sabato 14 dicembre 2013

Diversamente Limoncello




Tempo fa mi hanno offerto e poi regalato un liquore ( o bevanda spiritosa...) buononissimo; non aveva nome se non liquore digestivo.
Ho chiesto subito ricetta e dopo lunga attesa mi è arrivata; sicuramente è ancora in casa , infilata in un libro di cucina, messa in un cassetto apposta per non smarrirla, messa in busta di plastica antisommossa e accuratamente imboscata .
Un ricordo delle proporzioni ce lo avevo, voglia di richiederla invece no. E quindi sono andato un po' a memoria ed un po' ad ispirazione.
Ennonè venuto mica male! Ed ho deciso di chiamarlo Diversamente Limoncello, ecco.

Le dosi sono esagerate, ma conto che duri un bel po' , conto di regalarne qualche bottiglia, poi si puo' sempre ricalibrare :

- 2 kg limoni non trattati, belli ciccioni, anche un po' verdi
- 20 gr di cannella in stecca sbriciolata
- 20 chiodi di garofano
- 1 bella macinatona di noce moscata ( 1/3 di noce più o meno)
- 1 kg zucchero bianco
- 3 litri alcool 95°
- 1 manciata di foglie di erba luigia ( erba cedrina)

per lo sciroppo
- 3 lt acqua bollita con 1 kg di zucchero bianco


Dopo aver lavato i limoni, tagliarli a fettine ( io uso una spettacolare mandolina con lama in ceramica) e metterli in capace contenitore ( un vasone, una damigiana a bocca larga) insieme alla cannella sbriciolata, chiodi di garofano, erba luigia , alcool, zucchero e macinarci dentro la noce moscata.
Lasciare a macerare per un 15 gg e se ci capitate davanti dateci pure una generosa sgrullata che non si offende.

Passato il tempo preparare lo sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero e facendolo poi  raffreddare per bene.
Filtrare il macerato di limoni, io uso carta da filtro per le macchine del caffe' ammericane, ma non buttare via nulla! Mettere lo sciroppo dentro la damigianona ( bottigliona, vasone) con dentro ancora il blob di limoni e mentre si filtra l'alcool lasciar macerare lo sciroppo inseme ai rimasugli in modo da recuperare ancora un pochino di alcool e di sapore.
Filtrare anche lo sciroppo come si desidera ( io con garza bianca a trama fitta) ed unire alla parte alcoolica filtrata prima ed imbottigliare.
E' buono da SUBITO!

lunedì 9 dicembre 2013

Tortel di Patate





Complici il ritrovare dopo tanti anni un sapore, un regalo inaspettato dalla Francia, il piacere di cucinare, il gioco di provare a rifare a casa quel che si è mangiato, sabato scorso ho provato a fare il Tortel di Patate in versione magnum .
Lo si trova nel Trentino più tradizionale in versioni diverse. Dopo ricerca su libri in casa ed in rete ho mediato una versione semplice e "poco" condita, fatto in forno in pezzo unico da tagliare a pezzi; condito "solamente" da un po' di strutto, sale e pepe.

Per 1 persona molto affamata :
- 600 gr di patate non novelle
- 1 cucchiaione di farina
- sale + pepe a piacere
- strutto per ungere stampo e condire "di sopra"




Il procedimento è facile facile: si grattugiano grosse  le patate sbucciate e lavate e le si fanno scolare dall'acqua per qualche minuto.












Quindi si salano e pepano a piacere, si mescolano ad 1 cucchiaione di farina e si versano in uno stampo da forno ben unto con strutto.
 
Si schiaccia un po' il coposto cersato e si conza con un po' di strutto sopra. In forno ben caldo ( 180-200°) per una 30ina di minuti o in ogni caso finchè non si colorano per bene .









Con cosa si mangia ?
Ma con ogni ordine e grado di affettati, formaggi e sottaceti!

Io con prosciutto cotto, cetrioli e peperoni in agrodolce, formaggio francese ( Chaource, spettacolare. Grazie!) e per completare una bottiglia di vno novello, francese pure quello.

Invece di farlo al forno, il tortel si puo' fare fritto facendone delle piccole "frittatine" da girare e poi scolare per bene. Fritte con lo strutto sono il top anche se decisamente non vegane; dovrebbero venir bene anche fritte nell'olio ma ho solo letto e mai provato.

Da mangiare ASSOLUTAMENTE caldo appena estratto dal forno/padella.

lunedì 25 novembre 2013

Arance candite o quasi




Dopo aver cercato dei canditi buoni che non sapessero di "candito" alias di plastica, da qualche anno ho provato a farli in casa. Il procedimento di seguito al solito è frutto di ricerche in rete, su libri, su articoli e mediato dalle prove fatte e rifatte. Pare che non sia corretto chiamare questo procedimento canditura, ma tant'è, non se ne lamenta mai nessun soggetto di assaggi o regali, così come sono, ricoperti di cioccolato, dentro panettoni o panpepati.

Il procedimento lo uso per arance e cedri; ho provato anche i limoni ma vengono bene
solo le bucce ed i limoni tipo quelli di sorrento.
( prego notare lo zucchero "rolling stone" che per caso ho comperato...)
Arance: taglio le arance a fette spesse tra 1 e 1.5 cm in senso ortogonale agli spicchi;
per intenderci come tagliare l'arancio per spremerlo. Per le arance non uso  solo la buccia ( si puo'anche fare, ma poi tagliate a quarti e pucciate nel cioccolato nero e fatte asciugare sono meglioquelle con la polpa)
Vanno bene le arance bionde, ho provato le tarocco ed ho lasciato perdere.
Il periodo migliore e' da inizio-meta dicembre in poi fino ad esaurimento, quando le trovi belle ciccionee con una signora buccia direttamente dalla sicilia e non trattate.

Cedri: i cedri si cominciano a trovare quando arriva il freddo freddo, quindi se va bene poco prima di natale..
I cedri li taglio in ottavi nel senso della lunghezza e tolgo dopo tagliati, la polpa (la mangio
in insalata insieme alla indivia belga , noci etc )


Per entrambi procedo cosi':

- Metto su  un pentolone ed una pentola di acqua a scaldare  - lavo , asciugo e taglio la frutta
- appena l'acqua della pentola accenna un primo bollore , ci metto dentro la frutta, incoperchio
e faccio prendere un deciso bollore per un paio di minuti
- scolo la frutta con una ramaiola dentro una terrina
- riempio di nuovo la pentola con l'acqua calda calda del pentolone
- ci rimetto la frutta , riporto a bollire, riscolo
- rifaccio il tutto una altra volta, ma vanno bene anche solo 2 per le arance

La procedura serve a togliere la parte amara dalla buccia ed un po' a cuocere la frutta.
Se fai i limoni falla anche 4 volte, ma non sta far stracuocere; per quello io uso 1 pentola ed un pentolone
in modo da scaldare gia' l'acqua e non far cuocere troppo la frutta.
Quando scoli le arance che hanno anche la polpa, bisogna esser delicati, ma in genere sono abbastanza toste
fino a 3 giri.

Bon, arrivati a questo punto peso la pentola dove candiro' sulla bilancia, ci metto dentro la frutta
ben stesa; anche se si sovrappone un po' non succede nulla, importante è non fare mucchio. Peso di nuovo,
tolgo il peso della pentola e metto sopra la frutta il suo stesso peso in zucchero.
(La pentola con il fondo spesso e in acciaio )

MODIFICA POST INFINITI ESPERIMENTI : per candire meglio e fare in modo che la frutta rimanga più morbida per ogni kg di zucchero aggiungere un cucchiaio esagerato di sciroppo di glucosio o in alternativa 2 bei cucchiaioni di miele di acacia.

Mo per la cottura io uso la cucina economica mettendo la pentola con coperchio nella parte piu' fredda e non aggiungo acqua se non un mezzo bicchiere : per osmosi la frutta comincera' a perdere acqua e ciucciare avidamente zucchero piano piano.
Per chi non ha la cucina economica, un bicchierozzo ( o mezzo) di acqua , si mette su fuoco dolce magari
con la reticella che il rischio e' quello di avere dei punti troppo caldi dove o si attacca la frutta
o si caramella lo zucchero . In ogni caso non deve bollire facendo i cavalloni, ma fare le bolle si.




Quando dopo un po' lo zucchero si è sciolto, si scoperchia e si fa andare fino a che la parte liquida diventera' un po' vischiosa e comincerà a fare bolle  Mescolare ogni tanto delicatamente soprattutto se si sovrappone un po' la frutta.








 Non fare andare troppo che altrimenti si rischia di caramellare, non troppo poco che rimane troppo acquoso. A spanne  io arrivo a casa verso le 18.30, accendo la cucina economica , scaldo ,taglio, brigo, missio  e poco dopo le 22 ho finito.
Una buona indicazione  che i canditi sono pronti è quando il liquido comincia a schiumare /fare bolle come in foto.

Fatto questo scolare delicatamente con un paio di forchette la frutta e metterla su una griglia
a scolare ed asciugare ( io faccio sul tavolo, metto  del foglio di alluminio e sopra la griglia,
le gocce che colano sono attacaticce de paura) per un po' di ore.




Poi se sono abbastanza asciutte le ripasso nello zucchero semolato e le metto in una scatola non chiusa in modo che prendano ancora aria ma non polvere ( con il coperchio tipo le pentole un po' a 3/4 insomma) .


 Se invece il clima è come quello di queste settimane le ripasso per qualche ora nell'essiccatore oppure nel forno a 30-40 gradi ventilato con la bocca semiaperta ( mettere anche in forno la stagnola sul fondo che lo sciroppo cola assai).








Una volta fatti si possono anche congelare usando un doppio o triplo sacchetto in modo che
perdano meno umidita' possibile.

Cosa fare del liquido sciropposissimo che avanza ?
Si puo' usare  per farcire una torta, puoi farlo gocciolare su marmo e fare cosi' degli zuccherini all'arancio.
Oppure senza pietà si butta il tutto...



mercoledì 6 novembre 2013

Fichi Caramellati

Anche questo post lo ho iniziato in settembre quando mi hanno regalato i fichi ( grrrrazzi Donatella!).

Io ADORO i fichi caramellati; la prima volta li ho assaggiati che ero giovincello in Romagna, con il formaggio fresco. Poi li ho rimangiati da moolto adulto in Emilia sia con il formaggio fresco che con il grana e pure con il gelato.
Poi li ho comprati gia' fatti ma dopo la solita ricerca bibliogafica su libri ed in rete ho provato a farli, complice Donatella che aveva un albero da "spogliare".



I fichi non dovrebbero essere troppo maturi, meglio se duretti in via di maturazione . Ma anche se sono maturi non vengono mica male, solo un po' spatasciati a fine cottura e piu' simili ad un marmellata caramellata  a pezzettoni, ma si lasciano mangiare comunque.

Per 1 kg di frutta:

- 1 Kg di fichi neri non troppo maturi
- 600 gr di zucchero bianco
- 1 bicchiere di acqua
- 1/3 di bicchiere di aceto rosso ( a piacere , anche di piu' , anche di meno)

Mettere in pentola i fichi in strato singolo, dopo averli puliti con una pezza bagnata da polvere e sporchezzi vari.



Versarci sopra lo zucchero il bicchiere di acqua e metà dell'aceto previsto. Mettere il coperchio ed aspettare 8 ore/ una notte/ il pomeriggio/ il giorno dopo...


Aspetatto il giusto tempo si dovrebbe avere tutto lo zucchero sciolto
Si mette su fuoco dolce e si fa andare per meno di 2 ore circa ( dipende da quanti fichi, da quanta acqua hanno buttato fuori etc ); diciamo almeno una oretta.

Verso la fine , quando li riteniamo pronti ( a me non piacciono troppo caramellosi) aggiungiamo il rimanente aceto e facciamo sfumare.

Si invasa a caldo e si capovolgono i vasi , solita procedura.


I fichi li ho fatti in 2 volte a distanza di pochi giorni; la prima volta tutto benissimo, la seconda invece ho fatto cuocere un pochino troppo . Nella foto si vede che il liquido comincia a fare bollicine che si alzano : il fuoco era sempre dolce, ma le bollicin si alzavano e alzavano. Ecco, stavo asciugando troppo il tutto e quindi ho dovuto aggiungere pian piano un mezzo bicchiere di acqua altrimenti una volta invasati li si sarebbe potuti togliere dal vaso solo con lo scalpello...
Solito consiglio di tenerli in luogo fresco e  buio.
Si possono mangiare anche subito, ma in ogni caso sempre quando la gola diventa tanta!



martedì 5 novembre 2013

La composta più buona del mondo : Pere & Cioccolato & Arancio candito & profumo di Cannella

Pubblico in clamoroso ritardo; avevo cominciato a scrivere il 1 settembre, poi son andato un po' di giorni in Croazia, poi ho ricominciato a lavorare e poi e poi... comunque eccola qui, le pere si trovano ancora !




Lo scorso anno mi avevano regalato un cassetta di pere; buonissime ma tante e mature. Alla ricerca di un modo per non buttarle nel composter ho setacciato la rete, trovato più versioni di composte, succhi, gelatine a base di pere. Tra queste mi son più o meno ispirato per la Composta più buona del mondo ( il mio piccolo  mondo naturalmente..). Ieri ho trovato una occasione imperdibile di pere mature a costo ragionevole per fare composta e quindi ho rifatto la delizia.
Le dosi come al solito sono quelle che uso io, sono indicative, poi si va a gusto e idiosincrasie personali.

  • 1 kg pere sbucciate e tagliate a pezzetti ( circa 1.5 kg da pulire, ho usato williams, abate e altri tpi di perse sempre con buoni risultati , questa volta williams)
  • 300 gr zucchero ( anche un po' meno in dipendenza della dolcezza delle pere)
  • 150-200 gr cioccolato fondente ( a gusto o a dimensione barettone) tagliato a pezzetti
  • 1 stecca cannella
  • 1 limone ( succo)
  • arancio candito ( a piacere, direi un 100 gr o altrimenti la scorza di 2 arance almeno) tagliato a pezzettini piccoli

Sbucciare, "disossare" e poi tagliare le pere a piccoli pezzetti ; metterle in pentola con  succo del limone, lo zucchero, la stecca di cannella  e lasciar risposare per un paio di ore; questo per far sciogliere lo zucchero e favorire la fuoriuscta della pectina, almeno così ho trovato scritto in giro .
Passato il tempo ( non è obbligatorio, si fa un po' come si vuole), mettere sul fuoco ( dolce) e da quando o inizia a bollire fri passare +- 10-15 minuti ( anche di piu', dipende da quanto le pere sono acquose).

 Togliere la cannella, mettere dentro cioccolato tagliato a pezzetti, mescolare finche' non si e' ben sciolto.











A questo punto se uno ha i canditi ( o le scorze candite) li si mette dentro e si rimette sul fuoco per una 40 di minuti circa ( solita prova di goccia su piattno fredod). Io uso canditi fatti in casa che faccio verso natale e poi congelo pr usare il resto dell'anno; i canditi normalmente in commercio hanno un sapore che va dal polistirolo espanso alla plastica pura. Quindi se non si hanno a disposizione canditi che sappiano di frutta conviene usare arance fresche o polvere di buccia di arancio; questi ultimi 2 "aromi" conviene metterli dentro verso fine cottura  altrimenti si  perde il  buono.
Fatta la prova  di scorrimento sul piattino ( o qualsiasi tecnica uno preferisca)  invasare a caldo , tappare  e  tenere i vasi capovolti fino al giorno dopo o raffreddamento completo.



Ma quanti vasi vengono fuori ?
In dipendenza di quanto acquose sono le pere, quanto cioccolato e canditi ci si mettono si va dai 3 ai 4 ai 5 vasetti da mezzo della Bormioli




sabato 29 giugno 2013

Karađorđeva

Su istigazione di Luciano in Serbia ho mangiato la Karađorđeva snitzla, non solo un pasto completo, direi quasi 2..
Ho cercato un pò in rete , ho trovato questo link
http://www.myboite.it/burekeaters/?p=1035

Su ispirazione principalmente di questo ma variando a mio gusto e possibilità :

per 2 persone, ma va bene anche per 3-4 mediamente affamate , altrimenti si congela

- 2 braciole di maiale belle spesse
- 100 gr di kajmac simulato ( vedi sotto)
- 3-4 pugnoni di pane grattuggiato
- 2 uova
- ciccioletti di pancetta affumicata ( secondo me andrebbe bene anche prosciutto crudo, coppa)
- sale a piacere

Si disossano le braciole in modo da sfrantegarle il meno possibile, bisognerà poi batterle alla vigliacca finchè belle sottili e di forma grossomodo rettangolare.


Battute per bene le braciole, salarle poco poco e preparare la simulazione di kajmac ( a meno di non trovarlo già pronto..)

Io ho seguito quasi il procedimento consigliato nel link, parti uguali di panna acida ( sour cream, creme fraiche) e formaggio quark ( philadelphia o compatibile) lasciando perdere margarina o burro.
Visto che la panna acida non l'avevo trovata mi ero autoprodotto anche quella mescolando il giorno prima, in un contenitore di vetro con tappo, parti uguali di panna fresca e jogurth greco con un cucchiaione di succo di limone .


Spalmare abbondante similkajmak sui 2/3 della bistecca battuta e cospargere generosamente  di ciccioletti di pancetta ( o crudo o coppa o ....insomma basta che sia "roba" saporita).



Arrotolare partendo dal lato "più spalmato"; in altre parole il lato più libero lasciatelo li dove si trova. Se si fa fatica ad arrotolare si può usare un coltello a lama lunga per iniziare ad arrotolare. Stringere bene e non preoccuparsi troppo se fuoriesce un pò di ripieno o se la forma non è un cilindro perfetto; la perfezione lasciamola pure alle copertine delle riviste ed ai maniaci di ogni genere e sorta.
Non è servito usare stuzzicadelti per mantenere fermi i lembi della carne.

Mettere a scaldare una pentola con abbondante olio per friggere le bisteccone . Io ho usato uno stampo robuto per plum cake visto che i cilindri mi sembrava stessero più a loro agio in una pentola rettangolare, ma anche per sprecare meno olio ed evitatre la tentazione di frigger troppa roba per volta. Ho tagliato anche i rotoloni in 2, sempre per logistica operativa: e dove li metto a friggere 35 cm di bestia?
Intanto che l'olio si scalda a puntino, sbattere bene le 2 uova con un pizzichigno di sale. Quindi fare la doppia impanatura sui rotoli ( uovo--> pane --> uovo --> pane) cercando di impanare bene anche i lati esterni dei rotoli ( aiuta a chiudere bene il ripieno all'interno della porco bistecca).

Quando l'olio è giusto ( e qui ognuno ha il suo metodo di controllo) friggere girando un paio di volte.

Ci mette un pò a cucinare bene, ma non tantissimo; non ho cronometrato , ma quando l'impanatura è bella dorata cacciare le bestie, scolarle un pò dall'olio e metterle su carta assorbente per un paio di minuti come per tutti i fritti o quasi.
Chi vuole farsi veramente male ( nel senso"buono") nel frattempo avrà anche fritto delle patatelle, chi è meno epicureo avrà preparato dell'insalata. Io mi colloco nel mezzo ed avendo un piccolo orticello in piena produzione di zucchine mi ero fatto un pò di zucchine gligliate.

La bisteccona è buona anche fredda o tiepidina, ma cotta e magnata  da il suo meglio. Accompagnata appunto o da verdura o da patata fritta o da tutte e due. La morte sua è con salsa tartara di accompagnamento, io ho rinunciato alla morte ed ho finito l'avanzo di kajmak simulato che male non ci sta per niente.
La prossima volta modificherò qualcosa : insieme al kajmak simulato metterò qualche pezzetto di formaggio saporito tipo caciocavallo ; sostituirò i ciccioli di pancetta con prosciutto o coppa. Ne mangero' solo un pezzo ma farò la salsa tartara...



giovedì 20 giugno 2013

999 tappa

Tappa finale, ultima sera ad Istanbul. Di questo viaggio almeno...
In quattro anni è la terza volta che ci vengo, la seconda da solo, la prima in bici. Non posso dire che sia sempre come la prima volta, ma è una città che mi piace e basta.
E' viva, sgarrupata, piena di passato remoto e recente, moderna e post moderna tutto insieme; ci convivono milioni di persone, un sacco di etnie, colori, religioni, lingue, nazionalità. A me piace proprio, credo che per qualche tempo non ci tornerò , ma avevo già detto così dopo la seconda volta.
Cosa ho fatto in questi giorni se non pedalavo ?  
Ho camminato ferocemente, la bici l'ho lasciata in albergo; non che mi sia passata la voglia, ma come città la preferisco a piedi che in bici. Ho visto cose che le volte precedenti mi ero perso, sono tornato a vedere cose che non mi stancheranno mai, mi sono stupito ogni santa volta che passavo per l'ippodromo, mi sono fermato qualche ora a leggere e bere the in piccole oasi di tranquillità per la terza volta consecutiva.
Però la parte mangione ? Eccerto che si'; la prima sera sono andato a mangiare vicino al mercato del pesce, un bel pesciolone tipo tonnetto grigliato, una insalatona e 2 birre.  Poi sono andato a farmi una fumata di narghilè tra il Topkapi e Aya Sofia  bevendo ogni tanto un teino e leggendo amenamente stravaccato.
Il 18, quando sono entrato nella età di mezzo, ho mangiato qualcosa al volo per strada a mezzodì, ma per la sera avevo prenotato da Hamdi, un bel posto dove si mangia bene e si è pure serviti e riveriti : meze misti con pida piccante, un kebap di cui non ricordo il nome , ma comunque ovino e adagiato su letto di melanzane e yogurth ( nota , il pane lo fanno loro e te lo portano appena sfornato). Uscito di li sono andato in una pasticceria e mi son mangiato 3 "dolcetti"; metto le virgolette, perchè qui i dolci sono talmente dolci che quando ne metti il primo pezzetto in bocca senti lo smalto che si cricca, come il ghiaccio quando lo metti nel'acqua. Avevo pasteggiato con raki, il latte dei leoni, per cui ero pure pure serenamente alticcio...
Il giorno dopo ho tentato di andare a Sentralistanbul ( arte moderna, museo dell'energia,facoltà di architettura/design) ma le info sul sito in inglese erano fasulle; pazienza, ho preso la funicolare e sono andato in piazza Taksim : PERICOLO!!!!
Vero mica niente e allego pure foto, Sullo sfondo ci sono i pulman della polizia e ci stavano un paio di mezzi antisommossa, non dico che non ci siano proteste, cortei o altro, ma i servizi che ho visto su internet facevano sembrare il tutto una Beirut degli anni 70.


Comunque ho fatto un bel giro per il quartiere; ha ancora qualche sede di ambasciata, ci sono dei palazzi  di inizio secolo ( l'altro) molto molto belli delle altre vecchie ambasciate e non ,  qualcuno conservato bene, qualcuno sgarrupato, comunque è una delle vie dello shopping selvaggio de giovinastri, quindi Levis, Benetton, Swatch, ma anche marchi locali . E ci sta il museo di Pera che è sempre un piacere vedere ; oltre alla collezione permanente ci sta sempre una parte di museo che cambia, questa volta c'era l'esposizione di un artista pop art spagnolo. Sssai bel.
E già che ero da quelle parti sono andato in una altra istituzione di Istanbul, Haci Abdullah. Bbbbbono ao'.
E' una "lokantasi" quindi letteralmente una tavola calda, ma solo a parole. Li ho mangiato un piatto misto ( piccolo picolo ) con agnello in 2 modi ( melanzane e peperoni, in besciamella e formaggio), melanzane con lo yogurth, e poi sono passato ai dolci che qui sono pochi ma da emozione : ho fatto il bis che merita e basta, la composta di frutta e lo asure . La composta di frutta è una macedonia cotta, frutta sciroppata insomma, ma chiamarla coì non le rende giustizia. Lo asure invece è un budino, ma è fatto a base di legumi  ( ceci e fagioli), frutta secca ( fichi, albicocche, mandorle, noci, uvetta, arancio), grano spugnato, acqua di rose e zucchero. Anche qui potrei parlarne per ore senza riuscire a darne una idea, bisogna assaggiarlo e basta, non trovo proprio paragoni con altri dolci.
La sera poi sono andato a mangiarmi un panino con il pesce vicino al ponte di Galata, anche questo un classico istanbuliota. E difatti non pago stasera ci sono tornato ...
Ho mangiato in posti figoni, ma per me una delle cose belle di Istanbl è che mangi dove vuoi , come vuoi , spendendo cifre da irrisorie ( per noi ) a sostanziose, ma sempre mangiando bene e sempre con qualche verdura di mezzo.

E cosa ho visto in questi giorni ?
Qualcosa l'ho detta , sono andato parecchio in giro ed ogni tanto facevo in modo da ripassare dall'albergo nelle ore più calde un pò per recuperare io, un pò per recuperare info da internet o dalle guide pdf che mi ero portato dietro. Foto però ne ho fatte gran poche, addirittura la macchina la lasciavo in albergo .
L'ho portata dietro oggi che sono andato anche nella parte asiatica per vedere oltre a qualche moschea classica, una moschea moderna e per di più progettata da un architetto donna. E' molto bella, non  sarà grandiosa come quelle di Sinan, ma li siamo a livello di san Pietro!
Qulalche foto li l'ho fatta , eccole.



















E per finire una immagine dolce, anche se nel riflesso ci sta il McDonald, indovinate chi vince...


E per finire finire finire la Fiumicello-Istanbul quale migliore frase se non l'inizio di praticamente tutte le sure del Corano?  (In nome di Dio, Clemente, Misericordioso)  Io poi non ci credo, ma metti caso..
E' una delle barche che fanno i famosi panini con il pesce presso il ponte di Galata



Oh, io stavolta le medie medie non le calcolo e non le voglio nemmeno calcolare; pero' facendo le somme mi son detto , appero'!
Domani  aereo, sosta a Mestre e poi a casa che ci sta l'orto a cui badare, l'intonaco da rifare, le lavatrici etc etc . E comunque avro' ben 8 km dalla stazione di Cervignano a casa. Se riesco a rimontare la bici
Ciao e notte notte.

km metri ascesa ore pedalate
1902 11207 95

lunedì 17 giugno 2013

16 tappa : da Silivri a Bisanzio

Confermo tutti i racconti dell'arrivo in bici ad Istanbul : è un bel casino.
Uno si immagina l'ultima tappa del Tour o del Giro con la passerella finale e invece no. Tranne per gli ultimi 15 km pero', li è proprio passerella se uno vuole o delirio se  uno se lo vuole cercare.
Sveglia per le 5 in modo da riuscire a partire prima delle 6 e sperare di evitare il traffico grosso per il primo pezzo di tappa che dovrò giocoforza  fare su superstrada. Per un pò di km ci stava la corsia di emergenza, ma poi questa scompare o è talmente piccola e rovinata che è come non averla. Oggi ho notato che i camion pur essendo quelli che si vedono più in difficoltà con l'evitarti sono stati corretti; diversamente i pulmann e gli autobus che passano molto molto vicini  e tendono  fare POOOOT quando ti sono immediatamente dietro.
Ho pensato molto a loro ed alle loro mamme oggi.
E poi le colline che ieri verso la fine si erano fatte meno irte, oggi si son ritrasformate in gran premi della montagna.
Comunque fatta dai; il piano che avevo in mente era di prendere il primo pezzo di superstrada, ma poi di uscirmene e fare un po' di complanari (o quasi) e di farmi un po' lo hinterland di Istanbul in modo da evirare strade troppo strette e con troppo traffico veloce. Questo fino all'altezza dell'aeroporto Ataturk, poi da li  grossomodo comincia viale Kennedi ( Kennedi Caddesi) con il lungo mare.
E in ogni caso senza percorso preprogrammato, ma scegliendo de visu volta per volta con l'aiuto del gps  il percorso. Ha funzionato bene direi; i pezzi in cui mi sono sentito a disagio ed in pericolo sono stati pochi e sono durati o pochi km o poco tempo; invece che circa 70 km  ne ho fatti 98 ma ne è valsa la pena.
Durante il tragitto non ho fatto foto : se andava bene da una parte avevo il mare , dall'altra caseggiati, condomini , negozi e botteghe, fabbrichette, caserme. Niente che meritasse insomma.
Però appena è comiciata la parte  ciclable dopo l'aeroporto, ho visto Istanbul da un lato che non avevo visto le altre 2 volte che ci son stato; e quindi qualche foto l'ho fatta.
Ho mandato sms telegrafico di arrivo più o meno alle 12.30; in realtà sono arrivato ad Istanbul almeno almeno 1 ora e più prima ; però a quell'ora sono entrato nell'area di sedime dell'ippodromo di Costantinopoli che avevo deciso fosse il fine tappa .

Lo skyline della parte nuova europea ed asiatica

Lo skyline più classico, con antenne asiatiche e minareti europei

vecchie porte(restaurate) delle mura di Bisanzio


sempre più vicino, Topkapi, Moschea Blu, Aya Sofia, tutto insomma

Moschea Blu dal lungomare

Aya Sofia dal lungomare


Bon, come ha scritto e disegnato Altan , ho portato in giro il bambino che è in me; adesso per quasi 4 gg porterò in giro anche l'adolescente e l'omaccione, mangerò cose buonissime o che desidero mangiare; spero solo che non mi blocchino la Visa...

Le ultime medie e stavolta buon pomeriggio

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
98 06.01.00 1.10 801 15.9



domenica 16 giugno 2013

15 tappa : da Edirne a Silivri

Oggi ho allungato un pò in previsione di domani; vedo se partendo praticamente all'alba riesco ad evitare sia il trafficone in ingresso ad Istanbul, sia il caldo che oggi è arrivato bello bello.
Colazione alle  7.30 sulla terrazza dell'albergo, guardate un pò che signor panorama





















 La città era piena di fontane, ma questo monumentino celebra una delle specalità locali : le saponette a forma di frutta. Non ne ho prese, lo si sappia, però io che vomito al pensiero del fegato ieri sera l'ho mangiato ed anche con soddisfazione. E' il piatto tipico di Edirne, fegato a fette sottili sottili, marinato nello yoghurt e quindi infarinato e fritto; servito con peperoni sigaretta , un pò fritti, un pò in salamoia ( entrambi piccantoni), pomodoro, cipolla cruda, salsa di non so cosa ma piccante. Bbbono aò, anche se non credo entrerà nei piatti che poi a casa cerco di rifare.



Il primo pezzo di uscita dalla città finalmente semplice e praticamente in discesa, complice la domenica mattina presto e la città che non è molto grande . Poi è cominciata la serie infinita di colline; non alte per carità, ma di pezzi in piano oggi veramente poco o nulla. Continui cambi di ritmo, il cambio testato come non mai tra quasi tutto avanti e quasi tutto indietro .
A destra campi, a sinistra campi; per la maggior parte grano oramai maturo. Deve essere uno spettaclo quando partono le mietitrebbie su un'area così vasta.
Questo per dire che tra caldo e su e giù continui la tappona è stata un pò provante, e come sempre quando il gioco si fa duro, via con l'autofoto!






















Devo ancora imparare a guardare l'obiettivo e non il monitor lcd...

Poi ecco un cartello aziendale fatto apposta per lo Spesso! Ce lo avevo detto io di registarlo il marchio..
Poco dopo questo cartello sono entrato in una città e mi son fermato al primo minisupermarket aperto; preso della halva energetica ( dolce da far crepare i denti) ed un litrone di limonata ( buona , non gasata e sapeva di limone). Il negozio era veramente bello, non un supermercato tradizionale, più un pizzicagnolo con tanti formaggi e anche puttanezzi vari gestito da una coppia. Il paron mi ha chiesto se venivo dalla Germania, quando ho detto Italia  ha detto " io no parla italiano, tedesco si";  ha lavorato 10 anni in Germani aprima di ritornare in Turchia, ha la doppia nazionlità bulgara e turca, ma si trova meglio in Turchia.
E siamo stati a chiacchierare una 20ina di minuti in tedesco, con un sorriso a 54 denti mi ha chiesto se volevo un caffè buono, non turco o porcheria della nestlè, un lavazza! E mi sono  anche bevuto il cafè in compagnia. Mai però avrei pensato che il mio povero tetesco mi sarebbe stato tanto utile e mai pensavo di riuscire ancora a parlarlo un pochino
Arrivato in prossimità di Corlu, fine tappa previsto, ho deciso di continuare ancora un pò per vedere se domani riesco ad arrivare a Bisanzio in bici partendo all'alba con fresco e spero poco traffico; vedrò domani, non mi faro' nessun problema a prendere qualsiasi tipo di mezzo lecito e non. Però un giro nella minipista ciclabile che segue il tracciato dell'ippodromo si che lo farò; è dalla prima volta che son stato a Costantinopoli che me lo immagino .
Comunque dicevo, ho proseguito ancora per una 30ina di km fino a Silviri, amena località balneare sul mar di Marmara ( appena visto il mare e appena visto che era tutta discesa arrivarci ammetto di aver cantato "il mare marmarava calmo e placido al passaggio...").
Il mare di graminacee alle spalle, il mare e le case di fronte.

















E per finire ecco dove sono andato a lavarmi i piedoni puteolenti e sandalati ( per il primo giorno ho pedalato con i sandali!!)


La ricerca dell'albergo è stata un pò lunga stavolta ( più di 30 minuti...) ; la località e' di mare mare e quindi ci sono o i grand hotel, o delle pensioni chiuse ( maledizz, dannazz), ma per la maggior parte case vacanza.
Ma alla fine traversando la tangenziale con sottopassaggio pedonale irto e pieno di gradini ( grrr) sono arrivato ad una pensione un pochino fatiscente, il tipo turchissimo parla solo ed eslusivamente turco, quindi a gesti e disegni ci siamo capiti. Bene cosi' dai, da domani però lusso da satrapo.

Le medie del giorno, alla fine collina qui , collina la, son venuti fuori più di 1000 metri di dislivello...

km ore pedalate ore sosta metri ascesa vel. Media
153,5 07.19.00 2.01 1187 21,0