sabato 11 agosto 2018

0608 - 08.08

06.08 Barragen de Morgavel ( dintorni di)

Oh, sarà stata la nottata insonne nel campeggio fetente, sarà stato il ventaccio maledetto, sarà stato il bacalao, la bottiglia intera di vinho verde gelato impossibile, però un ronfatone spaziale. E dopo una 10ina di giorni ho dormito pure dentro il sacco piuma. Anzi, mi son svegliato di notte con i brividi, lo ho estratto e mi ci son ficcato dentro soddisfatto; aaaah che gioia l’aria fresca dell’oceano. Fastidiosa mentre si pedala che sembra sempre salita, ma che soddisfazione di notte.
Sveglio alle 7 butto occhiofuori dalla tenda ed è quasi luce, quasi che mi sembra di avere cataratta. Mi rigiro e do la colpa allo stupendo vinhello, dopo poco arriguardo fuori ed è sempre cataratta. O meglio, nebbia; e nebbia con il vento che non mi era mai successo.
La poderosa nebbiolina nominata in tanti racconti e romanzi ! Emozione. Freddino però e mi tocca di aspettare che si alzi per far su armi e bagagli.





Dopo una orata abbondante decido che ok, ha vinto la nebbia e la roba si asciugherà stasera e strada facendo. Parto e tornando sulla strada ripasso davanti al santo posto che mi ha, insieme al paesaggio, riconciliato con il Portogallo. Meno mal che è chiuso, altrimenti almeno un caffè ( non verde) me lo sarei bevuto volentieri. Sulla strada la nebbia non ci sta, ma guardando verso la costa il grigio è sempre li; e il vento che ha soffiato per tutta la notte, soffia ancora bello teso.
Si va , pochi tratti in piano, tutto su e giù; provo a tornare verso la costa, ma niente da fare, sempre nebbiolina e il vento è ancora più forte.
Via spingendo sui pedali guardando all’orizzonte se ci stanno alberi che un poco proteggono, la fregatura con gli alberi è l’effetto Venturi quando il vento ha la stessa direzione del tunnel alberato, come essere nella galleria del vento.
Avrei voluto andare più avanti, ma son lesso dalla stanchezza; anche in discesa mi tocca spingere sui pedali, solo quando è bella pendente mi ci rilasso, ma poi in genere vuol dire che la salita successiva sarà parimenti pendente…
Punto al campeggio più vicino, spartano ma va bene così. Il mio vicino di tenda è pure lui in bici, lo saluto , risponde e poi si gira. Miiiii, uno più orso di me!
Voglia di spentolare non ne ho, ho da almeno 2000 km una busta di risotto in borsa , del couscous da fare, ma ci sta vento pure nel campeggio e si alza sabbia e non ho punto voglia di fare con i denti lo stesso rumore della catena. Mi butto sul triste bar del campeggio e invece sorpresa delle sorprese mi stupiscono con non so cosa mi hanno detto fosse, io avevo chiesto solo “datemi qualsiasi cosa da mangiare che va bene tutto” ( che il tipo davanti a me gli aveva sfracassato gli zebedei chiedendo in inglese come cuocevano il riso, si perché a lui piaceva fatto così e non in altro modo e quindi se per cortesia etc etc ) . A me han detto una cosa in portoghese ed ho solo chiesto che tipo di carne fosse e mi han risposto “porcu”; che bello non essere mussulmani o ebrei praticanti.
Ben po', uno spezzatino di maiale e vongole con il pomodoro che apriti cielo se era buono. E contorno patate arroste e riso cotto come cavolo volevano loro e con una spezia che non ho riconosciuto. Stanchezza e fame certo, ma l’accostamento nemmeno pensato mi ha conquistato.
Grande Portogallo!
Peccato solo non avessero vinho verde….

km 81 h 580m



07.08 Vile Nogueira de Azeitao ( dintorni di)

Diobonazzo quanto vento!
Per un po' nascosto dagli alberi, ma alla fine son andato di penisola e li nessuna pietà e scampo.
100 km di parolacce a me e a chi me lo ha fatto fare ( sempre io) .
Tanto traffico fino ad un certo punto poi io sono andato per una penisola per prender poi traghetto ed è calato di brutto. Ma il vento contrario sempre li bello bello a spettinarmi tutto .
Lo pozzino cecallo Eolo e famiglia.




Sempre piacuda






Ad ogni delta risaie, ciapa là  cinesi!




Ho provato anche strade alternative sterrate in modo da beccare più alberi, ma era sabbia fina e ci sprofondavo, provato più verso il mare e son riuscito a fare ben 3.6 km in mezz’ora.
Per le minisoste il problema non era tanto trovare ombra o da sedere, ma un cencio di riparo dal vento. Almeno bello il paesaggio pur lontano dal mare, dune antiche se ho capito bene un paio di cartelli, pieno di pini marittimi con tratti di eucalipti e quindi insieme al vento arrivavano veloci i profumi. Sole pieno ma fresco, sui 25 gradi e quindi de dio dopo le esperienze mistiche degli over 40 gradi, nessuna fata morgana dall’asfalto, ma Stalvio dall’inizio alla fine.
Ho incrociato cicloturisti felici in direzione contraria, ma tanto tanto felici !
E anche una famiglia di 5 pazzi, anzi , meglio dire che i pazzi erano i genitori con 3 figli in età pre o adolescenziale tutti in bicicletta. Genitori stratacarichi, borse piccole per i figli. Il padre in cima alle borse posteriori aveva caricato uno di quelli che sceglieranno la sua casa di riposo, la moglie che di traverso portava la bicicletta di quello che darà il parere per staccare il supporto vitale. Un mito!

Si arriva alla fine della penisola, attesa per prendere il traghetto e dentro il traghetto finalmente basta vento. Ma la traversata dura poco, poi si riparte per su e giù per cercare di arrivare verso Lisbona, ma non gliela faccio più, son stracotto e allora si punta ad un campeggio che più o meno è di strada. Devio per il campeggio frenando a metà discesa alla Villeneuve ( sigh) e di nuovo su e giù per il campeggio che è in mezzo ai boschi. Piccole proprietà signorili ma anche case di contadini che fan vino ( verde ???) e arrivo ad un abisso stretto stretto , sarà almeno un 18% e mi tocca farlo frenando a chiodo che la strada è un budello avvitato; dal ogliame intravedo la salita successiva e allora mollo tutto, scalo tutto, mi alzo sui pedali e STRAARGHSWZGNNNnnnn ci provo , ma è al di la dell’umano con le borse. Riesco a scendere dalla bici senza danni e a fatica ce la faccio a spingere bici e basto al di la dei 30 metri letali. Il gps mi dice 23%, a me sembrava un II grado classico.
Poi prosegue con saliscendi sul 12% ma solo per 2 danatissimi ultimi km.
Al campeggio trovo simpatico veciotto che dopo aver visto i documenti mi chiamerà Carlo ogni volta che mi incontrerà, check in si farà domani mattina che adesso non ha voglia.
Anche stasera punto voglia di spignattare che è tardi e sono stanco , porco alla piastra, riso pilaf e patatelle fritte, il menù del giorno; comprese 3 birre fanno 8 euro….


km 99 h 900m



08.08 Areia

E si riparte affrontando le prove di Ercole a muscoli freddi, fatto il check in con calma e son 7.5 iuri, praticamente con una notte in costa del sol mi ci pago la settimana qui. E divertendomi, salite assassine a parte, pure di più che nei dintorni è pieno di sentieri e il campeggio pullula di mtb e li becco anche in giro. Ad un certo punto scollino e in lontananza vedo case su case su per ripide coste : Lisbona! Pensa l’ingenuo .. E invece no, ce ne manca per arrivare alla costa per prendere il traghetto per Lisbona, pensare che ieri sarei voluto arrivare più in la possibile per vedere Lisbona illuminata di notte da lontano. Vabbè, prossima volta e meno male che non ho fatto foto alla presunta capitale.
Che ci mancano non tanti km, ma densi; dopo la campagna, lasciano perdere le salite, alla fine ci sta una paradisiaca serie di discese fino ad arrivare alla città con sobborghi che in cima ha il porto con i suoi bei traghetti. Anche i ponti per Lisbona, ma quelli credo siano solo autostradali e dopo la cazzata fatta tra Spagna e Portogallo vado sul sicuro.
A fatica e con su e giù in mezzo al trafficone, passando da strada a marciapiedi in sanpietrini bianchi alla fine si arriva a vedere Lisbona, enorme ed è solo la prima fila di case. Biglietto, coda, salgo e insieme a me sale un tipo con conchiglia di Santiago, mtb e per il resto uomo immagine Decathlon. E’ spagnolo, è partito dal sud del Portogallo e adesso si attaccherà al cammino di Santiago per sparagnare su alloggi & C, voleva fare la costa, ma visto il vento fetente ( quindi non era una mia impressione!) ha cambiato programma e farà quello più interno. Sbarchiamo, ci salutiamo e mi da da pensare . Se domani ci sarà ancora questo vento mi sa che lo seguirò, così sfrutterò un poco il supporto logistico del camino anche senza avere credenziale . Che ci stanno pure i privati e dove ci sta business si mangia e si dorme nomo ?









Seconda stella a destra pfui, DIRITTI SI VA!

Ci salutiamo , lui va a sinistra ed io a destra per una ciclabile. Che dopo poco finisce e non si capisce dove riparta. Proseguo per la strada direzione Cascais, ma è anche direzione Estoril e tutti sembrano eccitati per l’autodromo e vanno via come i caccia. Quindi marciapiedi, poi ricomincia la ciclabile, poi si interrompe. Poi prendo lungo il mare, balla bella finché ci sta ed è pieno di locali.
E tanta gente che corre, tanta che passeggia, colonne di turisti che si va verso Plaza del Comercio e alla torre di Belem. E li il disastro che mi tocca scendere dalla bici e fare un 4 km camminando.
Bello il monumento ai navigatori e bella la torre, ma via dal casino.
E ricomincia il giro di ciclabile, sarebbe proibito ai ciclisti ma si passa lo stesso, scendi dalla bici. Insieme a me partecipa un asiatico con bici pieghevole; qualche volta è avanti lui e lo sfrutto, qualche volta sono avanti io e mi sfrutta. Dopo poco cominciamo ad aspettarci e a darci indicazioni. E’ vietnamita ed è agli ultimi 2 gg in Portogallo, poi partirà per Macao ( che già a sentire il nome mi vien voglia di rileggere Salgari) , mi chiede se sono mai stato in Thailandia in bici che è una figata.
Ci spiego che a me il caldo umido mi fa lo stesso effetto del cianuro, ma lui dice che in tante zon si sta belli freschi. Boh, indagheremo.
E ricomincia il vento che a Lisbona era solo brezza , poi lui devia verso l’interno ed io continuo a fare zigo zago finché non trovo più nulla e sfido le macchine per la strada . Miiiii, che palle!
Cascais la conoscevo solo per le vicende di casa Savoia, per un attimo ho anche pensato di cercare la villa dell’esilio , ma poi anche no e fanculo ai Savoia da Vittorio Emanuele II in poi .
E sempre ventaccio malefico e alora va bene, hai vinto, stasera si punta ad un campeggio e domani non si torna indietro che non è da vero uomo, ma si fa una virgola per andare verso le dolci valli, che qui oltre ad esserci vento ci son temibili su e giù anche per arrivare al campeggio.
Al campeggio finalmente riesco a piantare i picchetti in modo decente solo perché è tutta sabbia non compressa, nostalgia per i morbidi, soffici, umidi verdi prati di Islanda.


km 70 h 600m

1 commento:

  1. Dio mio come ti invidio! Grazie per aver condiviso questo tuo meraviglioso viaggio

    A.

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