venerdì 13 giugno 2014

Tappa 6 : Villadossola - Brig




12.06.2014

Si va all'attacco del passo del Sempione. La strada è sempre quella percorsa ieri, comoda , larga , senza troppo traffico. Si passano paesi , si passa Domodossola , scegliamo di non prendere la statale 33 del Sempione, ma di continuare sulla vecchia strada che passa per i paesi ed affrontare cosi' la prima salita versa della giornata partendo da Crevoladossola. ( prego notare gli Orridi del cartello stradale..)
E subito mi accorgo che il basto che trascino, unito al basto adiposo tutto mio personale , renderanno la strada piu' impervia di quello che è. Ma dopo la salita, una bella discesa ci conduce alla statale che seguiremo giocoforza fin quasi a Brig.


La valle è molto bella, parte stretta ( dall'approccio che abbiamo scelto) per poi allargarsi. Granito,  tutto quanto verde, cascatine, cascatone, stillicidi vari  In alto ancora tracce di neve, ma la quantità di acqua che viene giù dalle pareti garantisce che in alto ce ne sta ancora parecchia. 






A fianco della strada nuova ogni tanto sbucano tratti di quella vecchia. E poi anche la sorpresa di un ponte che forse faceva parte del percorso medievale


La salita all'inizio non è  cattiva nonostante il doppio rimorchio. La Volpe Rita mena le pedivelle come ruote di mulino ed io invece arranco e la perdo di vista finchè non si ferma ad attendermi ( quanta pazienza...)  mentre io, con nessun altro rapporto da me pedalabile, la raggiungo.




La strada non è tutta aperta; ci sono lunghi tratti in gallerie finestrate antivalanga . Quando passano i tir o anche solo una motocicletta, sembra che stia decollando un 747. Pian piano il 3-4% lascia il posto ad un deciso 6-9% con tratti fino al 13%. E qui comincio visibilmente a cedere e senza remora scendo dalla bici e cammino; tanto la velocità che riesco a mantenere in bici è uguale o inferiore a quella che mantengo camminando. Come diceva mia nonna : brutta roba diventar veci. E come dico sempre in questi casi io, non mangio più , non bevo più, non fumo più.
Anche se in realtà non è il fiato che mi manca, se mi fermo ansimante mi basta molto meno di 1 minuto per tornare  a battiti e respiro regolari. Son proprio le gambe e la somma dei pesi.



E comincio a fermarmi sempre più spesso.
Dimenticavo, fa pure assai caldo; per fortuna ogni tanto fontanelle se ne trovano.
Passiamo anche l'ingresso del traforo ferroviario a Iselle, sembra una stazione pendolari dalle tante macchine parcheggiate.
Quindi grosso modo siamo alla stessa altezza di Brig e quindi mancheranno "solo" altri 1300 metri di dislivello per scollinare



Santa Rita mi aspetta sempre ed io sempre rubo qualche istante di riposo alle gambe in più con la scusa di foto, autoscatti multipli etc etc .


Comincia anche ad accumulare una nuvolona fetente da pioggia. E in effetti durante una sosta ( la 387ima mi sembra) comincia a piovere prima goccette, poi goccioloni. Ci ripariamo sotto la struttura bagni-lavandini, tiriamo fuori le coperture antipioggia e ci bardiamo. Dopo pochi minuti spiove e ripartiamo. Nemmeno 15 metri ed una sciabolata di sole ( unita al calore da salita in corso) ci fa ululare di dolore e ci rifermiamo per togliere tutto.



Ogni tanto  ci sta ( 4 in tutto se non ricordo male) pure possibilità di alloggio e conforto enogastronomico. Non ne approfitteremo e sarò sommerso da un BUUUH alla proposta ( provocatoria ma non troppo) di disdire la prenotazia alberghiera a Brig e dividere invece il mio personale golgota in due parti.
Poi alla fine non ho ceduto, ma le gambe erano sempre più dure e fossi stato da solo forse anche si.



Pedala soffri e pedala ogni tanto spianava verso un 2% , ma non riuscivo più a pedalare nemmeno su falsopiano. Quindi prova con i sali minerali, botta di miele, liquerizie per alzarmi la pressione. Praticamente niente da fare, forse un "carica a 200 e libera", ma anche li credo che il gambogramma sarebbe rimasto piatto .


Poi spiana proprio decisamente , riesco perfino a tirare un rapporto piu' "lungo" ( quello immediatamente superiore si capisce) ed è decisamente il passo!










Tagliamo l'immaginario traguardo affiancati, anche se Rita a forza di aspettarmi poteva anche fare un copriletto matrimoniale all'uncinetto e con la strada fatta spesso avanti e indrè per vedere dove ero finito, avrebbe fatto il percorso non dico 2 volte , ma non ci manca molto.







Arrivati al passo si vede finalmente dall'altra parte . Immortaliamo l'ospizio voluto da Napoleone ( il colore rosa secondo me lo ha scelto Giuseppina..)




Il passo visto lato bacino del Rodano


L'aquila simbolo dell'orgoglio e forza svizzeri





Le montagnissime dall'altra parte del passo



Quando comincia la discesa è una pacchia. A parte i lavori in corso che ci fanno fermare due volte in attesa ed il far passare avanti macchine e camion, poi diventa un pezzo di film alla guerre stellari ( scegliere il pezzo a piacimento tra i vari inseguimenti e/o fughe). A fine discesa ( durata veramente un niente) avrò male alle mani a forza di tirar i freni, raggiunto la velocità limite di 76 km/h, addirittura mi sarò fermato due volte ad aspettare Rita! Come dire, la classe non è acqua nel suo caso, nel mio l'energia potenziale non è acqua.


Dopo esserci infilati malamente per un 200 metri  nel raccordo autostradale ( colpa mia , faceva parte della discesissssima...) , prendiamo la strada corretta per Brig e ci arriviamo dopo poco in mezzo ad un turbinio di vento e polvere.
Nonostante il vento e la quota di 700 metri, fa caldone pure a Brig e non è proprio cosi' presto, son quasi le 19!




km : 84
dislivello : 1812
sudore : qualche mastella

3 commenti:

  1. Forza Carlo! Sei in gambissima!
    quasi 2000 metri di dislivello...
    bravi. fortissimi!
    continuate così.
    Carmen

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  2. Santa Rita é la santa dei miracoli piú difficili! Sapevatelo! Mary ( c...o vuol dire url?)

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  3. Troppo buono... Unica nota: quello all'uncinetto non era un copriletto ma un calesse, deh.
    La volpe d'acqua

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