sabato 6 giugno 2015

Casa Trieste Igoumenitsa Ioannina

Partenza da casa verso le 23. Dopo aver passato gran parte della giornata a fremere per la partenza, legare i pomodori, buttare via immondizia, stirare, svuotare il frigo, ricontrollare le borse e se avevo buttato via immondizia, legato i pomodori, ... alla fine son scappato da casa per farmi un giro in bici verso Grado; ho provato anche a dormire un poco, niente da fare. Alle 23 si chiude gas, si ricontrollano le ultime cose e via verso Cervignano. Alla fine ho deciso di partire verso Trieste in treno visto che è notte fonda, giornata di grandi rientri, nessuna voglia di rischi inutili e poi nessuna voglia di passarmi 2 giorni in nave sudaticcio e puzzone.


Il molo ferry per la Grezia è poco dopo la piscina Bianchi, arrivo lì e mi trovo un sacco di macchine, camion e Hell Angels da Austria e Germania. Tutto ad un tratto mi son sentito smilzo e sottopeso, vestito come il principe di Galles e di sovrapprezzo pure un figaccione. Coda per il biglietto e poi fuori sotto la luna piena ad aspettare l'imbarco. La partenza era prevista per le 04.30, invece alla fine sono salito a bordo dopo le 5, subito dopo i camion, ma prima delle macchine e in mezzo alle harley rombanti.

Salito in nave subito alla ricerca del posto da bivacco perfetto, piazzata la robba, na lavatina sommaria e poi a cercare di dormire; il dramma vuole che il perfetto hells angel per statuto debba riprodurre il rumore del motore anche quando dorme , pena l'espulsione con ignominia. Per carità, mi han detto che russo anche io ( anche se non sempre), ma gli angeli mi hanno fregato e si sono addormentati per primi...
Pazienza, tanto ho recuperato poi durante il giorno mentre i baldi giovinotti erano in giro a cazzeggiare. Breve scalo ad Ancona e li sono comparsi anche degli angeli italici, magnato un gyros innaffiato con bira, ameno cazzeggio sul ponte fino all'imbrunire e poi a cercare di dormire disteso tra le scomode poltroncine.









Arrivo in ritardo a Igoumenitsa, alle 8.30 invece che alle 7. E fa già caldo...
Uscito dal porto in corteo insieme alle harley, ci separiamo subito, io vado in “centro” a prendere acqua e qualcosa da mangiare a mo di colazione e per il viaggio.
E come in nave mi scambiano per greco, chiedo qualcosa in inglese e loro mi chiedono perchè parlo inglese... Unafacciaunarazza


 Ora, avendo cambiato piano dei primi giorni al volo causa soppressione, perchè mi è venuta la mala idea di non fare subito la strada statale, che tanto prendono tutti l'autostrada e cercare una “scorciatoia” che mi pareva fattibile ? Perchè devo cedere al mio spirito da Paperino e far tacere quello da giovane marmotta ?




Morale dopo qualche km sulla retta via, si gira a sinistra . Asfalto buono ma via dallo scarso traffico per trovarne uno da 1 macchina all'ora di media. Certo, ogni tanto qualche buca o qualche metro senza asfalto, ma si sa è campagna. 





Primo incontro con la fauna : una tartaruga in mezzo alla strada, la prendo e la metto a bordo strada anche se con tutto sto traffico...
Poi pian piano ci si avvicina alla tragedia (greca naturalmente); finisce l'asfalto e si continua in un misto tra cemento sugli strappi in salita e sterrato nei tratti meno pendenti.


Comincia la tragedia vera, gli strappi si fanno del 16-18% di sterrato cattivo impedalabile sia per la pendenza con le borse cariche, sia per i sassi e la ghiaia.
Che faccio ? Torno indietro e riprendo la statalona ? Ho già fatto 15 km e ne mancano altri 15 per ritrovare la civiltà; tanto in discesa la dovrei fare a piedi lo stesso.
Alla fine ho deciso di continuare ed ho fatto malissimo; contavo di pedalare qualcosa e invece ho spinto quasi sempre in salita e trattenuto in discesa. Perla del pezzo iniziale , una coppia di cani da pastore senza nulla da fare se non terrorizzare il baldo cicloturista sudato, ansimante e pentito. Le ho provate di tutte, alla fine a qualcosa è riuscito urlare come un ossesso. Non ci stava nessuno per km, ma metti mai che la grossa tdc del padrone che li lascia li da soli mi sentisse ?
Metro per metro ho raggiunto la cima e i 2 cagnoni se ne son rimasti indietro sempre abbaiando e ringhiando e finalmente son riuscito a rimontare in sella per un macadam pedalabile e in discesa.
E in mezzo ad un signor panorama devo dire!
Diciamo che la sofferenza inaudita ( anche per il caldissimo e il sonno mancato) è valsa la pena per vedere la corona di montagne che va all'infinito.
Però è durato poco; un bel po' di km a piedi a trattenere la bici e qualche volta in sella sempre con i freni tirati per il timore di spaccare le ruote. Alla fine però è arrivata la civiltà, asfalto e discesa verso un lago artificiale. Nel frattempo però il tempo era passato , erano già le 12 passate ed ero a nemmeno 30 km. 


Appena la strada ha ricominciato a salire un pochino mi son reso conto che ero stanco, decisamente stanco ed ho approfittato per un sosta in un bar con wifi aggratisse e vista su nido di cicogne. Un 2 messaggi di “sono arrivato”, panino e 2 lattine e via per la strada del secondo passo della giornata. Avevo previsto un altra scorciatoia ed ho lasciato perdere senza un dubbio.










Però le gambe stanche non avevano avuto giovamento dalla sosta; visto il cartello per Parga 70 km , con il pensiero di averne altrettanti davanti ma di saliscendi ho avuto la tentazione di cambiare programma. Poi dopo 100 metri di dislivello con la strada sempre mai sotto il 5% , la tentazione era sempre più forte. In automatico mi è venuto il mantra che si applica in montagna, quello dei 20 passi, del prossimo tornante; io ogni 50 metri di dislivello mi fermavo a bere e rifiatare, ogni 2 soste un 2 mandorle, ogni 3 soste una caramella, etc etc. A metà salita è cominciato a tuonare e poco dopo sono cominciati i goccioloni; in effetti mi sembrava un po' verdina questa Grezia...
Po ben, almeno un po' rinfresca.
Alla fine distrutto ma felice, mi son conquistato l'ardito passo ed è cominciata la discesa che dopo poco si è ritrasformata in salita e sarà così poi per tutto il resto dei km.
Complici le nuvole nere da una parte e l'azzurro dall'altra, spettacolo da sturm und drang .


Durante la strada i primi segni dei cedimenti; in effetti tra calanchi e scavi per l'autostrada sembra che tutto il terreno sia quello che in termine tecnico da esperto di montagna è “franiccio di merda” ; spesso per colate di fango o cedimenti del bordo strada dovrò fare deviazioni o moooolta attenzione.
Peccato, perchè come strada passa per bei posti, la costruzione dell'autostrada ha fatto deviare di la tutto il traffico; speriamo che la mantengano per la popolazione locale ( davvero poca la presenza umana devo dire) ma anche per i prossimi cicloturisti, .


A tratti ci sono arnie di api a perdere; quasi sempre da un solo lato della strada e si passa tra ronzii e fiori. Beissimo!
Poi ogni tanto qualche paesetto, nessuna anima in giro a parte i soliti cani a inizio e fine paese che mi constringono a scendere dalla bici e a proseguire pian piano cercando con bestemmie o imbonimenti di non fare il ciappi della giornata. E' veramente snervante e debbo dire che già non sono un entusiasta dei cani ( a parte si intende Matilde, Alvise, Pepa, Ulisse che non sono cani, sono solo amici particolarmente pelosi e sbavanti) , mi piacciono ma solo se non fanno casino. Non capisco cosa abbia il ciclista per dover ringhiare, estrarre i denti, appiattire all'indietro le orecchie; a me che son sempre stato un fan di Zanna Bianca poi! Forse il massacro iniziale mi ha lasciato addosso un odore da cinghiale non so; ma a me i cani lasciati così decisamente non piacciono, o ci sta il padrone a controllarli o in catena o nel recinto. Il casino è che mi vengo dietro ringhiando anche per 300 metri e quindi cane dopo cane, salita dopo salita si sta facendo tardi.




 Io son sempre più spossato dalla giornata e dal sonno cosi' così e quindi via con un altro bell'acquazzone ; stavolta con vento forte e secchiate, ma un predellino arrugginito dell'autobus mi salverà dall'ira degli dei.




A proposito di dei, ogni poco e spesso nei posti più impensati, ecco che ti compaiono delle casettine, delle reggie, dei monolocali in ferro , ma tutte che contengono un'immagine votiva, un lumino e la bottiglietta dell'olio per il lumino.
Uscito dalle valli solitarie dei cani assassini mi son fermato per bere qualcosa di fresco e dolce in una taverna che dopo tante ore non se ne era vista una. In qualche modo ho fatto 2 chiacchiere con la ragazza al banco incuriosita dalla bici. E mi dice che a Ioannina mancano 30 km, ma che in autostrada son facili e piani, per le altre strade invece sono un su e giù e mi dice bravo.
A Ioannina ci arriverò sfinito 3 ore dopo ( o giù di li), dopo una infinità di su e giù che come al solito sembravano di più i su visto che duravano un casino; e ci arriverò sotto la pioggia dopo aver impostato il navigatore su “cercami un cencio di albergo IL PIU' VICINO” e scoprire che ti porta ad un albergo che non esiste più. Ma tornando indietro vedo un affittacamere ( domatia  scritto con alfabeto greco) , suono, apre una signora tutta in nero, mi fa vedere la camera che è squallidina al punto giusto, ma non me ne frega niente, son stanco, fuori piove e tant'è.
Mi addormento ignudo aspettando che il boiler scaldi l'acqua; mi sveglio dai brividi e decido che per stasera non credo che mangerò. Anche perché oramai è mezzanotte, fuori tuona, ho giusto giusto un pezzo del pane preso stamattina. E decido anche che domani mi giocherò il jolly e rimarrò a recuperare a Ioannina; l'Albania è un casino che non si muove di la, proprio domani deve scomparire no ? 

Stavo dimenticando le medie che adesso faccio il grosso...
km dislivello tempo media
104 2344 09.30.00 11



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