Però tratti in mezzo al bosco, tratti in mezzo alle colline, tratti coltivati,ogni tanto qualche semplice magione con campo da golf a qualche buca.
Ma poi tutto ad un tratto dopo l'ultimo scollinamento e dopo essermi fermato a bere un caffè con fettona di torta ( con panna anche, che la roba bella della bici è che consumi come una ferrari) ecco finalmente la pianura. Comincia la zona in cui la Krka si lancia con forza cieca di baleno dentro la Sava. Quindi pianurissima. Almano fino a Catez, dove la strada statale per il confine corre parallela all'autostrada e stretta da un lato dalle colline. E quindi sempre su e giù. Maledetta quella volta che mi son definito un tecnico del su e giù.
Comunque finalmente passo il confine, mi fermo nella bella cittadina di Samobor a cambiare kune croate ed a mangiare qualcosa. In piazza , come anche per tutta la strada di oggi , ci sono bancarelle con fragoline, one, accie. Un mezzo chilo di fragole sotto l tiepido sole prima di rendermi conto che non era ancora mezzogiorno ma i tavolini dei bar in piazza erano pienissimi. Tutti barbieri & parrucchieri ? Ben, comunque le fragole erano buone anche se un po' acquose. Chissà come mai...
Riprendo la strada per Zagabria piena di traffico e abbastanza rovinata fino ad un paesello dove il piano di battaglia mi porta via per il piè di colline che circonda alla lontana il sud ovest di Zagabria.
Molto piacevole, ma le nuvole si addensano sempre di più. In prossimitàdella periferia di Zagabria comincia a piovere bene. Mi cambio come Fregoli e ricomincio a pedalare per accorgermi dopo poco che avevo fatto na c@zzata de paura: avevo incluso un pezzo di tangenziale assassina.
Respiro profondo e nervi d'acciaio ( in realtà paralisi parziale dovuta a terrore) e faccio questi 7-8 km guardando solo avanti e raramente il piano di battaglia fino all'inizio della ciclabile cittadina che core parallela alla strada terrificante. E' andata bene, ma non vedo l'ora che la Croazia aderisca a Schengen e se dovessi rifare un giro di questo tipo, prenderei per le montagne evitando come il tigi di Emilio Fede, Zagabria e le sue tangenziali.
E' anni che volevo usare questa citazione: Zagabria ci son stato con amici, era un pò triste molto graaaande. Adeso non è più tanto triste. Sotto la pioggia ho intravisto alla periferia i rottami delle fabbrichette anni 50-60 ( come da noi d'altronde); però ne sono sorte di nuove. Passando non troppo distante dal centro ( non in zona grattacieli) durante una piccola tregua dalla pioggia che andava e veniva, ho fotografato questo centro commerciale. La struttura era un classico parallelepidedo da socialismo reale, ma le targhe fuori sono le stesse che si trovano ovunque in europa.
Comunque dio strabenedica il signor Garmin ed i suoi gps. Anche uscire da Zagabria non e' per niente facile. Una volta esaurito il percorso via ciclabili cittadine, soddolori. Le grandi arterie dividono la citta' in settori non comunicanti; se sei pedone o ciclista devi memorizzare bene il film Il Cacciatore e al terzo MAU MAU, cercare di attraversare o partire. La benedizione è motivata appunto dalla possibilità che mi ha dato di attraversare quartieri periferici senza carta stradale alcuna ( se non quella digitale caricata); la possibilità di ripianificare al volo e senza sfogliar carte , piegarle , metterle nella borsa manubrio bestemmiando in eblaita , ed uscirne indenne .
Il pezzo di periferia che ho girato è praticamente semicampagna: un tripudio di orticelli, attività artigianali e traffico scarso. Molte buche è vero, ma nessuna che riuscisse a contenermi.
E nel frattempo è uscito pure il sole, e poi di nuovo pioggia e polako polako sono finalmente arrivato a Velika Gorica. Poco dopo fuori completamente dal traffico nella zona delle golene della Sava. DIre oasi è dire poco; specialmente dopo il tutto nel videogioco delle tangenziali o strade al alta percorrenza.
La strada è strettina, ma il traffico è praticamente inesistente. Lungo il percorso poi compaiono delle bellissime case o tutte in legno o meta' in laterizio e metà in legno. Qualcuna conservata de dio, qualcuna cadente, ma comunque belle. Ne metto 2 che mi hanno colpito
Poi mi ha colpito anche questa , ma non la casa, il tetto della cuccia del cane. Mica bagigi!
Lungo la strada di golena era pieno di attività agricole; di signore anziane vestiìte di nero che badavano alle oche; di contadini con visi di terracotta. Non li ho fotografati, mi sembrava di essere un vuaier ( lo so che non si scrive cosi', ma basta il senso)
Invece ho fotografato questo che ancora resiste, non ha cambiato nome, non si è fuso.
Somo arrivato un pò stanchino a Sisak. Sulla carta ci dovevano essere 3 alberghi. Però 2 hanno chiuso, e quindi sono bellamente alloggiato in un signor 3 stelle . Non ho nemmeno provato ad esibirmi con il mio "fluente" sloveno ed ho chiesto se parlavano inglese o tedesco. La receptionist ha preferito il tetesco; poi quando le ho dato i documenti ha esclamato " ma sei italiano!".
E uno si da tanto da fare per studiare lingue per non vergognarsi di fare "l'italiano" , ma robe di mati.
Ben, la cittadina non sarebbe nemmeno male. Si trovasse da dormire ed anche da mangiare! Ho mangiato in un take away; per il resto ci sono bar ogni 20 metri. FInita la terra della Lasko, dei paesetti da 2000 abitanti con 3 sobe e 2 gostilne. Cosi'all'interno in Croazia non ero mai stato; oggi è iniziato il viaggio vero, quello ni posti che non conosco, verso la città più bella del mondo.
Bon dai, 2 statistichee non rileggo nemmeno ; vado a dormire che anche domani tappone e prevedono pioggia e freddino su tuti i siti degni di nota e non che sono andato a vedere.
| km | ore pedalate | ore sosta | metri ascesa | vel. Media |
| 152,2 | 7,44 | 1.52 | 464 | 19.7 |
ziocanta. 152 km sono tanti. Bella prosa e belle foto. Non so se mi affascina di piu' l'immagine di te che mangi le fragoline o quella della buca che averebbe potuto contenerti tutto. La foto della periferia di zagabria pero' potrebbe essere scattata anche a tavagnacco....
RispondiEliminaMarco
Ma dove la trovi la forza la sera di scrivere tutto questo? Cantami o diva del peloso Carlo la pedalata lesta che infiniti addusse km ai suoi...
RispondiEliminaBen, quando torni farai un foto libro ed io prometto di comprarlo.
Paolo
anche Carlo che si esprime in tetesko però non si è mai sentito!
RispondiEliminaavra' fatto un po' di supercazzola. due frasi preparate al liceo per tacchinare le ragazze in vacanza....
EliminaSono belli i tuoi racconti Carlo. E che belle quelle case in legno. Ma Barbarina vuole vedere anche la tua espressione eddai metti un autoscatto! Buona pedalata oggi ciclomangione !
RispondiEliminanuvolarosa
Ciao! Complimenti per l'impresa! Noi di BisiachINbici ti stiamo seguendo, grazie ad un tuo collega che mi ha portato a conoscenza del tuo viaggio!
RispondiEliminahttp://www.facebook.com/groups/bisiachinbici/
auè cialtrone! ma dopo esserti spippolato 152 km in bicicletta hai pure il coraggio di emulare il sommo vate(r) e metterti a scrivere e postare sul blog??
RispondiEliminaeccheminkia di vacanza pedalare e scrivere...!
il terun!
Daje dba, i colleghi ti (in)seguono! :)
RispondiEliminauna serata senza papiro? spero ne sia valsa la pena!!
RispondiEliminaLuciano