venerdì 31 agosto 2018

28.08 - 30.08


28.08 Castelnaudary

E finalmente quasi pianura; quasi eh che dopo uno si abitua male. Ma comunque basta su e giù fetenti e per un pochino basta anche vento. Solo per un pochino.
La tappa comincia andando verso Tolosa, ho deciso nottetempo che si punta verso il canal du Midi, magari noioso dopo un po', ma almeno con pendenze risibili, senza troppi sfastidi di attenzione, tutto sommato rilassante per qualche giorno.
Parto cercando un caffè e diobono che fatica trovarne uno; alla fine lo prenderò e pessimo in un minicentro commerciale. Dove però hanno in offerta i croissant freschi che saranno spuntini per il giorno e mi sa che avanzeranno pure .
Lemme lemme si arriva alla periferia di Tolosa, che si è alzato il ventone che pare che lo cerco apposta, non cerco nemmeno di andare verso il centro storico che il traffico è un casino, costeggio di bolina insomma e passo vicino all’università. E vedo il miraggio, un triciclo con su macchina del caffè San Marco. Chiedo un cafè grand che in genere mi capiscono ( ma non si sa mai, che in Spagna era “alto” oppure “americain” , in Portogallo “largo”) e infatti niet, indico con le dita e m mostra praticamente una mastella, nego con il capo e alla fine concordiamo per un double expresso che mi ha sgamato che son francese della bassa..
E me lo offre pure, che capito che son italiano mi parla un pochino nell’idioma natio, che ha giocato a calcio per anni e ci stavano parecchi italiani nei giri internescional che frequentava; e li un misto, lui in francese-italiano, io in italiano-francese bbiam discorso amabilmente di bici e viaggi, di dove sono stato , della bici che ha ammirato da subito ( “aaaah, Cinellì, a grand velo”). Poi cerca di vendermi anche un pacco da 500 gr di semi di caffè ( che obiettivamente era buonissimo e viene dall’Uganda) ma obiettivamente si è messo a ridere anche lui quando gli ho ricordato che mi sarei fatto 1500 km con caffè al seguito…


E poco dopo il caffè, l’incontro con il canale. Dio che ben non pensare più alle strade da fare ma solo seguire. Tanto so che tra qualche giorno mi stuferò, ma più di qualche giorno non durerà e intanto va benone così. Che si può pensare al qui ed ora che la strada è li segnata e non ci si può sbagliare più di tanto, assai yogosa come cosa, ma ogni tanto fa bene.
Parto dalla città, tutto asfaltato, un sacco di gente in bici o che corre, tante barche ormeggiate, la maggior parte da anni e per sempre che ci stano atelier di moda/arte, bar, night, abitazioni, di tutto un po'.
Poi comincia lo sterrato e quando gli alberi mancano si fa sentire il vento sempre più forte, la madonna se si fa sentire. Pare che Eolo abbia sentito che son libero da peccati e faccia di tutto per farmelo scontare.




Declinazioni di percorso






A tenuta stagnissima






 Installazioni













Stanco punto ad un campeggio, ma per arrivarci sbaglio piano di battaglia che non mi accorgo che ci sarebbe anche un altro ponte più avanti; e li la battaglia controvento si fa a dir poco epica, velocità sui 3 km/h a testa bassa. Finalmente entro in paese ed un pelo cala, vedo una Lidl e mi ci fiondo dentro per prendermi una birra fresca, che non ho nemmeno voglia e gambe per cercare un bar; ed il campeggio è municipale e quindi probabilmente senza bar o simil struttura.
Davanti trovo 3 ragazzi provato in bici, con superbagagli e bici che affamati addentano pane e affettati, ciacoliamo un pochino ma la gola arsa e la gola mi chiamano. Poi esco e mentre sbevazzo continuiamo, loro son di rientro, son di Tolosa, è da 2 mesi che sono in giro per i balcani e l’Italia del nord la hanno fatta in treno partendo da Trieste, abbiamo in parte le stesse borse, le polacche Crosso ed una delle ragazze mi dice che le ha prese che sua mamma è polacca e le conosceva, le migliori borse da bici che abbia mai usato, mi dice però che ultimamente han rivisto i listini e son diventate costosone.
Ci salutiamo , che loro stasera dormiranno a casa ed io devo ancora controlare se il campeggio è ancora operativo, ma la birra dopo gli ultimi feroci km controvento ci stava tutta quanta.
Campeggio , solote cose, 4 chiacchiere con i vicini inglesi anche loro in bici e poi quando già lavato mi sto guardando su gugl cosa mi offre l’ameno posto, arriva l’omino del campeggio che preannuncia disastri meteo e che se si vuole possiamo dormire dentro la sala comune che lascerà aperta. TRAGEDIA! Anche stasera niente canard nelle sue succulente declinazioni . In effetti il cielo è nero nero e il vento se possibile è aumentato di intensità; fuck invece di duck, si fa un riso furbo e veloce che la mattina avevo giusto reintegrato le scorte del non si sa mai e giusto dopo aver lavato le pignatte comincia a piovigginare. Zot, in tenda a leggere e scrivere.
E anche oggi niente canard, grrrr.


km 91 h 560 m



29.08 Ponzois – Minervois

in effetti qualche scravazzone lo ha fatto alternato a pioggerellina ed il vento sempre a raffiche forti; esco durante una calma e pianto i picchetti supplementari .
Poi di notte mi sveglio e non capisco subito il perché, ci sta silenzio, basta pioggia ed il vento è una brezza leggera. Poi mi riaddormento, ma alla fine mi alzo al solito prima delle 8 e miracolosamente la tenda è praticamente asciutta grazie al vento, non si deve aspettare il sole alto che scaldi ed asciughi, via operazioni di cambio assetto, da orizzontale a pedalante. 







Declinazioni di percorso





Piante a bordo ok, ma questo anche con la statua da giardino!



Si riprende il canale, il vento non ci sta, in compenso asfalto poco e tanto sterrato. Prima di mezzodì arrivo ad una chiusa che ha anche un sopraffino ristorante, leggo fois gras, gesier, magret e canard, tentazione fortissima e chiedo, le danze cominceranno non prima della mezza e allora confido nel culo, che anche se è calato è sempre una bella bestia.
E difatti verso le 13, con già più di 50 km fatti, trovo 3 trattorie 3 una dietro l’altra; pesce si scarta, una non mi ispira, la terza è quella giusta : salade gourmande ( con fois gras, gesiers, insalata verde, pomodoro confit, noci , a lato verdure miste in agrodolce) un quartino di rosè ben gelato e con 15 euri ci siam tolti il primo sfizio, finalmente un degno peccato di gola.
Poi via, altri km quasi sempre sterrati e in parte sentierini ( o single track che fa figo) e dopo qualche ora mi stanco e si punta ad un campeggio non troppo distante dal canale che domani ci si ritorna. Esco sulle strade finalmente asfaltate, ci sta un po' di vento contro ma niente di che e dopo tutti i sobbalzi della giornata non mi sembra vero; vigneti su vigneti, qualcuno lo stanno già vendemmiando, chateau di qua, vigneron di la, stasera si punta al magret di canard, al petto insomma. E vinazza naturalmente.
Avrei puntato ad un campeggio un pelo più distante, ma poi sulla destra ne vedo uno piccolo, con accanto un posto dove fan da mangiare; controllo il menù, hanno l’assiette ( piatto composto e completo) di magret de canard. Fatta.
Entro, scavalco i 2 cani più buoni e indolenti dell’universo, saluto e chiedo se hanno posto ( domanda oziosa.,..); la signora mi chiede se voglio un letto in bungalow oppure se voglio piantare la tenda. Io ci dico ( credo di dirle, che il mio francese è un po' così) che ho la tenda e quindi… e lei mi fa la proposta che non si può rifiutare : la piazzola per la tenda 9 euro, il letto in bungalow 10…
Evvai di bungalow che tanto la tenda è asciutta!
Son stanco per lo sterrato ma non è tardi e allora mi metto a pulire la catena, che in nel Lidl dove avevo ripristinato la scorta di emergenza avevano lo spray in superofferta ; carta ovunque, spruzza, asciuga, aspetta ed alla fine riungi per bene. Poi in reception per la birra di fine giornata, tristesa quella da 200 cc , che bevo sugli scalini del mio castello di legno; finita in un lampo medito sulla sete che ho ancora e mi arriva la vicina con bottiglia di acqua gelata ed un bicchiere, mi dice che visto che ho il frigo spento e l’acqua dei bagni non è molto fresca, le sembrava il minimo offrirmi del ristoro. Diobono che stragentilezza!
Chiacchieriamo qualche minuto, mi fa vedere dove è che posso passare dopo a riportarle il bicchiere; e ci vado poco dopo la doccia, sono lei ed il marito li in vacanza da 3 mesi, però non sono in pensione che siamo credo coetanei o poco via, il marito è in congedo causa parkinson . Tristezza ed imbarazzo, ma nel mentre arriva un loro amico di campeggio con la chitarra e rimango con loro a cantare ( si fa per dire) qualche canzone dei Beatles; i testi non li conosco se non qualche parola, però è stato bello veder l’uomo perdere i tremori e cantare a voce chiara. Mi ha ricordato Bruno Lauzi anni fa in piazza Transalpina a Gorizia; anche lui con parkinson e spiegava che cantando stava meglio e gli sparivano tutti i tremori ed i sintomi peggiori, come se il ritmo della musica gli consentisse di riprendere il suo di ritmo. Molto molto bello, l’imbarazzo è sparito, un pelo di tristezza però mi è rimasta.
Che dire del magret? Bbbbono aò, cottura media, insalata , pomodoro, patate grosse fritte di contorno, mezzo di rosè gelato.
Na vitaccia.


km 96 h 410 m




30.08 Fontignan

Dopo aver salutato e ringraziato i miei vicini riparto, ma non subito verso il canale; ci sta un pelino di vento , a favore!
Via di statale che tanto ha poco traffico, media di 26 km/h; faccio il primo tratto, mi ricongiungo al canale e vedo che è ancora sterrato. E stica, si continua almeno fino a Bezier. 30 km 30 in bomba .
Bezier molto carina visto che son stato veloce mi concdo caffè e giretto in centro, poi cerco di riprendere il canale e non ci riesco perché dove puntavo è sopraelevato, fighissimo!
Oramai è praticamente pianura, le colline sono smussatissime, ma li a Bezier ci sta un avvalamento e allora, miracoli dell’ingegneria dell’ottocento, il canale lo han fatto come pontone, che tiene acqua, barche e pure la ciclabile/pedonabile a lato, ma per prenderla dovrei tornare indietro di qualche km, pazienza.




Beh, visto il nome del fiumiciattolo....





INTERVALLO
Bezier ( Francia)







Il canale sospeso a Bezuer




Rimonto nel percorso che adesso è asfaltato e pienone di gente in bici, un sacco di famiglie e di gitanti. Presto la pompa a 3 tedeschi appiedati e stupiti che un italiano faccia fatica in bici per divertimento. Tiè, voi mangiate la pasta e bevete il Lavazza, io vi imito nei cicloviaggi lunghi.
Pian piano scompare la ressa e difatti ricomincia lo sterrato; a tratti bello liscio, ma tanti tratti molto sconnessi. E buco, maldita spina sempre sul fianco della gomma, almeno sulla ruota davanti che non devo smontare troppa roba . E si riparte per polvere e sassi e ribuco, sempre una spina e sempre ruota davanti. Capito, si devono prendere tutte le buche e non andare ogni tanto per l’erba per evitarle. E tutto il vantaggio che avevo preso con il vento a favore me lo son giocato, ma va bene lo stesso.
Adesso son poco dopo Sete, ci son già passato all’andata e ci stava caldissimo; il pezzo finale, finalmente asfaltato , di ciclabile che percorro lo ricordavo come infinito causa caldo e vento contrario. Adesso il caldo è relativo, vento contrario poco o nulla ed è volato via in un lampo; però son stanco lo stesso da tutti i km di sterrato rimbalzato e decido di fermarmi sui 100 km . Punto ad un campeggio, ma poi passo davanti a questo piccolino e va bene così, che quel che non pedalo oggi tanto mi devo pedalare domani.
Stasera si punta alle moules, alle cozze insomma; gioco facile che oramai saran 20 km che si vedono i cartelli Moules & Frites a volontè.


km 93 h 400m

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