che stavano abbassando il ponte ma invece poca soddisfazione, solo 2 rimorchiatori.

Un pezzetto di Corinto l'ho immortalato dai, il porto con una nave passeggeri il cielo blu ed il mare ancora più blu.




Incredibilmente ho fatto anche 4 km 4 di ciclabile lungo il mare; e guarda un po' che bel simbolo romantico mi hanno messo su i corinzi. Decisamente non son più quelli di una volta .


Ecco il mare fuori Corinto non è più blu, diventa turchese...

E il vento che già ci stava, comincia a diventare sempre più fastidioso. Ero convinto di papparmi i 70-80 km come un missile da 25 km/h e invece a parte qualche tratto, spingere sui pedali e con rapporti corti come in salita; sapendo che poi non ci sarebbe stata la caramella della discesa. Vediamola così, tutto allenamento.

Si vede che si è arrivati in zone dove ci sta qualche strada in piano ( basta spostarsi di 200 metri e cominciano i gran premi della montagna) : guata un pò che mosaico/composizione/installazione mi son trovato in una curva a gomito di una stradina fatta per evitare un po' la statale.



E anche questo paese : giustamente , cosa bisogna avere per fare tanti km in bici se non un culo a prova di ruggine ?


Standig ovation : eran 2 settimane che ogni tanto vedevo manifesti di non so ben cosa, ma tipo i new melodics napoletani; ma sempre mezzo rovinati, sbiaditi, avvolti su un paolo, poco fotografabili insomma . Questi 2 esemplari  invece sono magnificamente trash.
Stupendi!


Qui il vento era ancora più forte; spingendo e faticando sui pedali con rapporto corto, non più di 12km/h .
Fatichissima.


E tenendo conto che in ogni caso faceva caldo, vedere sto cartello mi ha fatto impressione. Appena ci si muove dalla costa è subito montagna, ma essendoci proprio a ridosso  non si vede bene che razza di colossi ci stanno dietro. E in effetti se ci sciano...






Alla fine prolungo pure la tappa per come la avevo prevista; arriverò fino a Diakofto vstco che nella guida parlano di un trenino a cremagliera costruito a fine 1800 da impresa italiana al servizio delle miniere dell'interno. Visto il malo tempo in arrivo, visto che volevo portarmi vicino a Patrasso per dopodomani mi son detto, ma perchè no ?
Pare che sia tipo un ottovolante dentro e fuori da gallerie, pendenze tra 1% e 7%, curve su curve e viadotti.
Vedremo domani mattina , ma casomai il meteo fosse decoroso poi mi piazzo o al mare o nella piscina dell'albergo.

km dislivello tempo media
125 693 07.18.00 17,1

sabato 20 giugno 2015

Micene - Argo - Epidauro - Micene

Oggi un bel giro senza borse a parte quella al manubrio, tutta nartra cosa!
Meta iniziale Argo sia per il museo, sia per la parte miti : ci è nata Danae ( Klimt...), ci regnò Perseo, c'è un teatro ancora più grande di Epidauro, il sabato c'è un mercato spettacolare.
Il museo è chiuso per ristrutturazione e quindi anche il teatro; al mercato non ho fatto nemmeno una foto perchè conoscendo il mio carattere forte ed incorruttibile, ne sarei venuto via con 5 trecce di aglio, 4 sacchi di patate, 2 mazzi di foglie di vite per i dolmades ( siiii, ci stavano a pacchi ma non ne ho mai trovati nei vari menù), 4 bottiglie di olive in salamoia ( come nel nostro sud, le bottiglie dell'acqua si riusano per metterci le olive in salamoia), almeno 1 anguria magnum e scalogno come avessi un ristorante. Quindi ho guardato passando in bici, ma non ho osato fermarmi a fare foto e pensare.
E allora via per Epidauro in parte per strade secondarie, in parte sulla statale che in ogni caso traffico non ce ne stava poi molto. Qualche su e giù ma mediamente salita; senza borse si guadagnano però almeno 4 rapporti e non ho mai usato la stupida.
 

Il teatro è bello e basta, valeva la pena fare quasi 100 km tra andata e ritorno; quello che dicono sull'acustica è vero. Ho fatto anche un filmatino con gente che parlava a voce normale al centro del proscenio e si sentivano come a pochi metri; con la macchina fotografica si sente l'audio, portato su Pc nemmeno a parlarne e poi son 20 Mb. Appena capisco come ridurlo e sentire l'audio, giuro che lo pubblico.
Contemporaneamente si sentivano anche benissimo gli avvitatori delle maestranze che stavano sistemando non so cosa per la stagione teatrale che sta per iniziare. Una ragazza poi ha scagliato una moneta al centro del palco in terra battuta dove ci sta un disco di pietra; probabilmente con le vecchie monete si sarebbe sentito il TINNN, con gli euro invece si è sentito distintamente il TUP della moneta bimateriale....



r



 Che poi non sembra nemmeno molto grande, poi camminando per arrivare in cima si capisce eccome se è grande! Nonostante i km e le salite, sudore e fiatone.
Il teatro faceva parte di un complesso molto più vasto con tempio dedicato ad Asclepio; non è rimasto molto anche se i pannelli ed il museo attiguo aiutano un pò. Comunque oggi per la prima volta coda per entrare e pulman e camper e macchine e moto; proprio ieri sera chiacchierando con le 2 gestrici del campeggio commentavano che turisti non se ne vedono ancora molti ( di quelli che si fermano al campegio almeno)e difatti ci sono io in tenda ,1 camper, 1 vecchio volks camperato. Comunque segno che l'ora del ritorno si avvicina; domani COrinto e dintorni, poi 1 giorno di mare verso Patrasso e poi Patrasso e nave verso casa.




Al ritorno ho deciso di fare strada alternativa in modo da fare almeno un circuito. Un po' di saliscendi in più, tanti panorami in più, tanta solitudine e olivi e aranceti; e di nuovo alverari per apine operose. Ben fatta, che da domani sarà quasi tutta pianura e un ciao ai 12% dovevo pur darlo; e senza borse è veramente un altro modo.








km dislivello tempo media
94 809 04.55.00 19




venerdì 19 giugno 2015

Tripoli - Micene

Oggi con il fresco ma senza pioggia decisamente meglio. Definitivamente un anno in più, ma un sacco di cose che ho atteso fin troppo per annusare e adesso il profumo lo conosco; finchè vuoti di memoria non sopraggiungano si intende.
Parto prsto ma non troppo, alle 8.30 ero già pronto alla pugna, ma tanto oggi un pò di salita iniziale, poi discesona fino al mare e poi praticamente in piano; va ben, ci sta vento e lo soffrirò con la vela che fa il basto, ma non ho intenzione di far medie da record.
 


E si comincia bene, non si vede una vigna che sia una, ma sono su una delle strade del vino : iesainovmaiuei


E devo andare proprio da quella parte; non fa caldo e va bene, ma no acqua anche oggi che ieri ho visto tutti i meteo del pianeta.


Però avvicinandomi polako polako dietro si apre; se non mi si chiude prima in testa però  .

Le avevo già viste ieri ma non capivo cosa fossero; poi mi è venuta in mente la Sardegna con le piste tagliafuoco . Qualche anno fa anche in Grecia hanno avuto grossi incendi, il sentiero l'hanno tracciato, ma hanno anche dovuto fare un signor zigozago di traccia per arrivare fin su. Non so quale sia la parte più ciclopica dell'impresa.







Finita l'arcadia, comincia l'argolide; sempre bella verde però; oltre la cartina ci sta di nuovo il mare, il nero incombe sempre ma senza tuoni. Solo il vento che porta anche suoni di
campanelle da pecora/capra lontani.










E sali e sali e sali ancora, in fondo si vede il mare con qualche isoletta; praticamente scollinato, ancora qualche su e giù e poi i 900 metri guadagnati tra ieri e oggi ( vabbè, i 200 di Sparta con o'pullemamnne..) tutti indietro con discesa fino al mare!


Arrivati in fondo, un bit di sosta che avevo le gambe gelate e acciaiate; giusto un "veloce" caffè greco...

Poi ci stava un sito piccolino, un insediamento del 2500 ac circa ; poco e niente, ma la parte non in pietra che  venuta dopo messa sotto un hangar di calcestruzzo bello come una discarica. Peccato , ma la sosta valeva la pena lo stesso.



E poi la prima tappa vera della giornata,Tirinto.
A parte le mura è rimasto ben poco; era fortezza in riva al mare che adesso è a qualche chilometro.
Le mura comunque sono possenti ed erano di qualche metro più alte, comunque fanno impressione lo stesso.





Anche qui lavori di consolidamento in corso con mezzi meccanici mica da ridere. Ben che gli operai al cantiere erano tutto sommato qualche diecina, però che lavoro immane ( da parte di muratori e schiavi ..) deve essere stato tirarle su all'epoca.










E dopo pochi chilometri finalmente Micene.
Non so, sarà che vendo fatto l'Istituto Tecnico il trittico Iliade, Odissea, Eneide me lo sono letto da solo e anche più volte; sarà che me le sono immaginate e viste come in un film; sarà anche il ricordo di una puntata dell'odissea in bianco e nero vista con la febbre; ma cazzerola che emozione.

E ricordo anche un librone preso in prestito alle elementari, composto da una raccolta di scoperte archeologiche in cui Schliemann  fa la parte da leone.

Queste storie mi son sembrate sempre delle canzoni molto lunghe, quasi un Guccini veramente d'annata.

E i disegni e le foto dei sussidiari; e poi alle prima armi con saldatore e stagno a immaginare di autocostruire un cercametalli ( grande Nuova Elettronica) e far fortuna e diventare famoso così.


 E poi le geomerie dei libri di disegno, miei e dei miei fratelli e cugini.





E finalmente oggi l'archetipo ( mio) del perfetto ingresso monumentale. Insieme ai leoni visti al Louvre ed al British, ma queste sono ancora li e non si sono mai mosse.
Ricazzerola






E comunque anche l'ingresso "secondario", costruito dopo uno devi vari allargamenti dell'acropoli ha un fascino tutto suo.


Per finire vorrei solo segnalare questo sito misconosciuto, non compare in nessuna guida. 
Risale all'epoca del ferro ma poi come al solito è stato riutilizzato in diverse epoche; durante la vita di Epicuro è stato a lui subdedicato, poi sono arrivati i soliti bizantini che ci hanno piazzato una croce sopra.
Però la dea che viene onorata è rimasta sempre la stessa : Santa Griglia.

 



 Le medie del giorno :

km dislivello tempo media
75 420 04.03.00 18,4