Anche oggi una bella tappona: La giornata è iniziata verso le 5.30 quando mi sono svegliato;
ma non per la luce o per rumori o pensieri, per il profumo.
Ieri avevo notato un buon profumo nella stanza ma non mi era veuto in mente cosa era.
Era lo stesso profumo di quando programmo la macchina del pane in modo che il pane sia pronto
il sabato mattina; lo stesso profumo che in inverno ho in casa quando cuoccio il pane nello spolert.
Oltre ad avere il ristorante e la pansion, il signor Masarini ha anche un forno!
Ed è nello stesso stabile dove si alloggia. Quindi bellissima colazione con dei minicornettini di pasta
lievitata di 4 tipi : al burro, con i semini, semisalati con semini vari, con dentro formaggio
e pezzetto di wurstel. Ho corso il rischio ed ho preso caffe': buono anche quello ed ho fatto il bis.
Ho declinato signorilmente sulla pasteta e sono passato a miele e marmellatine.
Il secondo cafè l'ho preso in compagnia del padrone di casa; ha lavorato per una
10ina di anni a Tubingen e quindi pala molto bene il tedesco. Ed io ho rispolverato un'altra vlta il mio e devo dire che dopo l'esperienza di questo inverno in Austria è stat ala volta in cui mi sono stupito di quante cose mi ricordo e di quanto me ne frego degli erori che sicuramente faccio, ma mi butto senza pieta'.
Ci siamo raccontati un pò le nostre avventure fin qui e un po' dei progetti per domani. Devo ammettere che di avventure ne ha passate di piu' lui. Giusto per dire, a Tubingen ci è andato perchè ci stava la guerra.
Mi ha detto che il merito di essere così estroverso gli viene dalla nonna romana, di lei si ricorda la differenza di carattere con il resto della famiglia ed un bel pò di detti italiani; oltre al kit del perfetto lumacone ( ed io me ne intendo..).
E mi ha chiesto come mai se sono italiano parlo altre lingue oltre alla mia....
La colazione l'ho cominciata alle settemezza o giù di li, son partito dopo le 9.30 ma con muchissimo gusto.
Il confine corre in mezzo al Danubio e giusto il tempo di far qualche pedalata e si arriva al ponte
che va in Serbia. Il Danubio da metà ponte con i celebri cieli azzurri del giugno 2013...
Le formalità passate al confine sono scomparse; nessun modulo, nessuna dichiarazione, basta la carta di identità. Nota di folklore; tanto ho parlato tedesco che ho salutato (servilmente e zerbinamente) le guardie al confine con un "dober morgen"..
La strada dopo il confine non e' questo granchè, nè come fondo nè come paesaggio. Compaiono però le prime scritte in cirillico e mi ricordo di cacciare i foglietti con la traduzione dell'alfabeto che avevo preparato.
Ho concluso in pochi minuti che non ci sta speranza; li tengo lo stesso nel portacartina in bella vista,ma tempo di ricordare o cercare 1 singola lettera e son già passato oltre, figurarsi un nome intero.
Pedalando ho trovato questo cartello mai visto prima. Come galleria mi sembrava strana, e difatti non ne ho trovate;
poteva essere un sottopasso, ma niente da fare. Ho concluso che o si tratta di buco nero balcanico o di un più prosaicamente estetico "attenzione ai punti neri".
Continuando la strada verso Novi Sad ho incrociato 2 cicloviandanti. Un andava di fretta, con l'altro invece siamo rimasti una 20ina di minuti a parlare di : dovevieni/dovevai, fratelli/sorelle, mestieri e studi, linguistica (!!),origini del mondo, filatelia estrema. Ha cominciato lui chiedendomi se parlavo francese e qui la risposta la sapevo : "enpetipò ( dioppoi)" , ma poi è venuto fuori che è neozelandese e siamo passati all'inglese.
E mi ha detto anche se sono sicuro di essere italiano visto che parlo anche qualcosa di altre lingue. Ed io ingenuamente pensavo che fosse stato il nano puttaniere a sputtanarci nel mondo.
Comunque non ha voluto far foto insieme ( o forse meglio, non mi sono spiegato io).
Eccolo il cicloviaggiatore neozelandese che è partito da Istanbul per andare in Scozia ( dove ha una sorella, pero' vorrebbe passare da Udine che ha una cugina che lavora all'università, anche passare da Parigi e dall'Olanda che ci stanno altri cuggini...)
Alla fine poco prima che cominciasse a piovere sono entrato a Novi Sad. E' una città città, grande a spanne il doppio di Udine, piena di traffico e con ciclabile cittadina ; ciclabile un pò scomoda per i gradini fintamente smussati, amour semre al riparo dal trafficone che ci stava. Ho fatto un bel giro in centro per arrivare alla fine a veder la fortezza di Petrovaradin almeno da lontano, che nel frattemp ha cominciato a piovere. Anche qui tanta bella gioventù e devo che se ti piacciono piccole/piccoli meglio cambiare zona.
Ecco la fortezza ed ecco il muro del TVB-TVVB-TVVVB serbo subito a fianco, il rio che si vede è sempre il Danubio.
Nei racconti di viaggio che avevo letto, la strategia di uscita da NOvi Sad prevedeva l'ingresso in autostrada per qualche km e poi uscire e iniziare le strade di campagna. Io ho desistito, il traffico faceva veramente paura e stava piovendo giusto per gradire.
Ed ho fato un giro della madonna per uscire via diciamo statali/provinciali sempre trafficate. Non so se ho fatto la scelta migliore, comunque è andata. Dopo un a15ina di km comunque sono entrato nella campagna della voivodina: estese pianure con leggere ondulazioni. Leggere nemmeno tanto scoprirò a fine giornata.
Finita la pioggia è venuto fuori un pezzetto di sole:CALDONONONE. Complice anche l'abbigliamento antipioggia nero; preso mica per fare il fico si capisce, non ci stava proprio scelta. E quindi via con l'operazione Fregoli dei cambi repentini d'abito. Alla fine ho optato pe tenere su i copriscarpe e tener fuori dal basto con elastico pantaloni e/o giacca.
Qualche foto delle prime cupole ortodosse, di satori ciclistico , di strane sculture in campagna, del temporale che andava e veniva.
Ad un certo punto mi son fermato che sembrava la bici facesse rumori strani; capita che con la pioggia si tiri su di tutto e pensavo di dover rilavare con lubrificante il movimento centrale. Mi son fermato ma i rumori continuavanoed erano tuoni e lampi dietro di me. "Rapida" corsa nella speranza di trovare un riparo più avanti ed ho beccato una tettoia di venditori di verdure al momento non utlizzata. Il tmpo di 15 minuti ed era tutto passato e piovigginava e basta.
La sequenza di strada di campagna più o meno dissestata con qualche paese ogni tanto è continuata fino a Titel dove ho chiesto informazioni per un albergo a dei sioretti in piazza. Ho capito al solito meno del 50%,ma di quel meno di devo sempre ringraziare la mia uciteljca di sloveno Andreja.
Cena direttamente in albergo che almeno avevano sicuramente la lista scritta in caratteri latini..
Una ciotolona di minestra ( 3 piatti) assai bbona, un aspecie di stracciatella ma con anch everdure e carne.
Poi ho fatto l'errore di cadere nella tentazione della "Gourmanska pljeskavica": praticamente
una pizza margherita fatta di impasto di sarciccia e pezzetti di prosciutto , su letto di patatelle fritte
fette di pomodoro e 2 simpatici ciuffettini di insalata russa. Forse l'antidoping lo passerei, non so
pero' se nel calcolo dell'ematocrito entrano anche i grumi di grasso...
Bon dai, spero che domani la grande piena del Danubio debba ancora passare da Smederevo e che in ogni caso non faccia disastri; qui è veramente tutta pianura alluvionale del fiumone e diceva stamattina il Masarini che erano annoni che non ne veniva una così grossa.
Le solite medie e nel frattempo mi pappo una rakia sperando che riesca a corrodere le macromolecole di colesterolo.
Notte Notte
ma non per la luce o per rumori o pensieri, per il profumo.
Ieri avevo notato un buon profumo nella stanza ma non mi era veuto in mente cosa era.
Era lo stesso profumo di quando programmo la macchina del pane in modo che il pane sia pronto
il sabato mattina; lo stesso profumo che in inverno ho in casa quando cuoccio il pane nello spolert.
Oltre ad avere il ristorante e la pansion, il signor Masarini ha anche un forno!
Ed è nello stesso stabile dove si alloggia. Quindi bellissima colazione con dei minicornettini di pasta
lievitata di 4 tipi : al burro, con i semini, semisalati con semini vari, con dentro formaggio
e pezzetto di wurstel. Ho corso il rischio ed ho preso caffe': buono anche quello ed ho fatto il bis.
Ho declinato signorilmente sulla pasteta e sono passato a miele e marmellatine.
Il secondo cafè l'ho preso in compagnia del padrone di casa; ha lavorato per una
10ina di anni a Tubingen e quindi pala molto bene il tedesco. Ed io ho rispolverato un'altra vlta il mio e devo dire che dopo l'esperienza di questo inverno in Austria è stat ala volta in cui mi sono stupito di quante cose mi ricordo e di quanto me ne frego degli erori che sicuramente faccio, ma mi butto senza pieta'.
Ci siamo raccontati un pò le nostre avventure fin qui e un po' dei progetti per domani. Devo ammettere che di avventure ne ha passate di piu' lui. Giusto per dire, a Tubingen ci è andato perchè ci stava la guerra.
Mi ha detto che il merito di essere così estroverso gli viene dalla nonna romana, di lei si ricorda la differenza di carattere con il resto della famiglia ed un bel pò di detti italiani; oltre al kit del perfetto lumacone ( ed io me ne intendo..).
E mi ha chiesto come mai se sono italiano parlo altre lingue oltre alla mia....
La colazione l'ho cominciata alle settemezza o giù di li, son partito dopo le 9.30 ma con muchissimo gusto.
Il confine corre in mezzo al Danubio e giusto il tempo di far qualche pedalata e si arriva al ponte
che va in Serbia. Il Danubio da metà ponte con i celebri cieli azzurri del giugno 2013...
Le formalità passate al confine sono scomparse; nessun modulo, nessuna dichiarazione, basta la carta di identità. Nota di folklore; tanto ho parlato tedesco che ho salutato (servilmente e zerbinamente) le guardie al confine con un "dober morgen"..
La strada dopo il confine non e' questo granchè, nè come fondo nè come paesaggio. Compaiono però le prime scritte in cirillico e mi ricordo di cacciare i foglietti con la traduzione dell'alfabeto che avevo preparato.
Ho concluso in pochi minuti che non ci sta speranza; li tengo lo stesso nel portacartina in bella vista,ma tempo di ricordare o cercare 1 singola lettera e son già passato oltre, figurarsi un nome intero.
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Pedalando ho trovato questo cartello mai visto prima. Come galleria mi sembrava strana, e difatti non ne ho trovate;
poteva essere un sottopasso, ma niente da fare. Ho concluso che o si tratta di buco nero balcanico o di un più prosaicamente estetico "attenzione ai punti neri".
Continuando la strada verso Novi Sad ho incrociato 2 cicloviandanti. Un andava di fretta, con l'altro invece siamo rimasti una 20ina di minuti a parlare di : dovevieni/dovevai, fratelli/sorelle, mestieri e studi, linguistica (!!),origini del mondo, filatelia estrema. Ha cominciato lui chiedendomi se parlavo francese e qui la risposta la sapevo : "enpetipò ( dioppoi)" , ma poi è venuto fuori che è neozelandese e siamo passati all'inglese.
E mi ha detto anche se sono sicuro di essere italiano visto che parlo anche qualcosa di altre lingue. Ed io ingenuamente pensavo che fosse stato il nano puttaniere a sputtanarci nel mondo.
Comunque non ha voluto far foto insieme ( o forse meglio, non mi sono spiegato io).
Eccolo il cicloviaggiatore neozelandese che è partito da Istanbul per andare in Scozia ( dove ha una sorella, pero' vorrebbe passare da Udine che ha una cugina che lavora all'università, anche passare da Parigi e dall'Olanda che ci stanno altri cuggini...)
Alla fine poco prima che cominciasse a piovere sono entrato a Novi Sad. E' una città città, grande a spanne il doppio di Udine, piena di traffico e con ciclabile cittadina ; ciclabile un pò scomoda per i gradini fintamente smussati, amour semre al riparo dal trafficone che ci stava. Ho fatto un bel giro in centro per arrivare alla fine a veder la fortezza di Petrovaradin almeno da lontano, che nel frattemp ha cominciato a piovere. Anche qui tanta bella gioventù e devo che se ti piacciono piccole/piccoli meglio cambiare zona.
Ecco la fortezza ed ecco il muro del TVB-TVVB-TVVVB serbo subito a fianco, il rio che si vede è sempre il Danubio.
Nei racconti di viaggio che avevo letto, la strategia di uscita da NOvi Sad prevedeva l'ingresso in autostrada per qualche km e poi uscire e iniziare le strade di campagna. Io ho desistito, il traffico faceva veramente paura e stava piovendo giusto per gradire.
Ed ho fato un giro della madonna per uscire via diciamo statali/provinciali sempre trafficate. Non so se ho fatto la scelta migliore, comunque è andata. Dopo un a15ina di km comunque sono entrato nella campagna della voivodina: estese pianure con leggere ondulazioni. Leggere nemmeno tanto scoprirò a fine giornata.
Finita la pioggia è venuto fuori un pezzetto di sole:CALDONONONE. Complice anche l'abbigliamento antipioggia nero; preso mica per fare il fico si capisce, non ci stava proprio scelta. E quindi via con l'operazione Fregoli dei cambi repentini d'abito. Alla fine ho optato pe tenere su i copriscarpe e tener fuori dal basto con elastico pantaloni e/o giacca.
Qualche foto delle prime cupole ortodosse, di satori ciclistico , di strane sculture in campagna, del temporale che andava e veniva.
Ad un certo punto mi son fermato che sembrava la bici facesse rumori strani; capita che con la pioggia si tiri su di tutto e pensavo di dover rilavare con lubrificante il movimento centrale. Mi son fermato ma i rumori continuavanoed erano tuoni e lampi dietro di me. "Rapida" corsa nella speranza di trovare un riparo più avanti ed ho beccato una tettoia di venditori di verdure al momento non utlizzata. Il tmpo di 15 minuti ed era tutto passato e piovigginava e basta.
La sequenza di strada di campagna più o meno dissestata con qualche paese ogni tanto è continuata fino a Titel dove ho chiesto informazioni per un albergo a dei sioretti in piazza. Ho capito al solito meno del 50%,ma di quel meno di devo sempre ringraziare la mia uciteljca di sloveno Andreja.
Cena direttamente in albergo che almeno avevano sicuramente la lista scritta in caratteri latini..
Una ciotolona di minestra ( 3 piatti) assai bbona, un aspecie di stracciatella ma con anch everdure e carne.
Poi ho fatto l'errore di cadere nella tentazione della "Gourmanska pljeskavica": praticamente
una pizza margherita fatta di impasto di sarciccia e pezzetti di prosciutto , su letto di patatelle fritte
fette di pomodoro e 2 simpatici ciuffettini di insalata russa. Forse l'antidoping lo passerei, non so
pero' se nel calcolo dell'ematocrito entrano anche i grumi di grasso...
Bon dai, spero che domani la grande piena del Danubio debba ancora passare da Smederevo e che in ogni caso non faccia disastri; qui è veramente tutta pianura alluvionale del fiumone e diceva stamattina il Masarini che erano annoni che non ne veniva una così grossa.
Le solite medie e nel frattempo mi pappo una rakia sperando che riesca a corrodere le macromolecole di colesterolo.
| km | ore pedalate | ore sosta | metri ascesa | vel. Media |
| 142.8 | 5,44 | 2.55 | 685 | 24.8 |
Notte Notte
ALEEEE OH OHHHHHH
RispondiEliminaahr ahr... grande puntata questa sera.
RispondiEliminaIn questi giorni mi sembra di stare ai tempi degli "originali radiofonici" serali. Se qualcuno si ricorda.
Marco
bello questo diario, molto tristi (ma veri purtroppo) i commenti sugli italiani .... sigh sigh
RispondiEliminaGianfranco
Che forte! bellissimo seguire le tue avventure.
RispondiEliminaGrande Carlo!
Carmen
Questa puntata me l'ero persa: ero a zonzo a folleggiar (ape era solo un'ape!) e arrivata a casa son crollata miseramente.. sob, non son più 20 anni. Che bello xó poterti leggere in qualsiasi momento! Una delle puntate + belle :) bellissimo il risveglio con il profumo del pane..
RispondiEliminati leggooo
laFra