mercoledì 25 luglio 2018

18.07 - 21.07

18.07 Sant Joan d’Alacant



Oggi salita in tutte le salse, piccola, grande, falso piano, falsissimo piano, salitazza, tornanti, su e giù. Ancora qualche pezzetto di ex ferrovia, qualche pezzo di sterrato, ma la salita con caldo e fatica domina su tutto. Con salita finale che cambia destinazione, volevo farne una ma è vietata alle bici e si chiama autostrada e allora via per l’altra che esibisce il cartello 5% ed è vero, solo che lo è praticamente dall’inizio alla fine. Tante piccole soste, qualcuna grande anche per mangiare qualche biscotto, piccoli sorsi di acqua ( e meno male che ho portato dietro il maggico thermos che mi ha fatto conoscere Piero in Islanda e che tiene bene pure il fresco) e pedalare.
Mi rendo conto a fine giornata che alla fine ho fatto una sola foto in cima a quota 1020, con davanti l’anfiteatro dei primi avvisi di deserto e serre ed in fondo palazzoni e colli a pico sul mare che mi fanno intuire Alicante meta di oggi.
Alicante è uno dei puntini che però salterò; ci volevo passare che ero in queste zone e quindi un saluto alla ex collega Yahima , my hermanita, mi sembrava il minimo. Però lei non ci sarà, ho bucato di 1 giorno l’appuntamento limite; è a Barcellona per un corso, robe di lavoro.
Mi manda però il numero dello sposo, Giorgio che tenterò invano di contattare.
Comunque, passata la sudata vetta giù in discesa come i caccia o quasi, che stavolta ci sono rettilinei infiniti con curvone in fondo e quindi a manego!
Praticamente 25 km di discesa ininterrotta, poi su e giù e quindi discesa e quasi pianura . A metà discesissima un posto d’antan e figurati se non mi ci fermo. Una coppia di qualce anno più di me, l’interno che sa di camino, gola di birra infinita ma devo tener duro che manca ancora un bel po'. Chiedo una aranciata, gnada, muy granda; il tipo scompare dietro la tenda di fettucce, d’antan pure quella, e torna con un bicchierone colmo di ghiaccio tritato e spremuta di arancio. Meraviglia, ed io che bramavo ad una vlgare fanta giusto per il fresco e per gli zuccheri.
Se salendo pensavo facesse caldo, man mano che cala la quota mi arrivano vampate di calor, muchissimo calor; Alicante e dintorni sono un casino , mi fermo al primo campeggio utile che potrebbe essermi utile per andare a trovare Giorgio senza fare ore bastarde.
E invece alla fine cambio programma, niente vita sociale ma anche niente voglia di pasto autogestito, stasera si va di restaurante, in tutti i sensi.
Cozze al vapore, insalata di pomodori, cipolla e olive e sazia porzione di patate con la salsa aliolì; occhi più grandi della panza e faccio fatica a finir e tutto, che le porzioni non sono da assaggio. Ah si, doppia pinta di birra gelata e poi 1 oretta a rotolare in giro per cercare di far iniziare la digestione. Senza risultati apprezzabili peraltro.


km 84 h 1070 m



19.07 San Miguel de Salinas







Tappa noiosa in giro per le pianure cercando di evitare le urbanizationes; poca salendo voglia di pedalare a lungo, che ci stanno i soliti infiniti su e giù. In giro sempre più brullo, sempre più palme e fichi d’india. Per non impelagarmi troppo alla fine decido per la statalona, che ha poco traffico e una signora corsia in parte e poi in seguito le ciclabili da un paesetto ( urba*.*) all’altro. Momento di gloria della giornata da una macchina in corsa una ragazza mi ha urlato “HERMOSO” . Si , lo so che non è vero, ma mi ha rallegrato la giornata e fatto mangiare un 2 moscerini a forza di ridere.
Fa caldo e non è che il percorso aiuti a distrarsi, o la costa con le infinite urbanizzazioni pro turisti o la statale più interna che come uniche distrazioni da l apresenza di ciclabile che va da un aparte all’altra oppure scompare del tutto o si infila verso la costa . Ma dove verso la costa ? Ma verso le urbanitzaciones no .
Momento topico della giornata la coppietta beccata mentre percorrevo un pezzo di strada chiusa al traffico, credo la vecchia statale con le vecchie rotonde; mi ci ero infilato in mezzo per evitar casino e salita e vedo due macchine imboscate e dopo poco la coppia. Visto il posto, l’ora ( verso le 14), che stavano a fare, considerata la maliziosità e pure l’invidia, sicuramente clandestini ( mariuana illegal).
Becco l’indicazione di un campeggio e mi ci fiondo, è prestino per fermarsi, ma non tiengo pasion.
Il campeggio sembra ufo, ci sta un atipa logorroica davanti a me che discute di non so cosa, non ho voglia di cercare di capire; ma il dramma è che non la finisce più. Esco all’aria, rollo una sigaretta, me la fumo, finalmente la mitragliatrice esce, entro e suona il telefono, benon, Finalmente mi cacano, il prezzo un affarone 27 euro diobono, ma vabbè li pago che tanto stasera cena autogestita e ci stanno il supermercato e la piscina. Pago, e scopro che il supermercato non è chiuso per l’ora ( come pensavo) , ma il tipo che lo gestiva è scappato con l’amante il giorno prima , lasciando oltre al supermercato la famiglia. Ah ben.
Lavaggi e poi piscina; acqua tiepida diobonazzo. Vabbè, qualche vasca fa piacere lo stesso che per la meritata birra mi tocca di andare in paese, troppo lontano per andare a piedi e allora bici per quei 3 km. E in quei 3 km, 5 prostitute con la loro bella sedia di plastica e ombrellone.
Ora, non so cosa combino tra le pareti domestiche sti spagnoli, ma trombata illegal alla grandona.
Prendo birra e pane pomodoro e jamon e via come un caccia che mi si scalda la birra; mi piazzo con il seggiolino, taglio, imbottisco, stappo, primo sorso di birra aaaaaaah, do un morso e arriva un sioretto over 80 che taca a parlar. E’ il mio vicino di piazzola ( un misto tra roulotte e casetta di legno), si presenta come cicloviaggiatore di lunga data, mi chiede se voglio una sedia o un tavolino, mi racconta dei suoi viaggi con la moglie, che adesso da qualche anno ha un gatto e non lo vuole lasciare da solo nemmeno un minuto etc etc etc . E il paninone intanto è li che mi aspetta…
Forte il tipo comunque , 86 anni e la bici non la molla anche se non ha più la forza per i viaggi lunghi; ma gli mancano, gli manca il dormire in tenda dove capita, fermarsi il pomeriggio versole 5 per il teino di rito ( inglese 100%) , gli ho buttato li l’idea della e-bike che tante meraviglie da non solo ai pigri, ma anche a chi nun gliela fa più ma ci piacerebbe ancora.

km 88 h 500 m



20.07 Isla Plana






Ecchè l’inglese mi molla così senza salutarmi la mattina presto mentre io finito di mangiare qualche biscotto DEVO andare in bagno ? Ma cierto che no! Questo giro le foto dei viaggi passati sul tablet e non ho avuto cuore di dire che dovevo andare in bagno; ho tenuto duro, molto duro, ma ce l’ho fatta per almeno una mezzorata. Poi prendendo la carta in mano l’ho salutato e camminando alla Charlot sono andato in bagno.








Paese che vai, nostalgici che trovi









Solita strada un po' noiosa in mezzo a panorami già visti e rivisti; help on the road ad un belga che ha la ruota che si sgonfia, non ha la pompa ma le bombolette e si è rotto il l’adattatore della bomboletta. E poi arrivo a Cartagena, dove i Barca son partiti con elefanti per rompere i pall ai romani.





















 E’ Bella Cartagena, qualche parte sgarrupata come Napoli, qualche parte parimenti bella come Napoli, qualche scavo visibile del decumano , del foro , tratti di mura puniche, qualche traccia di liberty, santi ovunque.












 E passata Cartagena salita orribile, ma poi discesa meravigliosamente lunga e diritta, poi piano e vento, crisi di fame e su e giù . Comincia la zona delle serre imn grande stile.
E di nuovo mare, raido bagnetto e poi via alla scelta del campeggio. Poi solita serata, ma cedo alla panza e provo una pasta ai funghi; male me ne colse, tutto rigorosamente in busta, ma dopo 1 mese senza pasta ho ceduto. Mai più.






km 84 h 730 m


21.07 Alguilas


Giornata di quasi riposo, mi son svegliato tardi grazie al risveglio notturno per famiglia spagnola arrivata in campeggio dopo le 23 e con bambine arzille nemmeno le avessero dopate. Tra il diesel, i colpi di martello per piantar tenda e le terribili che giocavano e squittivano ( senza che il genitore dicesse un qualcosa) mi son svegliato che per una volta il campeggio era bello silenzioso.
Po ben, allora oggi tappa corta che tanto ci sarò salita e allora anche qualche telefonata che è un po' che non mi faccio sentire e adesso il roaming ha costi umani. Tappa corta si, ma tanta salita che andare lungo la costa non è proprio possibile se non a tratti. Quindi si deve riandare verso l’interno, scavalcare montagnette e colline e poi riguadagnarsi la costa riattraversando i colli. Non roba tanto alta, ma la pianura poi non è poi così pianura come si vorrebbe. E caldo sempre più caldo e mosche che si fanno sempre più attive; anche a 12 kmh riescono a starti dietro e farti solletico ( oltre che un poco di schifo). Il panorama è sempre più desertico, coltivazioni tutte in agglomerati biblici di serre. Solo ogni tanto qualche piantagione di mandorli o ulivi , tutte rigorosamente con irrigazione a goccia, il resto sembra di essere in un cartone di Willy Coyote, mancano solo i cespugli che rotolano. E caldo caldo, che in piano si suda si, ma appena si sale diventa feroce la sensazione di zampillio dei pori . Occhiali con visibilità cataratta, schermo del gps con cristalli di sale. Appena mi sentirò dire “si, ma è caldo secco” la mia mano correrà al revolver..






Campagna zen









Che poi in discesa carico come sono e per poter seguire le curve mi tocca di andare sempre frenato, fortuna che per la strada scelta il traffico è poco e qualche volta riesco ad impossessarmi di tutta la strada per scaricare l’immensa energia potenziale in cinetica. Che la dinamo deve funzionare bne per caricarmi la batteria tampone, e ciò!
IL campeggio prescelto non esiste più e quindi vado avanti fino al successivo, che sarei stato anche per puntare più in la di un 20 km. Ma poi le sirene di birra gelata e rumori di piscina mi hanno convinto anche questa volta .


km 60 h 716 m

Nessun commento:

Posta un commento