14.08 Barcelos
Sfioro Porto e non
mi ci addentro che la mattina mi sveglio in mezzo al nebbione
assoluto. Parto dopo le 10 che aspetto che almeno la tenda si
asciughi ed è ancora nebbia.
Irriducibili
Pian piano e andando di nuovo verso l’interno si dirada; adesso sono in piena zona di camino de Santiago e quindi ogni tanto becco i viandanti per strada ; dei ciclisti non se ne frega più nessuno ed i cartelli di attenzione sono dedicati ai soli pellegrini.
E’ campagna quella
che passo dopo Porto, ricompare il mais che avevo lasciato in
Francia, in Spagna del sud nessuna traccia e adesso che ci sta
decisamente più acqua ricompare. Meno ulivi ma più viti, molti più
conventi, chiese e contorni. Ogni enne km compare un qualcosa *.* del
pellegrino, che sia da mangiare, bere o altro, cartelli di feste
agostane per il perdon, festa dell’emigrante, madonne di tutti i
tipi.
Io punto a un
campeggio solitario dopo Barcelos, domani si torna in Spagna e voglio
avvicinarmi il possibile senza però stroncarmi di fatica.
E la mappa
aggiornata a capocchia del Portogallo mi frega un’altra volta; mi
aveva insospettito non trovare nemmeno una indicazione”parque de
campismo” , ma li poteva dipendere anche dalla direzione di arrivo.
E il gps mi ha condotto bello bello ad una cappella mortuaria, riposo
si , eterno però.
Volta la capa al
cavallo e torna a Barcelos che qualcosa da dormire si trova; i
pellegrini ( malditi) mi han fregato tutti i posti a buon prezzo, ma
combino lo stesso e con prima colazione compresa in una pensione. E
poi spesi per spesi, vado a cercar da mangiare e vedere se riesco a
provar il brivido della fejioada che per adesso ho trovato solo dove
ci stavano 40 gradi e non era il caso.
Niente da fare, però
dove mi infilo hanno vinho verde e allora mi tocca. Hanno pesce
fritto e basta fritto allora prendo bacalao alla maniera del locale
: impanato, fritto, in carpione e con chips home made di contorno…
insalata mista però e niente superalcolici.
A dormire che domani
arritanta salita
km 100 h 850m
15.08 Baiona
Per arrivare a Tui,
confine tra Portogallo e Spagna , ed evitare statalona seguo
esattamente il percorso per Santiago.
E’ dura, anzi
durissima; ovunque fumi di griglia, mi tocca legarmi alla bici a mo
di Ulisse con le sirene. Pollo, porco, sardellate, nell’aria solo
profumi di cibo e fumi diabolici. Tengo botta altrimenti mi muovo tra
una settimana.
La strada mi porta
anche su ciotolati che i romani avrebbero guardato con orrore; fatca
e pezzi di salita al 10-12%, buoni da mtb e non da bagaglio. E in
effetti mi supera un gruppetto di coetanei in mtb senza bagagli con
targhetta che li qualifica come gruppo pellegrini Barcelos ( o una
cosa del genere) e dovrebbero fare il percorso Barcelos – Santiago
in 4 giorni. Mi sorpassano mentre io cedo ad un tratto sconnesso e
verticale e vado a piedi; dopo qualche metro anche qualcuno di loro
cede, son quelli che hanno i rapporti mtb vecchia generazione . Poi
spiana per qualche metro e poi riparte alla grandona sempre con
ciotoli ed uno di loro sbaglia cambiata e cade di brutto. Ululati di
dolore che si è piantato il manubrio poco distante dallo sterno, mi
fermo a dare una mano per quello che è possibile.
Si muove, ma gli fa
malon a respirare , forse una costola rotta, di sicuro una gran
botta. Impacco di acqua fresca che recuperano del ghiaccio in una
casa li vicino, io caccio il lasonil per almeno limitare l’ematoma.
Dei sali per lo shock e, stabilito che non dovrebbe essere una
costola rotta, un oki per i dolori.
Riparto ma stavolta
allungo per asfalto e si fotta il percorso. Il percorso per un tratto
segue una delle vie romane; in cima alla prima salita tosta tosta ci
sta una colonnina di marmo al posto della pietra miliare che sta in
un museo e mi fermo li a bere e mangiare qualcosa che si è dato il
tutto. Poi sarà discesa da godimento assoluto e poi saliscendi fino
a Tui, Spagna. Ecco, la zona sarebbe anche paesaggisticamente bella,
ma come tutti i posti di frontiera è da dimenticare. Son tentato di
fermarmi li, che adesso saranno 400 metri di salita per scollinare e
riandare verso il mare, ma i pellegrini han già preso tutto il
meglio. E allora si mangia e beve qualcosa, perso per perso mi son
concesso la cerveza che adesso si torna alla Estrella, ma questa è
Estrella de Galizia, diversa , come fosse quasi una doppio malto,
buona .
Durante
l’interminabile salita son stato tentato di mollare e piantar tenda
nel bosco; la fregatura era che non si vedeva una fine chiara della
salita, sembrava sempre una o due curve dopo. Poi metro dopo metro
come tutte le salite è finita ed è tata discesa al 3-5% da orgasmo
multiplo contemporaneo praticamente fino al mare . Si , prima del
mare dei su e giù secchi che adesso son tutte colline su colline su
collinette, ,ma già a vederlo dall’alto è stata bellezza.
km 95 h 1370 m
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