28.08 Castelnaudary
E finalmente quasi
pianura; quasi eh che dopo uno si abitua male. Ma comunque basta su e
giù fetenti e per un pochino basta anche vento. Solo per un pochino.
La tappa comincia
andando verso Tolosa, ho deciso nottetempo che si punta verso il
canal du Midi, magari noioso dopo un po', ma almeno con pendenze
risibili, senza troppi sfastidi di attenzione, tutto sommato
rilassante per qualche giorno.
Parto cercando un
caffè e diobono che fatica trovarne uno; alla fine lo prenderò e
pessimo in un minicentro commerciale. Dove però hanno in offerta i
croissant freschi che saranno spuntini per il giorno e mi sa che
avanzeranno pure .
Lemme lemme si
arriva alla periferia di Tolosa, che si è alzato il ventone che pare
che lo cerco apposta, non cerco nemmeno di andare verso il centro
storico che il traffico è un casino, costeggio di bolina insomma e
passo vicino all’università. E vedo il miraggio, un triciclo con
su macchina del caffè San Marco. Chiedo un cafè grand che in genere
mi capiscono ( ma non si sa mai, che in Spagna era “alto” oppure
“americain” , in Portogallo “largo”) e infatti niet, indico
con le dita e m mostra praticamente una mastella, nego con il capo e
alla fine concordiamo per un double expresso che mi ha sgamato che
son francese della bassa..
E me lo offre pure,
che capito che son italiano mi parla un pochino nell’idioma natio,
che ha giocato a calcio per anni e ci stavano parecchi italiani nei
giri internescional che frequentava; e li un misto, lui in
francese-italiano, io in italiano-francese bbiam discorso amabilmente
di bici e viaggi, di dove sono stato , della bici che ha ammirato da
subito ( “aaaah, Cinellì, a grand velo”). Poi cerca di vendermi
anche un pacco da 500 gr di semi di caffè ( che obiettivamente era
buonissimo e viene dall’Uganda) ma obiettivamente si è messo a
ridere anche lui quando gli ho ricordato che mi sarei fatto 1500 km
con caffè al seguito…
E poco dopo il
caffè, l’incontro con il canale. Dio che ben non pensare più alle
strade da fare ma solo seguire. Tanto so che tra qualche giorno mi
stuferò, ma più di qualche giorno non durerà e intanto va benone
così. Che si può pensare al qui ed ora che la strada è li segnata e non ci si
può sbagliare più di tanto, assai yogosa come cosa, ma ogni tanto fa
bene.
Parto dalla città,
tutto asfaltato, un sacco di gente in bici o che corre, tante barche
ormeggiate, la maggior parte da anni e per sempre che ci stano
atelier di moda/arte, bar, night, abitazioni, di tutto un po'.
Poi comincia lo
sterrato e quando gli alberi mancano si fa sentire il vento sempre
più forte, la madonna se si fa sentire. Pare che Eolo abbia sentito
che son libero da peccati e faccia di tutto per farmelo scontare.
Declinazioni di percorso
A tenuta stagnissima
Installazioni
Stanco punto ad un
campeggio, ma per arrivarci sbaglio piano di battaglia che non mi
accorgo che ci sarebbe anche un altro ponte più avanti; e li la battaglia
controvento si fa a dir poco epica, velocità sui 3 km/h a testa
bassa. Finalmente entro in paese ed un pelo cala, vedo una Lidl e mi
ci fiondo dentro per prendermi una birra fresca, che non ho nemmeno
voglia e gambe per cercare un bar; ed il campeggio è municipale e
quindi probabilmente senza bar o simil struttura.
Davanti trovo 3
ragazzi provato in bici, con superbagagli e bici che affamati
addentano pane e affettati, ciacoliamo un pochino ma la gola arsa e
la gola mi chiamano. Poi esco e mentre sbevazzo continuiamo, loro son
di rientro, son di Tolosa, è da 2 mesi che sono in giro per i
balcani e l’Italia del nord la hanno fatta in treno partendo da
Trieste, abbiamo in parte le stesse borse, le polacche Crosso ed una
delle ragazze mi dice che le ha prese che sua mamma è polacca e le
conosceva, le migliori borse da bici che abbia mai usato, mi dice
però che ultimamente han rivisto i listini e son diventate
costosone.
Ci salutiamo , che
loro stasera dormiranno a casa ed io devo ancora controlare se il
campeggio è ancora operativo, ma la birra dopo gli ultimi feroci km
controvento ci stava tutta quanta.
Campeggio , solote
cose, 4 chiacchiere con i vicini inglesi anche loro in bici e poi
quando già lavato mi sto guardando su gugl cosa mi offre l’ameno
posto, arriva l’omino del campeggio che preannuncia disastri meteo
e che se si vuole possiamo dormire dentro la sala comune che lascerà
aperta. TRAGEDIA! Anche stasera niente canard nelle sue succulente
declinazioni . In effetti il cielo è nero nero e il vento se
possibile è aumentato di intensità; fuck invece di duck, si fa un
riso furbo e veloce che la mattina avevo giusto reintegrato le scorte
del non si sa mai e giusto dopo aver lavato le pignatte comincia a
piovigginare. Zot, in tenda a leggere e scrivere.
E anche oggi niente
canard, grrrr.
km 91 h 560 m
29.08 Ponzois –
Minervois
in effetti qualche
scravazzone lo ha fatto alternato a pioggerellina ed il vento sempre
a raffiche forti; esco durante una calma e pianto i picchetti
supplementari .
Poi di notte mi
sveglio e non capisco subito il perché, ci sta silenzio, basta
pioggia ed il vento è una brezza leggera. Poi mi riaddormento, ma
alla fine mi alzo al solito prima delle 8 e miracolosamente la tenda
è praticamente asciutta grazie al vento, non si deve aspettare il
sole alto che scaldi ed asciughi, via operazioni di cambio assetto,
da orizzontale a pedalante.
Declinazioni di percorso
Piante a bordo ok, ma questo anche con la statua da giardino!
Si riprende il canale, il vento non ci
sta, in compenso asfalto poco e tanto sterrato. Prima di mezzodì
arrivo ad una chiusa che ha anche un sopraffino ristorante, leggo
fois gras, gesier, magret e canard, tentazione fortissima e chiedo,
le danze cominceranno non prima della mezza e allora confido nel
culo, che anche se è calato è sempre una bella bestia.
E difatti verso le
13, con già più di 50 km fatti, trovo 3 trattorie 3 una dietro
l’altra; pesce si scarta, una non mi ispira, la terza è quella
giusta : salade gourmande ( con fois gras, gesiers, insalata verde,
pomodoro confit, noci , a lato verdure miste in agrodolce) un
quartino di rosè ben gelato e con 15 euri ci siam tolti il primo
sfizio, finalmente un degno peccato di gola.
Poi via, altri km
quasi sempre sterrati e in parte sentierini ( o single track che fa
figo) e dopo qualche ora mi stanco e si punta ad un campeggio non
troppo distante dal canale che domani ci si ritorna. Esco sulle
strade finalmente asfaltate, ci sta un po' di vento contro ma niente
di che e dopo tutti i sobbalzi della giornata non mi sembra vero;
vigneti su vigneti, qualcuno lo stanno già vendemmiando, chateau di
qua, vigneron di la, stasera si punta al magret di canard, al petto
insomma. E vinazza naturalmente.
Avrei puntato ad un
campeggio un pelo più distante, ma poi sulla destra ne vedo uno
piccolo, con accanto un posto dove fan da mangiare; controllo il
menù, hanno l’assiette ( piatto composto e completo) di magret de
canard. Fatta.
Entro, scavalco i 2
cani più buoni e indolenti dell’universo, saluto e chiedo se hanno
posto ( domanda oziosa.,..); la signora mi chiede se voglio un letto
in bungalow oppure se voglio piantare la tenda. Io ci dico ( credo di
dirle, che il mio francese è un po' così) che ho la tenda e quindi…
e lei mi fa la proposta che non si può rifiutare : la piazzola per
la tenda 9 euro, il letto in bungalow 10…
Evvai di bungalow
che tanto la tenda è asciutta!
Son stanco per lo
sterrato ma non è tardi e allora mi metto a pulire la catena, che in
nel Lidl dove avevo ripristinato la scorta di emergenza avevano lo
spray in superofferta ; carta ovunque, spruzza, asciuga, aspetta ed
alla fine riungi per bene. Poi in reception per la birra di fine
giornata, tristesa quella da 200 cc , che bevo sugli scalini del mio
castello di legno; finita in un lampo medito sulla sete che ho ancora
e mi arriva la vicina con bottiglia di acqua gelata ed un bicchiere,
mi dice che visto che ho il frigo spento e l’acqua dei bagni non è
molto fresca, le sembrava il minimo offrirmi del ristoro. Diobono che
stragentilezza!
Chiacchieriamo
qualche minuto, mi fa vedere dove è che posso passare dopo a
riportarle il bicchiere; e ci vado poco dopo la doccia, sono lei ed
il marito li in vacanza da 3 mesi, però non sono in pensione che
siamo credo coetanei o poco via, il marito è in congedo causa
parkinson . Tristezza ed imbarazzo, ma nel mentre arriva un loro
amico di campeggio con la chitarra e rimango con loro a cantare ( si
fa per dire) qualche canzone dei Beatles; i testi non li conosco se
non qualche parola, però è stato bello veder l’uomo perdere i
tremori e cantare a voce chiara. Mi ha ricordato Bruno Lauzi anni fa
in piazza Transalpina a Gorizia; anche lui con parkinson e spiegava
che cantando stava meglio e gli sparivano tutti i tremori ed i
sintomi peggiori, come se il ritmo della musica gli consentisse di
riprendere il suo di ritmo. Molto molto bello, l’imbarazzo è
sparito, un pelo di tristezza però mi è rimasta.
Che dire del magret?
Bbbbono aò, cottura media, insalata , pomodoro, patate grosse fritte
di contorno, mezzo di rosè gelato.
Na vitaccia.
km 96 h 410 m
30.08 Fontignan
Dopo aver salutato e
ringraziato i miei vicini riparto, ma non subito verso il canale; ci
sta un pelino di vento , a favore!
Via di statale che
tanto ha poco traffico, media di 26 km/h; faccio il primo tratto, mi
ricongiungo al canale e vedo che è ancora sterrato. E stica, si
continua almeno fino a Bezier. 30 km 30 in bomba .
Bezier molto carina
visto che son stato veloce mi concdo caffè e giretto in centro, poi
cerco di riprendere il canale e non ci riesco perché dove puntavo è
sopraelevato, fighissimo!
Oramai è
praticamente pianura, le colline sono smussatissime, ma li a Bezier
ci sta un avvalamento e allora, miracoli dell’ingegneria
dell’ottocento, il canale lo han fatto come pontone, che tiene
acqua, barche e pure la ciclabile/pedonabile a lato, ma per prenderla
dovrei tornare indietro di qualche km, pazienza.
Beh, visto il nome del fiumiciattolo....
INTERVALLO
Bezier ( Francia)
Il canale sospeso a Bezuer
Rimonto nel percorso
che adesso è asfaltato e pienone di gente in bici, un sacco di
famiglie e di gitanti. Presto la pompa a 3 tedeschi appiedati e
stupiti che un italiano faccia fatica in bici per divertimento. Tiè,
voi mangiate la pasta e bevete il Lavazza, io vi imito nei
cicloviaggi lunghi.
Pian piano scompare
la ressa e difatti ricomincia lo sterrato; a tratti bello liscio, ma
tanti tratti molto sconnessi. E buco, maldita spina sempre sul fianco
della gomma, almeno sulla ruota davanti che non devo smontare troppa
roba . E si riparte per polvere e sassi e ribuco, sempre una spina e
sempre ruota davanti. Capito, si devono prendere tutte le buche e non
andare ogni tanto per l’erba per evitarle. E tutto il vantaggio che
avevo preso con il vento a favore me lo son giocato, ma va bene lo
stesso.
Adesso son poco dopo
Sete, ci son già passato all’andata e ci stava caldissimo; il
pezzo finale, finalmente asfaltato , di ciclabile che percorro lo
ricordavo come infinito causa caldo e vento contrario. Adesso il
caldo è relativo, vento contrario poco o nulla ed è volato via in
un lampo; però son stanco lo stesso da tutti i km di sterrato
rimbalzato e decido di fermarmi sui 100 km . Punto ad un campeggio,
ma poi passo davanti a questo piccolino e va bene così, che quel che
non pedalo oggi tanto mi devo pedalare domani.
Stasera si punta
alle moules, alle cozze insomma; gioco facile che oramai saran 20 km
che si vedono i cartelli Moules & Frites a volontè.
km 93 h 400m
Questa puntata fa venir l'acquolina...
RispondiElimina