domenica 29 novembre 2015

Latte da spalmare






Aka latte condensato, ma nella versione di Manuel Carboni della Pasticceria Plasé di Martignacco.
Lo scorso fine settimana  su istigazione di una compagna di spianatoia ( grrrazzi Cinzia) ho partecipato ad un evento organizzato dalla Via Dei Sapori a Grado. Impegni vari e anche l'urgenza di far pulizie in casa non mi hanno consentito di partecipare per l'intero we , ma il pasticcere tatuato è diventato subito uno dei miei miti.
Il giusto rilassato, tatuaggissimi, capello nerissimo e tenuto a bada da gel, dalla battuta pronta e dissacrante, innamorato perdutamente del suo mestiere.
Il tema dell'oretta di spettacolo era "La riscoperta del latte in pasticceria"; ha proposto la sua versione di latte condensato come  "il latte è marmellata". Ce lo ha fatto assaggiare fatto la sera prima e non molto addensato e brunito : decisamente buono. Poi in versione barattolata e decisamente più brunito da solo e spalmato su una spettacolare ( deliziosa, spaziale, consistenza di una nuvola, sapore del paradiso) fugassa di patate . Sapore buonone, latte allo stato brado con note di biscotto in quello più addensato.
E poi ha regalato ai partecipanti la ricetta compresa una versione di utilizzo del latte condensato per fare una crema al cioccolato da spalmare, consigli per usarla in pasticceria , battutacce feroci sui vegani...
E ha dato anche il consiglio ( verissimo) di provare a farla e a modificarla in modo da trovare la versione che piace di più.
Ecco la mia versione

1 litro di latte intero ( io lo prendo crudo nel minicaseificio vicino casa)
120 grammi di zucchero semolato ( lui 135)
110 grammi di buon burro ( io uso per pasticceria il buro tedesco che è un pelo più frasso , lui consigliava 75 gr di burro chiarificato)
spolert bello caldo e tanto tempo
una bastardella ( o bastardona) di metallo


Portare a bollore un pentolone di acqua sulla stufa a legna; la pentola dovrà essere di misura con la bastardella. La bastardella per fare in modo che il calore del bagnomaria si trasmetta sulla più ampia superficie possibile.
Mettere zucchero e latte nella bastardella, mettere sulla pentola e dare una sommaria mescolata per sciogliere lo zucchero.
Ogni tanto dare una mescolata con cucchiaio di legno, ma non angustiarsi troppo : ogni tanto  mettevo su un legno sulla stufa e davo na mescolata.
Fatto così,  il latte pian piano si addensa, la parte acquosa evapora , ma il tutto non bolle ; la cottura a bagnomaria fa veramente sì che il sapore del latte rimanga fino in fondo.
Quando prenderà un bel colore brunito ( a me ci son volute 8 ore, ma ne ho messi su 3 litri e qualcosa ...) mettere dentro il burro e far riaddensare. Con il burro normale 1 altra oretta, con quello chiarificato che ha già perso l'acqua dice sui 15 minuti. Per chi ha lo strumento consigliava  di raggiungere 63 brix; per i comuni mortali si  fa la prova come per la marmellata sul piattino freddo . Pronta o si travasa in barattolo e poi si raffredda per tenerlo in frigo per qualche giorno, o altrimenti ancora bello caldo  si invasa come per la marmellata , tappando e mettendo a testa in giù finchè freddo. Durata ? Come per la marmellata casalingua circa un annetto o poco più.
Ma quanti vasetti vengono per litro di latte ? 2 vasetti da 250 della Bormioli  più un po'.
Con 3 litri e qualcosa ( un mezzo litro o poco più ) ne son venuti fuori 6 più un sazio barattolo che userò per le colazioni della settimana . Ne sarebbero venuti fuori anche 7 più assaggione, ma voglio provare nei prossimi giorni la ciccolatta da spalmare ...


 Appena messo su ( ore 12)













 Alle 14.30




 Alle 17


Alle 18

















 Alle 20 prima di mettere ìl burro




Alle 21 dopo che il burro si era sciolto e l'acqua era evaporata . Qui ho usato la frusta per rompere e sciogliere e far inglobare un pochino di aria. Poco dopo invasato a caldo per tempi futuri.