mercoledì 3 gennaio 2018

giorno 12 : Gerdisvegur - Svinafell



29.08




E dopo il biggio, un trionfo di giornata con sole e belle nuvole che fan risaltare vieppiù il paesaggio.



Sempre ghiacciai in lontananza, e ci mancherebbe che è il più vasto di europa.
Il mare non è lontano ma non si vede, di lato sempre lava su lava ( aaaah come lava)  



Dopo pochi kilometri tranquilli e pianeggianti si vede la prima meta della giornata; vista in film di 007 e Batman, stravista in foto e reportage :il lago glaciale Jökulsárlón (  accenti bellamente copiati ed incollati).


Arrivati sulle sponde le parole che ci vengono vanno da "A che figata" e "Ziobono ma è spaziale" ; gli iceberg hanno colori che sembrano finti, dal bianco, al nero dei residui delle eruzioni,agli azzurro verdi, alle trasparenze.
E poi si muovono spinti dalla marea che entra nel lago-laguna e dai moti convettivi .
C'è parecchia gente , pulmann, jeep, macchine e camper. Arrivano pure le 2 ragazze canadesi in bicicletta.



Facciamo come tutti una marea di foto, qui ne riporto solo "qualcuna", ma è di un fascino unico ed è impossibile resistere. Che la conformazione dei ghiacci cambia, le nuvole si spostano ed arrivano sciabolate di luce che fan cambiare impressioni e colori; e quindi non si sfugge all' "ancora una che questa qui è la più bella".


E poi l'incontro tra acqua salsa e dolce fa gola a tanti pesci; e se ci sono pesci figurati se non spuntano anche le foche e li ricomincia la gara dei teleobiettivi, che non sono proprio vicine. E noi si guatano i 300 mm con somma invidia.


Devo dire che mai come in Islanda ho visto un tripudio di attrezzature fotografiche de paura; nemmeno allo stadio o nelle vetrine dei negozi figoni. Di tutte le marche e fogge, le Hasselblad di ultima generazione, digitali stratosferiche, qualcuno anche con le 6x6, obiettivi Canon tutti serie L(ibidine). E naturalmente tutti quanti perlomeno con il cellulare.






Anche la spiaggia di fronte al lago non è da meno; a forza di flussi e riflussi , i miniceberg vanno alla fine in mare e qui si sciolgono praticamente del tutto. Pezzi di ghiaccio però vengono spinti sulla spiaggia di sabbia nera.


Sembra una vetrina en plen air di Swarowski; il contrasto tra  nero e lucentezza/opalescenza dei pezzi di ghiaccio scatena tutti i grilletti delle macchine fotografiche. Ma dopo aver già fatto fuori metà memoria/rullini è un pò più facile trattenersi.





Ripartiamo dopo un bel pò  e son sempre le lingue del Vatnajokull che ci accompagnano.
E anche qui si sprecano le foto, che i km scorrono lenti eppure ogni poco sembra di vedere il miglior lato del panorama. Ogni santa volta.
Poi a rivedere le foto sembrano quasi fatte in stop motion, dal vivo giuro che non è così.
Faccio grazia e pubblico solo poche delle foto scattate ; è un dispiacere toglierle, ma in effetti son veramente troppe e troppo simili tra loro








Dopo il mio maldi denti dei giorni scorsi ( "ma Federica, cosa vuoi portare dietro antibiotico che non useremo mai", ecco ho detto la cazzata dell'anno che poi li farò fuori tutti io ... mai più in viaggio senza e sempre grazie alla previdenza di Fede) , Federica comincia ad avere male ad un ginocchio. Dovremmo fare altri km , ma non ne vale la pena che ben bici, ben schiavi della meta, ma noi si sarebbe in vacanza e deve essere piacere e non sofferenza. Troviamo un campeggio con una signora sala comune riscaldata; all'arrivo eravamo giusto qualche tenda, ma dopo poco arriveranno altre tende, minicamper , comitive e coppie. In effetti ci stanno o questo campeggio oppure un altro ad una 10ina di km che viene descritto pessimo da tutte le guide del mondo. E la zona è di partenza per un sacco di trekking verso il ghiacciaione e le valli glaciali.
Po ben, andiamo a fare un pochino di spesa in una area di servizio che ha prezzi da denuncia e  prendiamo giusto il minimo per fare colazione.
Emmeno male che ci siamo fermati relativamente presto, la coda ai bagni e alle docce sembra quella per un concerto di riunione dei Beatles.
Cena con lotta ai fornelli e la scena si ripeterà la mattina ; dagli sguardi languidi e bramosi che lanciamo agli altri tavoli si vede che siamo in viaggio da tanti giorni e mangiamo cose così al volo. Lo sguardo da bambi di Piero ci regalerà dei fondi di vaso di marmellata che facciamo fuori senza pietà, fino all'ultimo grammo; e potremo vantarci di aver commosso dei francesi!


73 km  410m













73 km 410




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