lunedì 20 agosto 2018

16.08 - 18.08


Manca meno di 1 mese e son sulla via del ritorno; mancano ancora dei puntini da unire, per tanti altri me la sono messa via e sarà prossima volta. Niente costa ovest della Francia, niente Normandia , niente terre di Fiandra e niente discesa dal Reno; si fa qualche pezzo della costa nord della Spagna, si rientra in Francia e poi vedo che fare, dove e come attraversare le Alpi.
Al 18.08 i km sono circa 5700, dislivello non so che dovrò fare i conti, mai fatti tanti così di seguito. E ne mancano almeno 1500 a naso.
Se il vento continuerà ad essere contrario, nord della Spagna si farà in treno tranne qualche pezzetto, Francia ed Italia vedrò strada facendo che non mi corre dietro nessuno, ma verso il 10 settembre vorrei essere a casuccia a far pulizie, veder se le patate sono pronte, star 2 giorni con le chiappe a mollo per ammollire i calli e poi ricominciare scuola.




16.08 Pontevedra

Partenza tardissimo causa nebbia; ok l’ho vista, ho capito di cosa si parlava nei romanzi. Mo basta però! >E pure freddino, almeno ai piedi e un umido ( giustamente) de paura. Ignaro pensavo che almeno non ci stava vento, ma poi è arrivato puntualissimo. Passo da Vigo e mangio qualcosa che salite e vento contrario mi sfibrano proprio, la baia di Vigo se bela, e intorno è tutto verde di alberi ed erba. O la nebbia le innaffia quotidianamente, o è zona di pioggia. Io vorrei sbrigami anche , ma è tutto un saliscendi ed il vento è sempre contrario .
Poi in una discesa dove almeno non dovevo pedalare duro, dolore assurdo al ginocchio sinistro, all’interno. Una fiamma. Un’apina ha scambiato il mio interno ginocchio per un pericolo . Malon anche se son riuscito a toglier e il pungiglione, il ginocchio è gonfio e mi fa male a pedalare. Campeggi vicini niet, allora punto a pensione supposta economica, supposta che non hanno più singole ma solo matrimoniali e con bagno . E mi va anche bene, che è festa in città e passo la serata a sentir concerti nelle varie piazze. Nel gran casino mi vien voglia di pasta che sogno da qualche notte infilandola in sogni strambi; non cedo che non ci credo che la sappiano fare bene, però cedo ad una pizza argentina. Come temevo, lievitata alla bruttodio e quindi notte di sete inestinguibile a spezzare le catene dei carboidrati...







km 50 h 580 m


17.08 Santiago de Compostela

Eccomi qui, puro come un giglio, tutti i miei peccati son stati mondati, è stata dura ma adesso si ricomincia a peccare SOLO per cose serie e non per cose veniali. Adesso che son diventato grande so per cosa peccare e per cosa val la pena dire solo “peccato”.
Pochi km ma sudati anche questi da continui su e giù e dal solito vento fetecchione. Mi sarebbe piaciuto andare più in la, ma per il prossimo campeggio avrei dovuto pedalare parecchio, per trovare posti alternativi avrei avuto la spietata concorrenza di tutti o quasi i pellegrinos che convergono a Santiago. E allora bene così e il resto si farà.



Paese che traversi, simbolo di frasca che trovi





Ben pò, il paese dell'asado se nella rotonda mettono sta opera d'arte maiala. Però è troppo presto ...










Pedalo sempre in mezzo al verde, la Spagna gialla e desertica del sud qui non sanno nemmeno cosa è; fa fresco, parto sotto i 20 gradi e con il vento si sente anche qualcosa in meno .
Man mano che ci si avvicina a Santiago compaiono indicazioni su indicazioni, è tutto un saliscendi, almeno sempre in mezzo a boschi o pratoni con anche mucche e vitelli .
Arrivato a Santiago è un tripudio di gente in bici con borse e gente a piedi con zaino o senza. Tanti mi sa che lo fanno con pulmino al seguito con bagagli & C. Appena ci sta un pratino ci si vede gente svaccata e sfinita liqufatta sopra lo ìzaino magnum. E’ una sfilata di ginocchiere, tutori, bendaggi, tanti caminano in ciabatte o crocs pieni di compeed e cerotti. Non mi sembrano particolarmente felici, spossati e con l’aria di “fatta” si però.
E ci sta anche una marea di turisti; faccio fatica ad andare non davanti ma di lato per fare la foto di rito, non faccio nemmeno la fatica di chiedere una foto o montare il treppiede che tutto sto casino non lo sopporto e dopo la meritata cervesina di fine giornata me ne vo ad affrontare le ultime salite ( feroci) per il campeggio e cerco di non dire troppe parolacce mentali che almeno 24 ore sta verginità dal peccato me la vorrei tenere.
Dopo lavaggi e montaggi passo al bar/restaurante che ha prezzi assurdi. E allora opto per bottigliona di birra e cena autogestita ; si chiacchiera con una coppia di sud coreani che ( lui a ire il vero) han visto la bici stracarica e mi han chiesto da dove vengo etc etc . Loro son in Spagna per 3 settimane e la girano in macchina che vorrebbero vedere il più possibile, ma lui è cicloviaggiatore, lei un poco meno e allora alternano le vacanze.
Mi parla benissimo della Corea per giri in bici, ha ciclabili belle lunghe e si trova da dormire e mangiare a prezzi buoni. Non è la prima volta che me ne parlano, la prima da parte di un coreano in diretta. Boh, che andar fin la e poi non andare in Giappone mi sembrerebbe peccato.
Intanto ci si dorme su e finiamo sto viaggio va.




Burlonissimi!






















km 62 h 1230 m


18.08 Meson

Veeeento tanto vento blu, le cose, sui muovonooo.
Continua sempre il su e giù, e continua anche il vento contrario. Son partito tardi , che freddo e vento e un umido pazzesco mi han fatto aspettare prima di partire. Oggi non dovrei nemmeno far troppi km , che alla costa non ci arriverò in botta unica e allora posso pure prenderla con calma.
Calma relativa che il vento mi sta proprio sfinendo; mettici insieme i su e giù che non ti fanno prendere un ritmo decente. Ma almeno fino al pomeriggio non posso tirar croste che almeno 24 ore …
IL paesaggio è sempre quello, bello per carità, ma come in Bretagna mi sta venendo a noia.
Non avevo programmato, puntavo solo al campeggio, ma sono in piena dirittira di arrivo del camino; si susseguono nomi tipo “ le porte di Santiago”, “ultima tappa prima di Santiago” e ci stanno un sacco di osteli e alberghi vari. Più di qualcuno anche chiuso a dire il vero, però han messo su proprio un bel business.
Incrocio anche un sacco di ciclisti in direzione opposta e tutti salutano con “buen camino” anche se me starei andando, oltre a non averlo fatto… ma va bene uguale, il belo del saluto tra kompagni di bici con borse è sempre bello.
Campeggio, solite cose e stavolta una coppia di pensionati spagnoli mi prende in simatia e passiamo una oretta piacevole a parlare dei viaggi. Stranamente conoscono Udine non per il calcio ed anche Trieste. Ci erano stati più di 30 anni fa in tenda e non erano andati nella allora Yugoslavia che glielo avevano sconsigliato; gli ho raccontato qualcosa di come è oggi, senza Tito e divisa in vari stati.
Il tutto loro in spagnoitaliano , io in italospagnolo; sembravamo gli allievi prediletti di Dari Fo.
Non ho voglia di andare in cerca di cibo e la cena è autogestita e con su la giacca che fa nucazz’efridd e umido de paura. Prima delle 21 in tenda a cercar calore nelle piume e cercare info sui treni, che quando arrivo sulla costa, oltre ad una cena di pesce mi sa che punterò anche ad una serie di treni che di vento contrario basta e avanza. E’ dal Portogallo che ci combatto, mo basta e avanza.







L'incubo del cicloviaggiatore, così all'infinito













km 76 h 1230 m

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