13.08 Praia de
Esmoriz
E alla mattina il
mio amico australiano vuoi che se ne vada via senza salutarmi ?
Giusto mentre sto
pensando che forse sarebbe meglio dirigersi verso il bagno ?
Però dopo poco gli
dico che passo a salutarlo io che DEVO andare a pettinarmi e coglie
al volo .
MI fa vedere la sua
bici, una Koga, una delle regine dei viaggi. Oramai le fanno in
alluminio, ma ricordo ancora negli anni 70 i primi cicloviaggiatori
che vedevo erano sempre stranieri, ma immancabilmente avevano sotto
le chiappe una Koga, rigorosamente in acciaio e la sella
assolutamente Brooks. Ha un bel manubrio a farfalla, ha i bagagli
sistemati in modo perfetto, doppio cavalletto, tutto in tinta; mi fa
quasi sentire un profugo, quasi che alla fine il mio è un collage di
pezzi presi o cambiati nel tempo e qualcosa di autocostruito o
modificato.
Gli racconto della
serata, commentiamo entrambi la gentilezza dei portoghesi, mi dice
che a lui hanno stufato musei & C, a 72 anni è diventato pigro.
Mi chiede per la strada per Porto e caccio fuori il portatile che la
cartina ch ho è solo per dare una idea vaga di dove si è. Lui
invece viaggia con una carta a 250.000 che secondo me è ancora meno
utile della mia, ma tant’è, a lui va bne così mi coiona per
l’anima tecnologica . Gli spiego che così riesco, non sempre…, a
non perdermi andando per strade secondarie e che per le secondarie
spesso si trovano perle rare e magari anche trattorie di quelle
giuste. Lui invece preferisce non aver sorprese e andar per le
statalone che hanno indicazioni e così via. Non gli do nemmeno tanto
torto che spesso le prendo anche io quando voglio accorciare, evitare
sterrati o salite dure, spegnere un po' il cervello, trovar da
dormire.
Parte che io devo
ancora finire di smontare la tenda e scegliere bene il percorso per
andare verso Porto che si torna verso il mare per evitare qualche
montagna tosta ed essere sicuri di trovare un campeggio facile.
Smonto, impacco, mi fermo al bar del campeggio per caffè e il pastes
de nata quotidiano, prendo acqua fresca e finalmente parto. Dico
finalmente, che la prima pedalata è sempre dura e faticosa, poi si
va.
Ribecco il mio amico
quasi uscito dalla città, è li che discute con un tipo chiedendo
informazioni. Mi fermo e lo aspetto, mi vede e felice mi viene
incontro chiedendomi lumi per andare a beccare una strada . Attacco
il gls, cerchiamo di fare parallelo mappa e gps e alla fine l’imbocco
della strada che interessa a lui è a un 400 metri, naturalmente non
indicata con il nome che cercava lui., ma solo con l’indicazione di
massima di una delle località . Io gli faccio notare che così
allungherà di una 30ina di km e che si beccherà qualche salita in
più, se vuole possiamo fare strada insieme, ma niente, lui dice che
è vecchio e che quindi mi rallenterebbe e che comunque preferisce
andare sul sicuro e seguire le strade statali con nome completo.
Ci salutiamo
stavolta per davvero ognuno per la sua strada ed io prendo la mia di
secondarie.
Si perché per le
secondarie si trovano delle perle inimmaginabili
E poi è il regno
delle “Botteghe di Paese”; che poi queste botteghe si trovano
anche ai limiti delle città o in qualche quartiere degradato, che
per l’appunto son paesi a se stanti, ma secondo me rappresentano
l’essenza del negozio.
In questa mia
ricerca c’entrano più aspetti, la possibilità di trovare una
lontana parente della Luisona, fare qualche chiacchiera in misto di
lingue gesti ed espressioni, lasciar qualche euro in giro per far
sopravvivere queste istituzioni, rivedere la vita dei mie genitori,
bottegai entrambi. E poi pure perché li dentro sei un Cliente con la
C, non uno qualsiasi.
E allora via, che in
ogni paese dove sono stato l’accoglienza è sempre bella. Entri e
se ci stanno altre persone li a chiacchierare, si zittiscono. Ti
guatano e inquadrano, poi riprendono; in genere diventi il cliente
principale da soddisfare, se a gestione da parte di giovani non
tanto, ma se ci sono vecchi del mestiere è garantito.
Se è un lui a
gestire, mi è capitato solo in Spagna di essere coccolato, ma se
invece è una lei, il dialogo nella lingua che non conosco lo
immagino sempre così : ma cosa ci diamo a questo bel bocon di mostro
eh ? Che le siorette delle botteghe han sempre gran gusto. La vol
frutta, ah si che la fa tanto ben che me disi sempre el dotor. E poi
un poco de prosciutto ? Questo in busta che lo magna anca mi tutte le
sere ? Cussì quelle cosce come coppertoni ( cit.) no le se smagrisse
?
E da bever acqua
fresca e non quelle robe mericane piene de coloranti. Una bireta no
la ciolemo che xè massa presto e la fa mal, anca mio povero marito,
sant’omo sa, ne beveva anca massa el xe morto. La cosa bella è
che in genere prendono im mano qualcosa e mi dicono che nome ha,
quindi riesco ad imparare qualche elemento di sopravvivenza senza
ricorrere a google ed imparando anche come si pronuncia la parola
misteriosa.
Questa è un proto-mercatone
Quando poi prendono in gestione i figli, grossi miglioramenti estetici nelle vetrine; ma il furgone rigorosamente parcheggiato davanti
Ad un solo passo evolutivo dal supermercato
Le meravigliose vetrine complementari, con ,madonna di Fatima, buddha, rospo e ballerina tutti insieme. Geniale.
Comunque anche se ho
evitato le montagne più alte, un pacco di salita me la son fatta
anche oggi.
Gli ultimi 30 km,
oramai sulla costa, fratel vento si è ripresentato bello pimpante.
Stanco e tardi non
arrivo a Porto, ma ci sta un campeggio e non manca molto al buio. Il
vento è carico di umidità ed è belo fresco, la roba “stesa”
dietro che si era asciugata durante il giorno si è ribagnata-.
Doccia e non lavo nemmeno la roba del giorno, troppo stanco e troppo
tardi. Non faccio nemmeno la fatica di crcar in giro da mangiare e
vado direttamente al ristorantino del campeggio e per stupendi 8 euri
mi magno bacalao fritto con sopra cipolle e verdure in agrodolce ( un
saor quasi), chips di patate fatte in casa, una bella insalata verde,
mezzo di vinho verde gelato e per finire non hanno la gingja e mi
portano una grappa bianca. Vitazza agra.
Poi la mattina
quando farò check out altra sorpresa, per la notte in campeggio ben
5.70 iuri, roba
che costa di più
stare a casa.
Easy Rider
Meraviglie da giardino
km 113 h 1770 m
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