sabato 11 agosto 2018

02.08 - 05.08

02.08 Cabanas

E’ Portogallo è!
La deviazione per Palos è costata una 40ina di km in più, ma giusto per lo sfizio ne valeva la pena; e chi ci ritornerà più visto che non sono studioso ( ci sta un distaccamento universitario di studi americani) o appassionato delle famose fragole di Palos ?

Beh, però un saltino a vedere la riproduzione delle caravelle lo ho fatto, non sono entrato che era a pagamento ( nota, l’ostello di ieri sera era La Nina chiaramente) e poi via a sfidare i camioni per pezzi di strade verso gli scali portuali, che non avevo punto voglia di rifare il su e giù per tornare alla strada maestra. Si punta a Ayamonte dove ci sta traghetto per Portogallo, ma stupidamente alla deviazione do un occhio alla carta e vedo che ci sta un ponte e via verso il ponte allora che si fa autoscatto . E invece scemo che dovrei guardare la simbologia e accorgermi che è autostrada il ponte, anzi comincia giusto 2 km prima . Ma era discesissima per arrivare li…. E quindi deviazione arrisalita, puff puff, pant pant e a prendere il traghetto per la strada più faticosa. Più tempo ad aspettare che parta che il tempo della traversata, in mezzo alla corrente si vedono ENORMI meduse che meduseggiano, vita dura per chi vuole attraversare a nuoto.
Poi Portogallo, che ogni volta mi stupisco delle frontiere che al più evidenziano solo un cambio di lingua e di targhe, tanti “ao” al posto degli “cion”, cerveza che diventa cerveja, panorama e persone son sempre quelle.



Cambiano anche i supermercati, qui è pieno di Intermarchè e mi ci fermo subito a prendere qualcosa di fresco e qualcosa per farmici un panino, cena bella a stasera.
Pedalo un po' lungo la costa un po' all’interno per sfuggire il traffico ed è tutto un albergo, condominio etc etc, come essere in una qualsiasi località di mare. Un po' noioso a parte la novità dei nomi nelle indicazioni e nei nomi delle vie.
Punto ad un campeggio non troppo distante, per oggi ho dato abbastanza; solite operazioni e poi in paese a cercare da mangiare. Trovo il posto, fiko stavolta che le bettole non ce ne stanno e mi concedo una Mariscada, aka granceola, scampi, gamberoni, gamberi, garusoli e chiocciole di mare e una insalata. Non hanno vino verde e allora prendo un bicchiere ( non so come si dica caraffa) e mi portano un triste chardonnay che a me non piace, come non piace nessuno chardonnay. Finito passo alla birra che non mi delude quasi mai. Tutto buono, fin troppa roba e allora mi tento con una ginja, praticamente un ratafa, la adoro dal primo sorsetto! Durante il giretto digestivo passo sul lungo mare pieno di bancarelle ed assito a questo discorso tra 2 coetanei, o quasi, italiani, tatuati alla vecchia maniera, codone di capelli bianchi e pelata incipiente, di chiare origgini laziali “ Aò, chettericordi de Oliviero Beha? Era mio amico”, “Era, ecccheè morto ?” , “ Ecchennesò” .


km 95 h 530m



03.08 Quarteira

La zona in cui sono e passo è di lagune, il mare è distante qualche centinaio di metri e sentieri e strade passano all’interno.
 











Provo a seguire i percorsi ciclistici segnalati ed è noia; dopo la prima novità delle saline con i diversi stadi di lavorazione, poi il tutto diventa un bel po' noioso, solo con qualche pezzo paesaggisticamente interessante. 







Ma lasciate le saline si passa poi a zone di residence per ferie ed è peggio ancora e allora seguendo
 sempre i percorsi per bici si passa a sterrati a volte gradevoli a volte tremendi. La strada principale non ha molto spazio di sicurezza, ci sta praticamente solo quella e quindi il traffico è tutto li. Però passare in mezzo a residences, golf clubs, country clubs, luxury * e uffici di vendita proprietà è una palla clamorosa. E ci si aggiunge anche il vento che fa felici surfisti e velisti, ma non i ciclisti.E naturalmente sempre il caldo che è calato, ma è sempre sui 40 gradi 
Mi fermo sempre più spesso finché decido di dare un taglio alla giornata e fermarmi almeno per fare un bagnetto. Mecoions se l’acqua è fresca! E poi via alla ricerca di un campeggio che trovo passandoci davanti alla ricerca di un altro. E’ lontano da bettole e trattorie e allora cena autogestita e lavaggio panni esteso. Dopo un po' mi arriva uno spagnolo con cui parliamo in um misto tra spagnolo, italiano e portoghese di biciclette e viaggi. Lui è quasi sui 70 ma li porta da dio; mi racconta che ha cominciato a scrivere facendo viaggi ( sempre in Spagna) , scrivendo qualcosa su un blog ( che non ha più) e da li è stato contattato da un editore che gli ha commissionato dei racconti. E da allora integra la pensione scrivendo. . Un paio di birre insieme piacevolmente ( un giro a testa, che non sia mai) a chiudere una giornata noioso ci volevano proprio.




km 68 h 420m




04.08 Lagos



Bon , finite le lagune e le saline sulla costa il panorama diventa questo che è decisamente meglio. L'interno inceve è la solita infilata di robe che finiscono con la s ( golf clubs, residences,  country clubs etc etc ).










Qualche pezzo bellino di ciclabile tipo questo che è su palizzata



Qualcuno interrotto da ostacoli inaspettati











Però io traccia di "incantevoli paesini che potrete visitare , vi fermerete ogni 10 minuti per fotografare l'incantevole paesaggio" spacciato in parechie guide online non ne vedo traccia. Sarò diventato arido, ma a me sto Algarve pare una cacata pazzesca ( cit.) .
Mi sembra un prolungamento della Costa del Sol, lo spirito mi sembra decisamente quello e pian piano arriveranno alla stessa densità di costruzioni.
Bleah.
Pedalando su un ponte incrocio 2 tovarish francesi e ci fermiamo a ciacolar; mi garantiscono che la costa ovest è meravigliosa, fresca e tutt'altro rispetto a questa schifosetta sud. Loro campeggiano selvatici e costeggiano per arrivare ad un porto per imbarcarsi per le Canarie. Carichi anche loro come somari e per un avolta pelosi e barbuti ma senza traccia di hipsteritudine.
E allora quasi quasi cerco di allungare il possibile la tappa di oggi, così costa ovest il prima possibile.
E invece alle porte di Lagos buco dietro e tra smonta tutto dalla bici, cerca il foro, ripara, rimonta alla fine mi fermo al campeggio di Lagos.
E male me ne colse, campeggio schifoso per non dire ai limiti della decenza; giovinastri ospiti con senso del vivere in  comunità  inesistente. 3 rarissimi casi di punkabbestia con cani agressivi e rompicoioni che hanno abbaiato a tratti per tutta la notte; un gruppo di sfigati semihipster di non ho capito cosa, che accoglieva altri giovinastri in viaggio e che dormivano li in tende già montate e che questi semihipster in qualche modo gestivano che han pompato musica fino alle 2 di notte; il caldo bestia e umido; camminare per il campeggio e cercare di evitare le cacche di cane; la misera insalata con pollo ai ferri che son riuscito a mangiare che nel mentre si è messo pure a pioviginare.
Insomma, questa parte di Portogallo ce la ha messa tutta per farsi piacere.


km 91 h 700m



05.08 Aldeia Velha


Scappato dal campeggio stanco e quasi insonne, a pochi km da Lagos finalmente si cambia. Basta residences vips, natura, qualche casa i paesi che son veri e non finti. Non che non ci sia ricerrtività, ma almeno non prevale su quello che è il tessuto normale di una cittadina o paesello che sia.


A tratti ci si affaccia su rocce a picco ,  ma poi la strada ritorna all'interno ed è su e giù ma senza cattiveria. A parte un abisso da 16% da cui si doveva poi riemergere per ulìn altro 16% da fare in salita però e a quel punto ho evitato e snon andato ancora più all'interno.



Sapevo già  che me ne sarei pentito,, ma mi sarei pentito lo stesso di non esserci passato : Cabo de sao Vicente, la fine del Portogallo a Sud. Scogliere altissime, ventonone ed una quantità di gente insopportabile per la mia indole da orso delle caverne.




Allungato di un casino ed è ventone sempre o quasi contro, ma che meraviglia però i boschi di pini marittimi e di eucalipti .
E quando ci si passa inmezzo ci si ripara anche dal vento. Fanculo Algarve e viva Alejzur!

Il vento mi ha massacrato, son stanco dalla notte quasi insonne , si cerca campeggio e basta così. Il campeggio è fuori ma no verso la costa, sulla stradina per arriarci ci sta un ristorante con cartelli pacchiani che mi fanno sospettare la fregatura ( tipo Qui Se Magna Ben), ma poi un cameriere che guardandomi passare mi saluta e mi incita.
E allora piuazzata la tenda e lavato ci vado e vediamo se i cartelli pacchani mentono o che.
Bacalao a Bras , insalata dipomodoro, bottiglia di vinho verde gelato. Tutto buonone e vihno verde galato per tutta la vita. Adesso si che il Portogallo mi ha conquistato, ci voleva solo un pelo di natura in più, cruda, cotta, fermentata


km 98  h 980m



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