domenica 5 novembre 2017

giorno 7 : Hunaveri - Da Qualche Parte





24.08



Eccolo il ridente pasello dall'alto. Sulla sinistra in campeggio, in primo piano invece il recinto per l'assegnazione degli agnelli alle madri. Si ma in che senso ? Momento Quark : nel senso che le pecore oramai hanno un microchip per stabilire il proprietario, ma gli agnellini nati allo stato brado no. Quindi si radunano pecore ed agnellini nei recinti, poi nell'area centrale viene messa una pecora adulta alla volta e si lasciano liberi gli agnelli di raggiungerla. Carramba che sorpresa ecco la famiglia ricomposta , ma soprattutto la proprietà legittima riconosciuta.
E dall'alto l'area campeggio, delimitata a destra da alberi e a sinistra gli edifici di teatro, qualche stanza in affitto, magazzini, casa dei gestori.
Nell'anticamera del teatro, foto rcenti ma anche d'antan di compagnie teatrali ed ensemble musicali . Lunga passare i 6 mesi di buio, ma ci si ingegna insomma.



Ed usciti dal campeggio tutta salita

E man mano che si sale, nuvole bassissime e pregne di acqua gelida. Quindi freddo becco e sudare per la salita. Piero parte alla Pantani per superare un duo teutono-francese di antipatici ospiti del campeggio; l'onore mi impone di non lasciarlo solo nella pugna  e parto anche io. Piero però va su come un pipino, lo raggiungerò dopo un bel pò ma non prima di aver sorpassato l'antipatico duo. Poi sudati, tremanti ma sghignazzanti per averli sorpassati ( tiè, ciapalà!, quattrattrè in messico) aspettiamo Federica in quella che speravamo fosse la cima. E invece un su e giù spaccagambe.



Fa decisamente freddino, il sole è mascherato dalle nuvole basse . In cima alla salitona che ci farà scollinre verso il fiordo ci fermiamo a farci un bel teone caldo. Piero ha anche un signor thermos tennico ( Klean Kanteen Classic Vacuum Insulated Loop Cap, andate da Sportler gente!) e riempiamo pure quello . La salvezza.



Poi discesa entusiasmante ma fredda e umidosa.
Arriviamo al paesello dove saremmo dovuti arrivare ieri , non facco nemmeno foto da quanto è tristo e mesto. Però ci fermiamo al distributore/autogrill/supermercato a far provviste sia di cibo che di caldo. E riusciamo anche a resistere alla tentazione di junk food, che sarà junk ma è pur sempre food!
E il dente fa sempre più fastidio



E finalmente un pochino di sole, la valle dove ci siamo infilati dopo il fiordo giustamente va sempre in salita e la stanchezza si fa sentire

Monti strani, tutti solcati dai ruscelleti di fusione delle nevi. Puntini bianchi qui e la e nei posti più strani : pecore .


Allo riutilizzo del palo per la cassetta della posta


Qualche rara valle laterale che si apre verso il deserto lavico dell'interno


E sempre salita....


E insomma, oggi non tanti km, ma si sta facendo tardi. Il freddo, l'umidità assassina, le salite, la stanchezza e si fa subito tardi . Al prossimo posto "civile" mancherebbero un sacco di km. Ci siam fermati insieme alla coppia simpatica di teteschi per fare punto carta, controllare su mappa e Garmin la presenza di posti di sosta . Niente per almeno 40 km. E allora via con il campeggio libbero. Trovata una duna di sassi e macigni che forse potrebbe ripararci contro il vento forte che si alza, all'orizzonte la nebbia che sta arrivando. All'unanimità ci si ferma, si cerca velocemente un posto acconcio per la tenda, si prende acqua da bere e per far da mangiare nel torrente ( dio se fa strano farlo non in montagna!) , al freddo e al gelo si prepara la sbobba serale e poi direttamente in tenda nel sacco piuma e con berretto in testa .
Sarà la notte più fredda di Islanda .

Pochi km , ma tutti sudati

73 km  930 m

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