Partenza da casa verso le 23. Dopo aver
passato gran parte della giornata a fremere per la partenza, legare i
pomodori, buttare via immondizia, stirare, svuotare il frigo, ricontrollare le borse e se avevo buttato via immondizia, legato i pomodori, ... alla
fine son scappato da casa per farmi un giro in bici verso Grado; ho
provato anche a dormire un poco, niente da fare. Alle 23 si chiude
gas, si ricontrollano le ultime cose e via verso Cervignano. Alla
fine ho deciso di partire verso Trieste in treno visto che è notte
fonda, giornata di grandi rientri, nessuna voglia di rischi inutili e poi nessuna voglia di passarmi 2
giorni in nave sudaticcio e puzzone.
Il molo ferry per la Grezia è poco
dopo la piscina Bianchi, arrivo lì e mi trovo un sacco di macchine,
camion e Hell Angels da Austria e Germania. Tutto ad un tratto mi son
sentito smilzo e sottopeso, vestito come il principe di Galles e di
sovrapprezzo pure un figaccione. Coda per il biglietto e poi fuori
sotto la luna piena ad aspettare l'imbarco. La partenza era prevista
per le 04.30, invece alla fine sono salito a bordo dopo le 5, subito
dopo i camion, ma prima delle macchine e in mezzo alle harley
rombanti.
Salito in nave subito alla ricerca del
posto da bivacco perfetto, piazzata la robba, na lavatina sommaria e
poi a cercare di dormire; il dramma vuole che il perfetto hells angel
per statuto debba riprodurre il rumore del motore anche quando dorme
, pena l'espulsione con ignominia. Per carità, mi han detto che
russo anche io ( anche se non sempre), ma gli angeli mi hanno fregato
e si sono addormentati per primi...
Pazienza, tanto ho recuperato poi
durante il giorno mentre i baldi giovinotti erano in giro a
cazzeggiare. Breve scalo ad Ancona e li sono comparsi anche degli
angeli italici, magnato un gyros innaffiato con bira, ameno cazzeggio
sul ponte fino all'imbrunire e poi a cercare di dormire disteso tra
le scomode poltroncine.
Arrivo in ritardo a Igoumenitsa, alle
8.30 invece che alle 7. E fa già caldo...
Uscito dal porto in corteo insieme alle
harley, ci separiamo subito, io vado in “centro” a prendere acqua
e qualcosa da mangiare a mo di colazione e per il viaggio.
E come in nave mi scambiano per greco,
chiedo qualcosa in inglese e loro mi chiedono perchè parlo
inglese... Unafacciaunarazza
Morale dopo qualche km sulla retta via,
si gira a sinistra . Asfalto buono ma via dallo scarso traffico per
trovarne uno da 1 macchina all'ora di media. Certo, ogni tanto
qualche buca o qualche metro senza asfalto, ma si sa è campagna.
Primo incontro con la fauna : una
tartaruga in mezzo alla strada, la prendo e la metto a bordo strada
anche se con tutto sto traffico...
Poi pian piano ci si avvicina alla
tragedia (greca naturalmente); finisce l'asfalto e si continua in un
misto tra cemento sugli strappi in salita e sterrato nei tratti meno
pendenti.
Comincia la tragedia vera, gli strappi si
fanno del 16-18% di sterrato cattivo impedalabile sia per la pendenza
con le borse cariche, sia per i sassi e la ghiaia.
Che faccio ? Torno indietro e riprendo
la statalona ? Ho già fatto 15 km e ne mancano altri 15 per
ritrovare la civiltà; tanto in discesa la dovrei fare a piedi lo
stesso.
Alla fine ho deciso di continuare ed ho
fatto malissimo; contavo di pedalare qualcosa e invece ho spinto
quasi sempre in salita e trattenuto in discesa. Perla del pezzo
iniziale , una coppia di cani da pastore senza nulla da fare se non
terrorizzare il baldo cicloturista sudato, ansimante e pentito. Le
ho provate di tutte, alla fine a qualcosa è riuscito urlare come un
ossesso. Non ci stava nessuno per km, ma metti mai che la grossa tdc
del padrone che li lascia li da soli mi sentisse ?
Metro per metro ho raggiunto la cima e
i 2 cagnoni se ne son rimasti indietro sempre abbaiando e ringhiando
e finalmente son riuscito a rimontare in sella per un macadam
pedalabile e in discesa.
E in mezzo ad un signor panorama devo
dire!
Diciamo che la sofferenza inaudita (
anche per il caldissimo e il sonno mancato) è valsa la pena per
vedere la corona di montagne che va all'infinito.
Però è durato poco; un bel po' di km
a piedi a trattenere la bici e qualche volta in sella sempre con i
freni tirati per il timore di spaccare le ruote. Alla fine però è
arrivata la civiltà, asfalto e discesa verso un lago artificiale.
Nel frattempo però il tempo era passato , erano già le 12 passate
ed ero a nemmeno 30 km.
Appena la strada ha ricominciato a salire un
pochino mi son reso conto che ero stanco, decisamente stanco ed ho
approfittato per un sosta in un bar con wifi aggratisse e vista su
nido di cicogne. Un 2 messaggi di “sono arrivato”, panino e 2
lattine e via per la strada del secondo passo della giornata. Avevo
previsto un altra scorciatoia ed ho lasciato perdere senza un dubbio.
Però le gambe stanche non avevano
avuto giovamento dalla sosta; visto il cartello per Parga 70 km , con
il pensiero di averne altrettanti davanti ma di saliscendi ho avuto
la tentazione di cambiare programma. Poi dopo 100 metri di dislivello
con la strada sempre mai sotto il 5% , la tentazione era sempre più
forte. In automatico mi è venuto il mantra che si applica in
montagna, quello dei 20 passi, del prossimo tornante; io ogni 50
metri di dislivello mi fermavo a bere e rifiatare, ogni 2 soste un 2
mandorle, ogni 3 soste una caramella, etc etc. A metà salita è
cominciato a tuonare e poco dopo sono cominciati i goccioloni; in
effetti mi sembrava un po' verdina questa Grezia...
Po ben, almeno un po' rinfresca.
Alla fine distrutto ma felice, mi son
conquistato l'ardito passo ed è cominciata la discesa che dopo poco
si è ritrasformata in salita e sarà così poi per tutto il resto
dei km.
Complici le nuvole nere da una parte e
l'azzurro dall'altra, spettacolo da sturm und drang .
Durante la strada i primi segni dei
cedimenti; in effetti tra calanchi e scavi per l'autostrada sembra
che tutto il terreno sia quello che in termine tecnico da esperto di
montagna è “franiccio di merda” ; spesso per colate di fango o
cedimenti del bordo strada dovrò fare deviazioni o moooolta
attenzione.
Peccato, perchè come strada passa per
bei posti, la costruzione dell'autostrada ha fatto deviare di la
tutto il traffico; speriamo che la mantengano per la popolazione
locale ( davvero poca la presenza umana devo dire) ma anche per i
prossimi cicloturisti, .
A tratti ci sono arnie di api a
perdere; quasi sempre da un solo lato della strada e si passa tra
ronzii e fiori. Beissimo!
Poi ogni tanto qualche paesetto,
nessuna anima in giro a parte i soliti cani a inizio e fine paese che
mi constringono a scendere dalla bici e a proseguire pian piano
cercando con bestemmie o imbonimenti di non fare il ciappi della
giornata. E' veramente snervante e debbo dire che già non sono un
entusiasta dei cani ( a parte si intende Matilde, Alvise, Pepa, Ulisse che non sono cani, sono solo amici particolarmente pelosi e sbavanti) , mi piacciono ma solo se non fanno casino. Non
capisco cosa abbia il ciclista per dover ringhiare, estrarre i denti,
appiattire all'indietro le orecchie; a me che son sempre stato un fan
di Zanna Bianca poi! Forse il massacro iniziale mi ha lasciato
addosso un odore da cinghiale non so; ma a me i cani lasciati così
decisamente non piacciono, o ci sta il padrone a controllarli o in
catena o nel recinto. Il casino è che mi vengo dietro ringhiando
anche per 300 metri e quindi cane dopo cane, salita dopo salita si
sta facendo tardi.
Io son sempre più spossato dalla giornata e dal
sonno cosi' così e quindi via con un altro bell'acquazzone ;
stavolta con vento forte e secchiate, ma un predellino arrugginito
dell'autobus mi salverà dall'ira degli dei.
A proposito di dei, ogni poco e spesso
nei posti più impensati, ecco che ti compaiono delle casettine,
delle reggie, dei monolocali in ferro , ma tutte che contengono
un'immagine votiva, un lumino e la bottiglietta dell'olio per il
lumino.
Uscito dalle valli solitarie dei cani
assassini mi son fermato per bere qualcosa di fresco e dolce in una
taverna che dopo tante ore non se ne era vista una. In qualche modo
ho fatto 2 chiacchiere con la ragazza al banco incuriosita dalla
bici. E mi dice che a Ioannina mancano 30 km, ma che in autostrada
son facili e piani, per le altre strade invece sono un su e giù e mi
dice bravo.
A Ioannina ci arriverò sfinito 3 ore
dopo ( o giù di li), dopo una infinità di su e giù che come al
solito sembravano di più i su visto che duravano un casino; e ci
arriverò sotto la pioggia dopo aver impostato il navigatore su
“cercami un cencio di albergo IL PIU' VICINO” e scoprire che ti
porta ad un albergo che non esiste più. Ma tornando indietro vedo un
affittacamere ( domatia scritto con alfabeto greco) , suono, apre
una signora tutta in nero, mi fa vedere la camera che è squallidina
al punto giusto, ma non me ne frega niente, son stanco, fuori piove e
tant'è.
Mi addormento ignudo aspettando che il
boiler scaldi l'acqua; mi sveglio dai brividi e decido che per
stasera non credo che mangerò. Anche perché oramai è mezzanotte,
fuori tuona, ho giusto giusto un pezzo del pane preso stamattina. E
decido anche che domani mi giocherò il jolly e rimarrò a recuperare
a Ioannina; l'Albania è un casino che non si muove di la, proprio
domani deve scomparire no ?
Stavo dimenticando le medie che adesso faccio il grosso...
km | dislivello | tempo | media |
104 | 2344 | 09.30.00 | 11 |
EROE ITALICO!
RispondiEliminacodindio che tappa ...!
RispondiEliminaoddio, i cani no... che ansia!
RispondiElimina